Abbiamo intervistato una band dal carattere molto forte e dalla personalità spiccata, il loro ultimo singolo, “Imagine the Day” uscito all’inizio di maggio, ne è la testimonianza. Gli Athrox nascono a Grosseto da un’idea di Sandro “Syro” Seravalle<7b> (chitarra) e Alessandro “Aroon” Brandi (batteria) a cui si aggiungono a completare la line up Giancarlo “Ian” Picchianti (voce), Francesco “Frank” Capitoni (chitarra) e Andrea “Lobo” Capitani (basso). Il loro album d’esordio è “Are You Alive?” è stato pubblicato dalla Red Cat Records nel 2016. Il secondo album è uscito a fine 2018 ed è “Through the Mirror” (via Revalve Records). L’attività dal vivo ha portato gli Athrox a condividere il palco in festival e locali con grandi artisti come Iced Earth, Armored Saint, Ross The Boss, Phil Campbell, David Ellefson
Ciao! Piacere di conoscervi, come nasce il vostro progetto? Ciao, piacere nostro! Il nostro progetto è nato nel 2014 e, nell’arco di questo tempo, abbiamo dato alla luce due album, “Are You Alive?” nel 2016 e “Through The Mirror” nel 2018. E’ nato perché volevamo dare voce alle nostre idee e ai nostri stati d’animo derivanti dalla società che ci circonda, e basta ascoltare gli album per rendersene conto
Nel panorama metal italiano come vi collocate? C'è una scena in fermento? Domanda difficile: come stile partiamo dall’heavy metal fino a toccare numerose influenze, dal thrash, al progressive, ma di base quello che ci interessa è che le nostre canzoni siano dense di emozioni e arrivino alla pancia di chi le ascolta. La scena è certamente in fermento: credo di poter parlare a nome di tutte le band italiane se dico che il metal tricolore meriti di più in campo internazionale, perché ci sono band validissime che meritano molto più successo di quello che in realtà hanno
Sicuramente c'è una scena abbastanza importante in Italia che rimette al centro di tutto le chitarre, vi sentite di farne parte? Beh, diciamo che non c’è un vero e proprio centro, come ho detto prima ciò che ci interessa è lasciar trasparire le nostre emozioni, indipendentemente da quale strumento arrivino. Forse in realtà l’elemento che cerchiamo di valorizzare di più è la bellissima voce del nostro cantante Ian
Raccontateci del vostro ultimo singolo “Imagine the day”, com'è nato? Qual è la storia del video? Con questa canzone lanciamo un’autoaccusa: non aver saputo combattere per la persona che si ama. Si rimpiangono i momenti in cui le cose erano idilliache, per poi arrivare alla disperazione e al rimpianto di non poter più rivivere quei momenti e di non averli saputi cogliere. Arriva così la consapevolezza che le cose sono belle solamente quando non si possono più avere. “Imagine the day” rappresenta sicuramente il nostro lato più dolce e melodico, nonostante abbiamo in genere un songwriting in grado di essere devastante nei brani più veloci e riflessivo nei momenti più intimi. Da lì la volontà di registrare un videoclip piuttosto toccante come quello che avete avuto modo di vedere
Con chi vi piacerebbe collaborare in assoluto? In passato abbiamo diviso il palco con molte band che hanno fatto la storia come Iced Earth, Armored Saint, Ross The Boss, Phil Campbell, David Ellefson e molti altri, ma di base ci piace pensare che il pubblico sia lì per noi, quindi devo dire che la maggior soddisfazione è quando la gente canta le tue canzoni sotto al palco e conosce i tuoi pezzi a memoria
Quali sono state le influenze principali del vostro percorso? Cerchiamo sempre di dire che le influenze derivano da noi stessi e da cosa vogliamo esprimere, ma poi è indubbio che alla fine escano fuori anche i nostri gusti musicali. Sarebbe comunque molto riduttivo citare solo qualche band, perché siamo un gruppo molto eterogeneo e ognuno porta le sue caratteristiche all’interno del progetto Athrox
Quali sono i vostri progetti futuri e come ha influenzato la pandemia il vostro percorso? Bisogna dire che, come tanti, la pandemia ci ha messo i bastoni tra le ruote in un modo non indifferente. Avevamo moltissime date già programmate in giro per l’Italia e altre ne stavano entrando anche all’estero, tutto rimandato a tempi migliori ovviamente. Anche per l’uscita del video siamo stati indecisi perché volevamo promuoverlo con una degna attività live. Alla fine abbiamo deciso di farlo uscire lo stesso, non volevamo stare fermi troppo a lungo e al giorno d’oggi il web conta molto nell’economia di una band. Speriamo che tutto torni alla normalità il prima possibile e il mondo dello spettacolo si riprenda, ce n’è bisogno
Grazie della disponibilità, ringraziate pure chi volete! Noi ringraziamo voi per la vostra musica In primis ringraziamo voi per lo spazio che ci avete concesso, e ovviamente anche tutti coloro che ci seguono, che sono la vera linfa vitale di cui ci nutriamo. E speriamo di vedere presto tutti voi sotto al palco per smetallare insieme!
Articolo del
06/07/2020 -
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