Un gruppo che fonde il blues più classico con l'hard rock più aggressivo. Si presentano così i Travellin' South, band dal sound roccioso che ha recentemente pubblicato il disco d'esordio, dal titolo omonimo, per l'etichetta Filibusta Records. Fanno parte di questo trio Francesco (Franky) Dorian alla voce e chitarra elettrica, Martino "El Nacho" Carletti al basso elettrico, Andrea "Andrew Spring" De Carolis alla batteria. Abbiamo chiesto ai Travellin' South di raccontarci la storia della loro band e di questo primo disco uscito dopo 6 anni di musica vissuta insieme...
Partiamo subito dalla storia del gruppo. Raccontateci come avete cominciato a suonare insieme e come si è evoluta la band dei Travellin South dalla nascita ad oggi… Andrea: I Travellin’ South nascono 6 anni fa dalla mia idea di formare un blues trio. L’idea del trio risulta subito vincente ed il primo ad essere contattato fu Francesco, visto che era già un noto chitarrista e cantante pratico del genere. L’inizio è stato classico: coverizzare degli “standard” Blues. Ma dopo un anno di attività, con il subentro di Martino al basso, si fa avanti la voglia di creare un prodotto proprio, frutto del sound ormai consolidato. (Risponde Andrea)
Il vostro album ci è sembrato una miscela di blues e hard rock allo stesso tempo. Ci volete descrivere in breve il vostro sound e anche questo vostro primo lavoro? Andrea: Avete centrato appieno quello che volevamo comunicare. Quello che caratterizza il nostro album non sono tanto le tematiche, quanto il nostro sound. E’ quello che ci rende orgogliosi e fieri del lavoro che abbiamo svolto negli anni. E’ esattamente un mix tra il classico e teutonico blues e un sound Heavy. In questo disco troverete non solo le 12 misure standard, ma anche tanta rocciosità e doppia cassa
Come siete riusciti ad ottenere questo sound e quanto tempo avete dedicato in sala per registrare il disco? Francesco: Per creare questo sound abbiamo impiegato tutto il tempo che precede l’uscita del disco, ovvero, 6 anni. Questo perché il sound si è evoluto e accresciuto sia con l’ingresso di Martino, che con il tempo passato in sala prove, i live che si sono susseguiti, ecc. in poche parole, con il tempo che abbiamo trascorso insieme. Per la produzione del disco abbiamo impiegato circa 1 anno e mezzo. In questo tempo contiamo anche il tempo di stesura delle canzoni, il tempo di registrazione, il tempo di mix e il tempo di mastering. Non abbiamo reso pubblico il nostro lavoro fino a che ognuno di noi 3 non fosse stato soddisfatto al 100% del prodotto e non ci rivedesse una parte di se
Blues o rock: visto che i Travellin’ South sono un perfetto mix di questi due filoni o generi che spesso si intrecciano tra loro, a quale vi sentite più vicini? Martino: Ci sentiamo vicino ad entrambe le realtà. Sarebbe stupido dire: meglio questo rispetto a quello! Noi siamo nati da entrambe le realtà ed è proprio questa una nostra peculiarità, essere riusciti, speriamo, a far dialogare stili diversi che ognuno di noi si porta dietro come bagaglio di ascolti e influenze stilistiche, ci siamo sempre visti come musicisti diversi, io venivo da un esperienza più crossover funk, Andrea è cresciuto a pane e power metal Franky viene invece più dall’hard rock e dallo slaze, quello che ci accomunava e che secondo noi accomuna tutta la musica moderna è l’origine comune il Blues, nella sua forma più semplice e viscerale. È qualcosa che va al di la delle classiche 12 battute, è un modo di intendere l’approccio ai brani e l’approccio allo strumento
Per quanto riguarda la composizione dei vostri pezzi come vi muovete? Ci volete raccontare anche il vostro processo creativo? Martino: Diciamo che non c’è un processo uniforme nella stesura dei brani molto spesso partiamo da un riff nel più classico stile rock’n roll sul quale Poi si attaccano le liriche come ad esempio è stato per Road, mentre in altri casi siamo partiti da un idea di testo già pronta e con un tema ben preciso al quale abbiamo cucito sopra una parte strumentale come è accaduto per “Our life”. L’unica eccezione è stata black silence che nasce da una vecchia preregistrazione di Francesco che abbiamo riadattato e riproposto in chiave TS
Di cosa parlano, invece, le vostre canzoni e quali sono i temi principali che affrontate? Francesco: Parlano di esperienze personali reinterpretate con fervida immaginazione, di tematiche semplici, dirette, solitamente partiamo da alcune immagini chiare, da sensazioni più che da vere e proprie storie, è la scrittura ridotta all’osso, è un po’ il tratto distintivo di questo genere, cerchiamo di creare delle immagini evocative, delle suggestioni che arrivano direttamente all’ascoltatore
Parlando, invece, della musica in Italia, vi faccio una domanda di attualità: che momento sta vivendo il rock nella penisola? Martino: Credo che che il rock in italia come ha sempre fatto nella sua storia vive e fermenta nell anderground, nelle cantine, nelle sale prove e nei piccoli club,il rock nel nostro paese come in nessuna parte del mondo morirà mai fintanto che esisterà questo. Potrà essere un po’ sopito, un po’ lontano dai grandi riflettori per i più ma ogni musicista decide di esprimersi con il mezzo ed il genere che più sente vicino, il fatto che quello stile sia più o meno in voga nel paese in cui vive non è un limite, ce l’hai dentro, da subito, dal primo giorno in cui imbracci una chitarra,un basso o prendi in mano delle bacchette, è il terreno di gioco in cui ti senti più a tuo agio, tutto il resto secondo me è secondario. Vorrei che si proponesse più rock ovviamente come vorrei più blues più jazz e più funk, ma pensiamo anche che lì fuori, pronti a stanare qualcosa di nuovo, ci siano tante altre persone come noi che non aspettano altro se non ascoltare del buon Blues e del buon rock. E' a loro che noi personalmente ci rivolgiamo senza stare troppo a pensare alle percentuali di vendita di dischi rock nel nostro paese o alla copertura mediatica
Prima di lasciarci una domanda d’obbligo: avete già pensato a cosa farete nel vostro futuro prossimo per quanto riguarda dischi e live? Andrea: Stiamo iniziando a sperimentare qualcosa di nuovo nella stesura dei brani già in corso per il secondo disco, stiamo cercando di riportare un approccio ed un feeling molto diretto e più vicino alle sensazione di un live, perché è quello che ci piace di più ed il terreno di gioco in cui ci sentiamo più confidenti, ovviamente a seguito dell’uscita dell'album stiamo intraprendendo una serie di date che ci terranno impegnati nei prossimi mesi per la promozione del nostro materiale inedito.
Articolo del
27/10/2019 -
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