Lo scorso 1 dicembre è uscito “Tornado” (per l’etichetta Incadenza), il nuovo e meraviglioso album di Charlie Risso (a quattro anni di distanza dal suo debutto con “Ruins of Memories”), un viaggio onirico e suggestivo attraverso cui la cantautrice genovese torna ad ammaliare ed emozionare l’ascoltatore.
Otto brani rarefatti e coinvolgenti, solcati, oltre che da atmosfere sognanti e malinconiche, dalla splendida voce di Charlie, la quale ha accettato di raccontarmi un pò di sè e di come sono nate le otto piccole gemme che compongono “Tornado”.
Salve Charlie e benvenuta su Extra! Music Magazine. Per cominciare non posso che farti i miei complimenti per il nuovo album “Tornado”. E’ stata una delle scoperte più interessanti di quest’anno altresì funestato da una pandemia che ha sconvolto l’intero pianeta. In questi giorni, in cui la cupezza dell’inverno si palese intorno a noi, questo splendido disco credo sia il perfetto compagno per attraversare questa stagione fredda e malinconica. Vorrei cominciare esplorando il tuo passato. Come è nato il tuo interesse per la musica e quali sono state le tue maggiori influenze nel definire la tua identità odierna d’artista?
Fin da bambina in casa si è respirata musica... mio padre era un fan della musica folk americana mentre mia madre si poteva definire più un amante della musica contemporanea. Quindi certamente tante influenze musicali derivano proprio dalle scelte dei miei genitori. Si ascoltava tanto Chris Kristofferson, Cat Stevens, Dylan ecc poi naturalmente le scoperte personali soprattutto nei primi anni 90 ,anche se ancora prima da bambina ero pazza per i Blondie, chi mi ha segnato sono band come i Radiohead, i Mazzy Star , la serie TV Twin Peaks e tante tante altre belle cose...
Parlando di “Tornado”, ancora prima di cominciare l’ascolto, colpisce la cover di Jemma Powell, un’istantanea dai toni cupi che riesce a cogliere molto bene i toni malinconici del disco dove la luce è sempre in procinto di fare capolino. Cosa puoi raccontarci a riguardo?
Questo splendido dipinto è stato realizzato dall’artista Jemma Powell,moglie di Jack Savoretti , la quale dopo aver ascoltato in anteprima i brani del disco mi propose una serie di opzioni anche se poi di comune accordo, optammo per questa versione che vedete. La copertina è motivo per me di orgoglio poiché Jemma è davvero un artista e persona straordinaria con un tocco decisamente “ Turneriano”.
Vi confesso di possedere anche un altro suo dipinto ritraente la costa della Cornovaglia in inverno, che le commissionai in tempi non sospetti, e dunque ancor prima di dover pensare ad un Art work da realizzare per un nuovo disco.
C’è un bellissimo filo che corre lungo l’ascolto delle 8 tracce dell’album, a cominciare dalla prima meravigliosa traccia, Dark, ci si sente accompagnati lungo un viaggio molto personale tra luce ed oscurità, che potrebbe benissimo sovrapporsi e combaciare con le esperienze e gli stati d’animo di tantissime persone. Mi piacerebbe ascoltare da te cosa ha ispirato e cosa rappresenta ciascun brano e questo disco in generale in questo momento della tua vita. In questo momento Tornado rappresenta la voglia di riscatto e di ripartire...Tutti noi abbiamo un lato buio che si contrappone a momenti di forza e positività. Questo disco è come un viaggio attraverso l’oscurità invisbile degli stati d’animo intervallati da squarci dai quali prima o poi riesce ad emergere la luce.
Ho trovato speculari e d’impatto i due video dei singoli Tornado e Dark diretti da Marco Pellegrino. Sembra esserci una sorta di dualismo opposto, da una parte Tornado che mette in mostra la furia della natura, e Dark che invece compie un viaggio quasi onirico dentro e fuori il nostro corpo. E poi il bosco, attraverso i cui alberi filtra una luce di quella che sembra essere l’alba di un nuovo giorno, da cui tutto parte in Tornado ed in cui tutto si conclude in Dark. Mi piacere capire meglio il processo creativo dietro i video di questi due brani.
Con Marco Pellegrino ci siamo confrontati a lungo e siamo partiti da Dark con quello che è appunto un viaggio interiore all’interno degli stati d’animo con elementi sia naturali che scene di guerra, il tutto in un continuo passaggio da una stanza all’altra. Un susseguirsi di stati emotivi differenti. Consideriamo che entrambi i videoclip sono stati girati in epoca di Lockdown e Marco ed io tenevamo molto al fatto che Dark e Tornado fossero uno la prosecuzione dell’altro, in cui avvenisse poi questa sorta di cambiamento di scenario verso una condizione catastrofica, rivoluzionaria che conducesse all’interno del tornado, come a dover affrontare le proprie paure ed a ritrovarsi poi rinnovati e privi delle precedenti congetture.
I concerti sono uno degli aspetti che tanti appassionati di musica hanno visto mancare durante gli scorsi mesi a causa delle tante restrizioni legate alla prevenzione dei contagi. Quali sono i tuoi piani per il prossimo futuro in ambito promozionale?
Con i miei musicisti stiamo già lavorando alla preparazione dello spettacolo live. Fino ad un paio di mesi fa avevamo già fissata la prima data per la presentazione del disco che doveva tenersi il 3 dicembre a Genova a Teatro di Strada Nuova ed ipotizziamo di poter riprogrammare per marzo/aprile, naturalmente però navighiamo a vista. L’obiettivo è quello di presentare il disco anche fuori dall’Italia e lavoreremo dunque per imbastire un calendario ragionevole compatibilmente con le difficoltà del caso.
In conclusione, nel ringraziarti per il tuo tempo e rimarcando il mio plauso per il bellissimo album, lascio a te le ultime parole Charlie.
Naturalmente vi ringrazio e ringrazio anche i magazine che ancora resistono, le web magazine e le radio ecc... Sono grata ai social che in questo momento sono l’unico mezzo che noi musicisti abbiamo a disposizione per poter divulgare il nostro lavoro. Grazie a voi dell’attenzione ed un augurio dedicato a tutti di uscire presto da questo Tornado pandemico.
Articolo del
09/12/2020 -
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