È trascorso un mese dall’uscita del quarto album di Flo, “31Salvitutti” , pubblicato lo scorso 13 novembre. In questo lasso di tempo ho ascoltato il disco più e più volte ma, per quanto possa sembrare strano, non ho avuto modo di scrivere e nulla a riguardo.
Qualche giorno fa però mi è venuta un’idea che potrei definire “marzulliana” e che secondo me renderebbe fiero (si fa per dire) Gigi Marzullo, lui che è tra l’altro un grande estimatore di Flo. Semplicemente mi sono fatto delle domande a cui sono seguite delle risposte, come se stessi conversando con l’altra metà di me davanti a uno specchio. Niente di troppo complicato o di così innovativo, d’altronde Marzullo lo fa da una vita e la cosa gli riesce ottimamente.
L’ho fatto anche per provare a raccontare qualcosa di nuovo e di slegato alla classica recensione, niente che fosse la solita intervista da fare al musicista di turno con domande trite e ritrite. Vedetelo come un esperimento in cui mi sono divertito a mettermi in gioco e chissà che in futuro non diventi un nuovo format. E per l’occasione mi è sembrato giusto fare due chiacchiere con l’altro me su 31Salvitutti di Flo, una cantautrice che seguo sempre con piacere e di cui ho ampiamente scritto sulle pagine di Extra! Music Magazine.
Saltiamo subito i convenevoli di rito e andiamo dritti al punto: “31Salvitutti” ha soddisfatto le tue aspettative?
Senz’altro, Flo ha colto nel segno anche stavolta. Con La Mentirosa è stato amore al primo ascolto, citando il buon vecchio Dante mi verrebbe da dire che “galeotto fu il disco e chi lo cantò”, ma con 31Salvitutti l’ammirazione artistica verso di lei non è cambiata di una singola nota.
Quali canzoni ti sono rimaste particolarmente impresse di questo nuovo lavoro discografico?
Bella domanda, anche se così mi metti in difficoltà. Mi sono piaciute un po’ tutte onestamente, però senza fare torto alle altre ti direi che “Accussì”, “Aurora boreale” e “Fai di me” mi stanno particolarmente a cuore. Ci tenevo a menzionare anche i video dei singoli “L’uomo normale” e “Oui oui sauvage” che reputo fantastici, un collage di creatività che mette in mostra, ritaglio dopo ritaglio, tutta l’estro di Fabiana Fazio. E tu invece quali brani hai apprezzato di più?
In teoria sono io che dovrei fare le domande, non viceversa. Allora... eh, in effetti non è poi così semplice... su tutte ho ascoltato allo sfinimento “Miracolosa anarchica” e “Radio Volkan”, e anche “L’uomo normale” rientra tra le mie canzoni preferite. A proposito di questo, non credi che in 31Salvitutti si avverta maggiormente questa voglia di scuotere gli animi e le coscienze degli ascoltatori?
È vero, me ne sono accorto anche io della tenacia di Flo nel provare a farci aprire gli occhi sulle ingiustizie verso le donne e contro chi cerca aiuto ma invece viene ignorato. Posso citare L’uomo normale che è un racconto in musica di una verità tanto triste quanto attuale, amplificata dalla cassa di risonanza dei social network dove ormai dilagano odio e quella malacrianza sempre più difficile da estirpare. Si tratta di un brano che passa in rassegna tutti i comportamenti tossici adottati da uomini vigliacchi, irrispettosi, violenti e che quasi sicuramente ci andrebbero giù pesante qualora capissero che questa canzone è dedicata alla loro attitudine vomitevole, magari accusandola di cercare di cavalcare l’onda di una canzone di protesta creata ad hoc per ottenere consensi. Capiamoci, una cantautrice come Flo non ha bisogno di tutto questo per dimostrare quanto vale come persona e come musicista; personalmente metterei tutte e due le mani sul fuoco a difesa di quanto detto. Se c’è qualcuno pensa il contrario evidentemente non conosce Flo, e in quel caso le cose sono due: o si tace per fare bella figura oppure, meglio ancora, si va ad approfondire la sua discografia e di conseguenza capirebbe che persona di sani valori è Floriana Cangiano. Tra le altre cose non è la prima volta che si occupa di temi importanti come la violenza sulle donne o l’emancipazione femminile, mi viene da pensare a brani come “Quale amore” e “Ad ogni femmina un marito” che denunciano episodi che purtroppo testimoniano quanta strada ci sia ancora da fare per debellare certi atteggiamenti riprovevoli da parte dell’uomo cosiddetto “normale”. Che poi un uomo razzista, violento e pure fascista non è per nulla normale, semmai è una chiavica di uomo!
C’è poi una piacevole continuità artistica che vede Flo ricongiungersi alla sua terra natia cantando in napoletano. Anche “Accussì” è riuscita a emozionarti come “Fosse capace” del precedente disco?
Beh, Fosse capace è stata la canzone che mi ha fatto conoscere il suo straordinario talento e questo lo sanno anche i muri ormai. Anche con 31Salvitutti sono partito dalla canzone in dialetto e pure mi ha colpito dritto al cuore, come solo Flo e pochi altri artisti riescono a fare. Sarà che le canzoni in cui canta in napoletano sono anche quelle che preferisco maggiormente, per cui anche Accussì è riuscita a toccare le giuste corde emotive.
Mi stai forse dicendo che il prossimo album di Flo dovrebbe essere totalmente in napoletano?
Secondo me dovrebbe prima o poi prendere in serie considerazione l’idea di realizzare un disco in cui canta interamente nel nostro dialetto; o meglio, a me piacerebbe da morire ascoltare un album del genere. Allo stesso modo adoro brani come “Chavela” e “Olor a Lluna” dove emerge la sua incredibile dimensione internazionale, però da buon partenopeo ho un debole per le canzoni che profumano di napoletanità dalla prima all’ultima nota. Già con la sua struggente versione di “Presentimento” o la devota “Freva 'e criscènza” abbiamo avuto la conferma della sua veracità quando si tratta di cantare in un dialetto affascinante e sempre attuale come quello napoletano, e 31Salvitutti ci regala in questo senso tanti (e graditi) sprazzi partenopei. Che siano cover, adattamenti o inediti non ha tutta questa importanza a mio avviso, credo che un album 100% napulegno farebbe felici molti appassionati della musica napoletana d’autore e non solo.
Prima di iniziare ci siamo detti di non addentrarci in disquisizioni di carattere tecnico, ma almeno un giudizio sulla direzione artistica di 31Salvitutti sarebbe il caso di esprimerlo, che dici?
Se proprio ci tieni non vedo perché non dovrei accontentarti. Partendo dal presupposto che Sebastien Martel non ha certo bisogno di presentazioni, figuriamoci da parte mia, la sua regia musicale denota una grande esperienza nell’ambito della world music. Si avverte questa alchimia musicale e comunione d’intenti tipica di due persone lavorano a stretto contatto, unendo forze e rispettive competenze per dar vita a un progetto artistico genuino e di grande spessore. Martel ha messo a disposizione il suo bagaglio musicale e lo si percepisce anche dalle sonorità di matrice francese, a loro volta contaminate a doppia mandata da ritmiche più esotiche ed energiche tipicamente africane. Ci sono chiaramente delle differenze stilistiche tra lui e Daniele Sepe (che ha curato la direzione artistica de La Mentirosa), e anche “Capitan Capitone” è un’autorità quando si parla di world music, ma entrambi hanno aiutato Flo a esprimersi su livelli qualitativi di prim’ordine. Va comunque dato merito a Floriana poiché è pienamente consapevole delle sue straordinarie capacità vocali e di scrittura, questo a prescindere da chi cura la direzione artistica dei suoi lavori discografici. Non dimentichiamoci comunque del contributo dei musicisti (e mi riferisco principalmente a Michele Maione, Marcello Giannini e Davide Costigliola, nonché dello stesso Sebastien Martel) che con la loro tecnica, esperienza e bravura hanno creato le giuste condizioni che hanno permesso a Flo di essere una delle cantautrici più interessanti dell’attuale panorama musicale.
Che voto daresti a 31Salvitutti?
Più che un voto preferirei esprimere un mio parere del tutto personale, senza tirare in ballo metri di giudizio che siano numeri, percentuali o stelle. Come ho detto in precedenza 31Salvitutti ha soddisfatto pienamente quelle che erano le mie aspettative, piuttosto alte se consideriamo quanto ho apprezzato La Mentirosa. Il percorso di crescita artistica si nota ed è lampante, 31Salvitutti è un’opera che Flo ha modellato come voleva, inoltre è riuscita perfettamente a donargli quella visione ad ampio respiro capace di farti viaggiare da un’imperfetta metropoli come Napoli fino ai confini del mondo, se non oltre. Per questo motivo non ha senso dare un voto visto che ogni disco è speciale a modo suo e, perfetto o meno, lo si dovrebbe apprezzare senza distinzioni di sorta. Poi mi conosco troppo bene e so che lo ascolterò un numero di volte non quantificabile per assimilarlo, comprenderne ogni sfumatura musicale e imparare ad amarlo allo stesso modo dei precedenti album di Flo. Tutto questo in attesa di poter ascoltare 31Salvitutti dal vivo, dico bene?
Se non l’avessi apprezzata la prima volta che l’ho vista esibirsi, sul palco del Teatro San Ferdinando, credi che sarei ancora qui a parlare di lei? No, perché che se vogliamo la teatralità di Flo aggiunge quel pizzico di magia ed emotività che rendono la sua esibizione un’esperienza che ti arricchisce: non si tratta solo ascoltare musica ma di vivere un’esperienza coinvolgente fatta di movenze, sguardi e sorrisi, momenti in cui Floriana si racconta e altri in cui interagisce con i partecipanti. Ma non tutti i musicisti riescono a essere brillanti quando sono sul palco, Flo invece mi ha sempre fatto vivere belle emozioni e si è sempre data da fare per rendere ogni esibizione speciale e diversa dalle altre. Verranno tempi migliori in cui l’arte nella sua totalità tornerà a essere protagonista, e onestamente non mi farò scappare l’occasione di vederla cantare dal vivo per la quinta volta. Sai com’è, adda passà a nuttata...
Facciamo finta che Flo sia davanti a te in questo preciso istante, cosa gli vorresti dire?
Prima di tutto gli suggerirei di cancellare eventuali suoi impegni in agenda perché ne ho di cose da chiedergli e da raccontargli. No dai, ironia a parte gli farei i complimenti per aver tirato fuori un altro disco pregevole e che incarna il suo spirito libero, ribelle (quando serve) e che non ha timore di mandarle a dire. A lei gli attestati di stima non mancano di certo, partendo dall’epicentro di tutto, la nostra Napoli, fino al Sudamerica e in quei paesi dove la world music riceve un trattamento migliore ed è apprezzata come si deve. La qualità alla fine viene sempre fuori, è solo questione di tempo e di perseverare. Quindi, cara Flo, continua a credere in quel che fai e non cambiare mai che ci piaci così come sei.
Direi che di tempo ne abbiamo rubato pure abbastanza, ti andrebbe di chiudere con uno dei tuoi finali a effetto che tanto piacciono a entrambi?
31Salvitutti incarna perfettamente la metafora musicale del gioco del nascondino, dove però nessuno si salva da solo e abbiamo bisogno di una persona che ci venga a liberare armandosi di coraggio e perseveranza. Quella persona è Flo, che con la sua musica continua a ispirare chi nelle sue canzoni trovano la voglia di non arrendersi e andare avanti, attraverso suoni e parole di multiformi colori che ci permettono di viaggiare in un momento storico dove è possibile farlo unicamente con la mente e il cuore. Non abbiate dunque paura di nascondervi dalle gioie e dai dolori che la vita ci riserva ogni giorno, finché ci saranno cantautrici come Flo troveremo sempre qualcuno pronto a liberarci al canto di 31Salvitutti.
Articolo del
14/12/2020 -
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