Documentario imprescindibile, ed eccezionale, “Punk The Capital” ricostruisce la storia della scena punk hardcore di Washington, D.C., da metà anni Settanta al 1983 (anno in cui si sciolsero i Minor Threat).
Un’ora e mezza densa di contenuti, di interviste agli artisti che hanno dato vita e animato quel movimento (ma ci sono anche DJ; Don Zientara e i suoi Inner Ear Studios; Skip Groff, proprietario del negozio di dischi Yesterday & Today, e mentore di un’infinità di band) e di filmati e materiali d’archivio che lasciano a bocca aperta.
L’analisi è accurata, corale e articolata, e offre informazioni e spiegazioni in abbondanza per contestualizzare il tema trattato e la sua narrazione.
Vi troverete tutto e tutti: da antesignani come The Slickee Boys, ai venerati maestri Bad Brains (coi loro ritmi forsennati); da gruppi “dimenticati” o troppo poco celebrati quali Enzymes e The Nurses, a S.O.A., Government Issue e Teen Idles, fino a Faith, Minor Threat, e, in chiusura, Rites of Spring.
Come la scena di Washington, D.C. ha acquisito, progressivamente, credito e notorietà, e la descrizione dei tratti distintivi che in America l’hanno resa importante, in ambito musicale, al pari di quelle di città quali New York e Los Angeles.
I luoghi di aggregazione che ne hanno permesso la creazione; il principio basilare del D.I.Y.; le prese di posizione sui problemi politici e sociali del tempo; la contaminazione di punti di vista assai diversi: i modelli di vita alternativi e gli ideali libertari degli hippy e della controcultura, e allo stesso tempo il rifiuto dello sballo obnubilante che impediva la lucidità mentale; la Dischord Records; legami che si cementano o si dissolvono; l’idea condivisa di abbandonare le strade battute, se non più stimolanti, per intraprenderne altre che mantengano accesa la fiamma.
Determinante il contributo apportato a “Punk The Capital” da H.R. (Bad Brains), Henry Rollins e Ian MacKaye, e, originalissimo, negli extra, l’incontro tra i membri degli Scream e un musicista degli Hangmen, “gloria” locale dei tardi anni Sessanta.
Un’opera di valore inestimabile per qualunque appassionato di punk statunitense
Articolo del
10/09/2021 -
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