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Trans Europe Express
Puntata dentro cui il dialetto trova un posto centrale. Partiamo dal nuovo disco ”Liburi Trip” della formazione campana dei Brigan. Al telefono con Francesco Di Cristofaro, al telefono scoprendo quanta ricchezza c’è dietro un suono digitale che qui cerca di codificare un linguaggio perduto nel tempo di antiche maschere e tradizioni. Un progetto apolide nel tempo, che parte dalla terra di antiche coltivazioni di Canapa per guardare anche il resto del mondo con un fascino davvero ricco di personalità. E poi un gigante della canzone d’autore contemporanea. Al telefono con Davide Van De Sfroos. Mi avventuro dentro i sentieri intimi e contemplativi di questo nuovo disco dal titolo ”Maniglia”. Disco di dialetto ma anche di uomini, di contemplazione come amiamo definirlo. Disco che si misura dentro piccole cose, ricco di silenzi e di spazi umani, ricco di un passo cadenzato e attento. Un suono privato oserei dire che illumina da vicino la centralità di un uomo, di un artista, di un vissuto. L’intervista completa la troverete sulle pagine di Raropiù di questo mese di novembre.
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TRANS EUROPE EXPRESS
Puntata in rosa questa settimana a Trans Europe Express. Partiamo da una nuova penna che unisce delicatezza e suono digitale, un pop morbido e ricco di ispirazione. Lei è Veronica Marchese in arte Ninaif che da poco ha pubblicato un nuovo singolo dal titolo ’Sabato (per ricominciare)’ , allegra malinconia, quel senso di sospensione che serve per fermare il caos quotidiano e contemplare il tempo, per restituire tempo alla dimensione umana e alle proprie follie. E poi una penna di lunghissimo corso che torna con un disco che il prossimo 24 novembre troverà spazio anche dentro una splendida release in vinile. Parliamo con Ilaria Pilar Patassini, parliamo di questo ”Terra senza terra” , disco che accoglie la delicatezza d’autore mescolata ad un ricamo musicale assai pregiato, figlio di trame jazz e visionarie. Si parlerà di vita, di mare, di onde e di questo continuo liberarsi al tempo. Un disco pregiato. Il tour che ripartirà proprio il 24 novembre dall’Auditorium Parco della Musica di Roma.
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Trans Europe Express
Prima puntata di Novembre. Partiamo dal nuovo vinile dei Petramante dal titolo “Ortica” per Bassa Fedeltà che segna il ritorno in scena dopo 10 anni circa di distanza dalle pubblicazioni inedite. Parleremo di cambiamenti, di equilibrio (parola che tornerà spesso). Incontro al telefono Francesca Dragoni, voce dei Petramante, incontro da vicino un disco di cambiamenti, di maturità, un disco di circolarità anche tra le tante perle intrise di spiritualità troviamo anche la graffiante voce di Nada a siglare una featuring ricca di ferite e di soluzioni inattese. E poi torno nel mio Abruzzo, torno tra le righe della Kutmusic dell’amico Nicola Battista. Quella che sentirete è un estratto dell’intervista che campeggia nella mia rubrica Indipendentemente sul numero di Novembre di Raropiù. Ritrovo l’amico Domenico Imperato e lo ritrovo per indagare da vicino forse il suo disco più bello, disco che troviamo anche in una bella release in vinile, disco che dimostra maturità ed evoluzione, dimostra quella sottile capacità nel far di conto con il proprio equilibrio, un equilibrio in continuo divenire. Nel disco anche la splendida “Sorrida”, brano vincitore del premio G. Testa 2023.
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LACOSA – ‘Words’
Imbevuto delle numerose influenze musicali dei componenti della band, formata dal nucleo dei Soviet Ladies (Matteo Marenduzzo, Luca Andretta e Paolo Trolese) a cui si è unito Walter Zanon - anche lui in passato attivo in progetti musicali del Nord Est come Disfunzione e Mi Sa Che Nevica - il progetto Lacosa è nato nel 2018, inizialmente per lavorare su brani strumentali. Fondamentale è l'influenza del cinema di fantascienza degli anni a cavallo tra i '70 e gli '80, tanto che l’idea di partenza era di creare una soundtrack per un film immaginario, ispirato al libro illustrato “Spacewreck” di Stewart Cowley (“Catastrofi Spaziali" in Italia), del 1979. Lo stesso nome della band rivela la passione per un mondo, potremmo chiamarlo immaginario, in cui musica, cinema e arti visive convergevano in uno stile inconfondibile. Dopo l’ingresso di Walter nella band nel 2019, le tracce fino ad allora prodotte sono state rielaborate e trasformate in canzoni. Il disco è stato registrato in session diverse, a distanza di anni (in parte nel 2019 e poi nel 2022) in parte in analogico (con un vecchio registratore Revox), in parte in digitale. Il drumming è principalmente elettronico, realizzato su pad e drum machine, mentre i suoni nativi di sintetizzatore sono stati ampiamente filtrati ed elaborati per cercare di dare l’idea della lontananza, del passato e del ricordo, anche attraverso l’uso di un vecchio campionatore a 12 bit E-mu, chitarre e basso fanno più spesso un lavoro di punteggiatura che di guida. I quattro trovano un terreno comune nell'amore per la new wave, il dream pop, l'indie elettronico ma la lunga gestazione del disco, in parte dovuta agli impegni personali, in parte ai rallentamenti che tutti hanno subito durante il periodo pandemico, fa loro partorire un oggetto imprendibile e dissonante, a tratti tagliente, distante e appassionato nello stesso tempo. La scrittura dei brani è stata mossa da un lavoro di introspezione e rielaborazione di esperienze personali, anche traumatiche. La principale ispirazione è arrivata non tanto dai suoni, ma da luoghi fisici (rovine classiche e medievali) come metafora della capacità di riscoprire il passato e tentare il gioco impossibile di darne una lettura. I testi percorrono la strada che porta, se si è fortunati, a quella comprensione di sé, a quella illuminazione che si può sperimentare una volta terminate le transizioni da eventi dolorosi. E' un disco che gioca con la claustrofobia, in cui la band sembra sempre sul punto di cedere a idee melodiche e ritmiche di ampio respiro per fermarsi qualche passo prima di cedere a quella tentazione, scegliendo la svolta che porta in un corridoio di suoni stridenti, portandoci per mano in un labirinto di synth e chitarre in cui ha senso perdersi. Anche i brani più radiofonici come ’Nagger’ e ’Je SUS’ (scelti infatti come singoli usciti prima dell'album) non abbandonano completamente la strada più sghemba, lasciandoci piacevolmente disorientati. LACOSA è un esordio, ma anche un progetto che nasce inevitabilmente già maturo e consapevole, vista la lunga esperienza dei suoi membri: una nuova avventura, una nuova vita a cui si è giunti attraverso un processo catartico dove la musica ha sempre il suo ruolo centrale.
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Trans Europe Express
Famiglia. Questa la parola chiave di questa puntata che incontra due formazioni di lungo corso che hanno messo al centro il rapporto umano prima ancora che il mestiere. Primo ospite Marco Mattia Cilloni, voce de Lassociazione. Saliamo sull’Appennino Tosco-Emiliano per entrare nel vivo del loro ultimo disco dal titolo “Di Cani, di Lupi e d’Umani”, disco in dialetto, disco di blues, disco di racconti di vita… la vita quotidiana, dei personaggi che colorano aneddoti e tradizioni. Disco che puzza di legno e camino, sporco di silenzi e ferite. E poi scendiamo a valle e incontriamo Beppe Carletti. Quella che sentirete è un estratto della lunga intervista che campeggia tra le pagine di Raropiù di Ottobre. Incontriamo i Nomadi. Ad oggi sono la seconda band più longeva al mondo, secondi solo agli Stones. E per questi 60 anni di grande storia, i Nomadi tirano fuori un nuovo disco di inediti dal titolo “Cartoline da qui”. Lavoro che si apre e si chiude con la voce di Neri Marcorè a recitare uno scritto nuovo di Francesco Guccini, proprio come accadde tanti tanti anni fa. E poi Ligabue a siglare la title track e poi Giorgio Faletti che al tempo regalò un testo che oggi trova suono e luce.
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Trans Europe Express
Indagheremo da vicino la figura di Gianni Sassi. Provocatore, comunicatore, discografico, editore, visionario nel suo essere custode di un concetto alto di fare e veicolare l’arte e la cultura degli uomini. Lo faremo assieme a due protagonisti di quel tempo, assieme a due grandi penne del giornalismo italiano… due amici che di recente hanno dato alle stampe due libri. Il primo è Giordano Casiraghi che torna a Trans Europe Express con il libro "Gianni Sassi la Cramps & altri racconti" edito da Arcana Edizioni. E poi a seguire Luca Pollini con il suo libro edito da Tempesta editore dal titolo "Gianni Sassi, il provocatore”. Dunque una puntata di libri e di storia, di grande memoria e di cronaca di un tempo dentro cui non solo accadevano cose, ma si aveva la fortuna di incontrare chi la storia aveva la capacità di scriverla. Loro c’erano e lo hanno raccontato. Ed io ancora una volta mi faccio piccolo e cerco di raccogliere quanto più possibile dalla loro voce.
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