Arriva nei cinema italiani con Adler Entertainment il 14, 15 e 16 giugno Amazing Grace, il documentario inedito che racconta il più grande successo gospel di tutti i tempi, la registrazione dell'omonimo album di Aretha Franklin. Girato nel 1972 da Sidney Pollack e rimasto fermo per oltre 47 anni a causa di questioni tecniche e legali, Amazing Grace è riportato alla luce, sugli schermi di tutto il mondo, da Alan Elliot. “Un miracolo”, l’ha definito il New Yorker, presentato con plauso unanime di pubblico e critica al DOC NYC Festival, alla Berlinale 2019 e al Taormina Film Festival, e che arriva finalmente nelle sale italiane come evento, dal 14 al 16 giugno.
Amazing Grace è stato girato da Pollack mentre Aretha Franklin registrava il suo leggendario doppio album omonimo, l’opera gospel più venduta della storia. Nel 1972 la regina del soul per due serate alla New Temple Missionary Baptist Church di Los Angeles torna alle sue radici gospel, quando, poco più che bambina, cantava in chiesa a Detroit dove teneva i suoi sermoni il reverendo Franklin, suo padre. Ad accompagnare Aretha al piano c’è il carismatico reverendo James Cleveland, a far da spalla alla Franklin il Southern California Community Choir diretto da Alexander Hamilton; a sorpresa, tra il pubblico in visibilio, un giovanissimo Mick Jagger. Protagonista assoluta di Amazing Grace è la regina del soul per eccellenza che attraverso immagini inedite e un suono trascinante emoziona lo spettatore, immerso in un tripudio di musica e in un’atmosfera gospel unica nel suo genere.
AMAZING GRACE – L’ALBUM
Atlantic Records è la pionieristica casa discografica che ha scoperto Ray Charles, Crosby, Stills, Nash and Young, Otis Redding, Led Zeppelin, Cream, Roberta Flack, John Coltrane e molti altri grandi artisti del panorama Jazz, R&B e Pop. The Coasters, The Drifters, Ruth Brown, Ray Charles, Solomon Burke, Otis Redding, Sam & Dave, Wilson Pickett… sono solo alcuni dei nomi presenti nella lista delle stelle afro-americane lanciate dalla casa discografica sul mercato tra il 1950 e il 1960. Aretha Franklin era originariamente sotto contratto con la Columbia Records di John Hammond, la quale aveva già sotto contratto Billie Holiday, Count Basie, Bob Dylan e Bruce Springsteen. Quando fu chiaro che la sua carriera alla Columbia non sarebbe decollata, Franklin firmò con Atlantic Records e, sotto la guida di Jerry Wexler, la sua carriera subì una trasformazione totale. A partire dal 1967, un inanellarsi di hit di successo – tra cui “I Never Loved A Man”, “Respect”, “Baby I Love You”, “Chain of Fools”, “Think”, “Don’t Play That Song” – portò la Atlantic Records ai primi posti delle classifiche Pop e R&B. I successi della Franklin mascheravano il fatto che l'etichetta stesse in realtà perdendo il contatto con il suo patrimonio R&B, a cominciare dalla morte di Otis Redding e alla successiva defezione di Ray Charles a favore di un’etichetta rivale. L’album Love of Soul Music, che riuniva artisti come The Supremes fino ad Al Green, aveva unito gli americani oltre i confini razziali. Tuttavia, nei primi anni ‘70, il Movimento per i Diritti Civili aveva subito due grosse fratture a seguito degli assassini di Martin Luther King e Malcolm X. Questo favorì la crescita del Black Power Movement e la crescente alienazione degli afro-americani – e della loro musica – dalla cultura mainstream bianca. Alcune etichette, come la Atlantic Records (che divenne parte della Warner Communications nel 1970), videro il loro futuro sempre più legato al nuovo mercato in espansione, il quale vedeva protagonisti nuovi gruppi rock e numerosi cantautori. Nel 1971, Aretha Franklin era nota come “The Queen of Soul”. Al culmine di cinque anni di successi posizionati sempre ai primi posti delle classifiche, Aretha e il suo produttore, Jerry Wexler di Atlantic Records, decisero che il suo prossimo lavoro musicale l’avrebbe riportata alla musica della sua giovinezza, al mondo del Gospel americano. Amazing Grace non era pensato per essere un cosiddetto “canto del cigno”, ma finì per essere un tassello elegiaco nella storia musicale degli americani e, allo stesso tempo, diventò un saluto all'eredità gospel che aveva trasformato la musica americana negli anni ‘60.
AMAZING GRACE – IL FILM
Mentre Franklin stava pianificando il nuovo album, nel 1972 Warner Brothers accettò di filmarne la sessione musicale. Warner Communications, società capogruppo di Warner Brothers Films e delle etichette Warner, Reprise, Elektra e Atlantic, aveva ai tempi raccolto i ricchi frutti di una parola dell’epoca, la famosa “sinergia aziendale”, grazie al successo del film di Michael Wadleigh del 1970 e dell’album Woodstock. Warner pagò $100,000 per acquistarne i diritti, mentre il film incassò $17 milioni e l’album raggiunse i 3 milioni di copie vendute. Warner Communications sperava che Amazing Grace riuscisse a ottenere lo stesso successo. Il Direttore dei servizi musicali di Warner Brothers, Joe Boyd (già produttore discografico di Nick Drake e dei Pink Floyd), propose di ingaggiare il documentarista Jim Signorelli e il suo team di cameramen specializzato in 16mm. Tuttavia, prima che il contratto con Signorelli venisse siglato, il CEO di Warner Brothers, Ted Ashley, menzionò il progetto a Sydney Pollack durante un loro incontro. Ai tempi, Pollack era stato da poco nominato agli Academy Awards come Migliore Regia per il film They Shoot Horses Don’t They. Pollack si propose immediatamente per essere coinvolto nel progetto, non appena sentì che Franklin era la protagonista. Registrato dal vivo nella chiesa del Reverendo James Cleveland a Watts (California) davanti a un pubblico decisamente vivace e all’intera congregazione, Amazing Grace sarebbe diventato l'album più venduto in assoluto della carriera di Franklin e l’album gospel più popolare di tutti i tempi. Tuttavia, il film non fu mai diffuso pubblicamente. Sydney Pollack era un regista di lungometraggi. Mentre si registra e si gira, il suono di solito viene sincronizzato a posteriori. Dopo due giorni di intensa attività di registrazione, i montatori alzarono le mani in segno di arresa. Non c'erano applauditori o altri segni che potessero guidare il suono in modo che questo fosse in sincronia con l'immagine. Pollack assunse lettori di labbra e montatori specializzati, ma non ebbe fortuna. Il film rimase incompiuto per circa 40 anni, prima che il precedente ex produttore della Atlantic - nonché protetto di Wexler - Alan Elliott venisse in soccorso di Wexler e Pollack. Insieme - Elliott, Wexler e Pollack - tornarono da Warner Brothers dotati di una nuova tecnologia digitale capace di risintonizzare suono e immagini e di creare quindi un film del tutto nuovo a partire dal materiale grezzo precedentemente registrato. Quarantasette anni dopo, questo film vuole essere una testimonianza della grandezza di Aretha Franklin e una sorta di macchina del tempo capace di mostraci un momento cruciale della storia musicale e sociale americana.
AMAZING GRACE – CANZONI PRESENTI NEL FILM
Night #1 “On Our Way” “Wholy Holy” “What a Friend We Have In Jesus” “How I Got Over” “Precious Memories” “You’ve Got A Friend” “Precious Lord Take My Hand” “Amazing Grace” “My Sweet Lord” (Strumentale) Night #2 “Mary Don’t You Weep” “Climbing Higher Mountains” “Old Landmark” “Never Grow Old” “Old Landmark” (End Credits)
Articolo del
31/05/2021 -
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