(foto di Giorgio Pergoli)
DIE ZAUBERFLÖTE
Singspiel in due atti Libretto di Emanuel Schikaneder Musica di Wolfgang Amadeus Mozart Direttore Giuseppe Montesano Regia e coreografia Luca Silvestrini Scene e luci Lucio Diana Costumi Stefania Cempini Tamino Antonio Garès Pamina Maria Laura Iacobellis La Regina della Notte Brigitta Simon Papageno Levent Bakirci Papagena Jennifer Turri Sarastro Abramo Rosalen Monostatos Carmine Riccio Prima dama Khatia Jikidze Seconda dama Sarah Hakobyan Terza dama Nutsa Zakaidze Secondo sacerdote-Primo armigero Alessandro Fiocchetti L’oratore –Primo sacerdote– Secondo armigero Alessandro Ravasio I fanciullo Sofia Cippitelli* II fanciullo Caterina Piergiacomi * III fanciullo Giovanni Tartufoli * Orchestra Sinfonica “Gioachino Rossini” Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” Maestro del Coro Riccardo Serenelli nuovo allestimento Fondazione Teatro delle Muse * Associazione Corale Pueri Cantores “D. Zamberletti” – direttore Gian Luca Paolucci
(Ancona--Teatro delle Muse 1 ottobre 2023)
Torna la stagione lirica al teatro delle Muse e Ancona sceglie il sommo Wolfgang Amadeus Mozart con una delle sue opere più famose: Il flauto magico. Scritta nel 1791 (nello stesso anno de "La clemenza di Tito") con il librettista e attore teatrale Emanuel Schikaneder. Il flauto magico è sia una fiaba per bambini, sia un raconto massonico o di contenuto illuminista. L'opera è caratterizzata da una serie di elementi di ispirazione massonica come morte e rinascita, il rapporto tra terreno e ultraterreno, l'iniziazione e prova come cammino per giungere all'amore universale. L'opera , mai rappresentata alle Muse, è stata proposta con un nuovo, semplice ed efficace allestimento. Luca Silvestrini regista e coreagrafo conosce bene l'ambiente teatrale e riesce a cogliere il messaggio mozartiano, aggiungendo dei ballerini che movimentano e sottolineano la storia. Le scene e le luci di Lucio Diana sono sinonimo di classe ed eleganza. Al centro della scena troviamo una piattaforma tonda e alcune dettagli importanti come le pareti mobili, le gabbie degli uccelli, il drago, le forze del male e gli elementi della natura. Incantevoli le luci che si muovono tra colori pastello, toni più accesi che ci riportano alla passione di Mozart per l'Oriente e giochi di ombre. I costumi di Stefania Cempini sono ben curati e rappresentano perfettamente i personaggi. Giuseppe Montesano dirige con sicurezza l'orchestra sinfonica Rossini, come sempre all'altezza della situazione. Il maestro crea un giusto equilibrio tra la buca e il palco, i tempi sono corretti e le sfumature orchestrali ben calibrate. Puntuale e preciso nei pochi interventi, il coro lirico marchigiano "V. Bellini" diretto dal maestro Riccardo Serenelli.
Giovane e interessante il cast vocale. Nella parte di Tamino troviamo Antonio Garès. Voce limpida da tenore leggero che a parte qualche acuto forzato nell'aria "Dies Bildnis ist bezaubernd schön" del primo atto, ha delineato bene la parte dell'innamorato. Maria Laura Iacobellis è una splendida Pamina. Ottimo controllo vocale, bel fraseggio, solare presenza scenica Trova il momento di massima intensità al secondo atto con l'aria "Ach, ich fühl's, es ist verschwunden". Favoloso il Papageno di Levent Bakirci. Il baritono oltre ad essere sicuro e corretto nel canto, mostra doti attoriali di grande livello. Interprete capace di donare leggerezza, ironia e dolcezza al suo bizzarro personaggio, corrisposto da Jennifer Turri, un'esuberante Papagena, anche lei simpatica e vitale.
A Brigitta Simon tocca l'impervio ruolo de la Regina della Notte. Il soprano regge bene le due arie "O zittre nicht, mein lieber Sohn" dal primo atto e la celebre "Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen" nel secondo atto. Una voce adatta a scolpire la freddezza della regina, con acuti solidi e svettanti, meno potenza nelle note più gravi. Notevole il Sarastro di Abramo Rosalen. Voce corposa di basso profondo, perfetta per l'autorevolezza del suo ruolo. Risolve con facilità le arie "O Isis und Osiris" e "in diesen heil'gen Hallen". Calzanti in scena e ben amalgamate vocalmente le tre dame interpretate da Khatia Jikidze, Sarah Hakobyan e Nutsa Zakaidze. Deliziosamente bravi i tre fanciulli interpretati da Sofia Cippitelli, Caterina Piergiacomi , Giovanni Tartufoli, che provengono dalla Corale Pueri Cantores “D. Zamberletti” , diretta dal maestro Gian Luca Paolucci. Completavano brillantemente il cast Carmine Riccio (Monostatos), Alessandro Fiocchetti (Secondo sacerdote-Primo armigero) e Alessandro Ravasio (L’oratore –Primo sacerdote– Secondo armigero). A fine recita (ma anche durante l'opera) trionfo di applausi e grida da stadio.
Sarà che il teatro era pieno dei ragazzi delle scuole, che per una sera hanno deciso di applaudire un genio nato duecentocinquantasette anni fa al posto dei loro big televisi, a dimostrazione che la musica supera le barriere e diventa magica, proprio come il flauto raccontato in questa storia.
Prossimo ed ultimo appuntamento della stagione, venerdì 13 e domenica 15 ottobre con "La tragédie de Carmen" di Marius Constant, Jean–Claude Carrière e Peter Brook, da "Carmen" di Georges Bizet, Henri Meilhac, Ludovic Halévy.
Articolo del
02/10/2023 -
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