L’intervista esclusiva conDavide Faraotti che ci racconta di come si stanno sviluppando le sue nuove idee musicali: dall’uscita del nuovo singolo, “Il Ballerino di Quadriglia”, che fa da portavoce a “Phara pop vol.1”, opera seconda dell’artista che si comporrà di ben due dischi. Ad oggi Faraotti pubblica soltanto il secondo di questi due “atti” (che troviamo dentro i tradizionali canali digitali) promettendo invece di completare il lavoro soltanto in autunno e soltanto in forma fisica, CD e VINILE. E dopo una ghost track come “RadioMagia” di cui abbiamo parlato, ecco arrivare un video decisamente più tradizionale, come dice anche lui, ma sempre e comunque bandiera di un stile che alla forma e alla sostanza non pone filtri e regole. Parliamo di follia romantica in luogo di una libertà che spesso, anzi quasi sistematicamente, manca da ogni dove della nuova scena musicale. Faraotti già con “English Aphasia” ha saputo rompere e polverizzare le abitudini e ritorna in scena oggi con un disco che, sempre per seguire quel fantomatico bugiardino che non c’è, va ascoltato almeno 3 volte… anche 10… Il nuovo singolo da oggi disponibile nelle canoniche piattaforme digitali si intitola “Il ballerino di Quadriglia”, video anche vincitore del primo premio al 1st Monthly Festival di Belgrado (assieme alla menzione speciale per il precedente video “RadioMagia” appunto, interamente realizzato da lui). Cerchiamo di indagare dunque, lasciando a corredo anche l’invito di ascoltare un artista che finalmente della musica fa quel che vuole…
Per prima cosa la contrapposizione tra follia compositiva, avanguardia e il classicismo dei costumi, della quadriglia… da dove nasce questo contrasto? Aaaah, un certo imbarazzo coglie questi riferimenti. Follia compositiva, avanguardia, il classicismo dei costumi…. Boh. Proprio non saprei. La follia non la colgo, l’avanguardia nemmeno e vabbè il classicismo dei costumi quello si. Il video del ballerino di quadriglia, condensa in 3 minuti l’episodio del ballerino tratto da “le plaisir “ di Max Ophuls. Effettivamente un certo contrasto tra la quadriglia e la musica di questa canzone c’è.
Oggi presentiamo in anteprima questo nuovo video che ha una produzione decisamente sghemba rispetto alle aspettative. Sicuramente lontano dai video a cui ci hai abituato… come nasce? Questo è il video più tradizionale che ho girato. Forse la sghembaggine a cui ti riferisci è solo una andatura diversa. Il video mostra ciò che la canzone racconta. In modo didascalico direi. Una persona mascherata si reca in una sala da ballo. La maschera che indossa” il ballerino” è una maschera di giovinetto, sotto la maschera però si cela un’altra identità. Di colpo il ballerino cade a terra, si è sentito male, forse il troppo impeto messo nella danza. Viene soccorso - il dottore ( interpretato da me ) nel soccorrerlo gli toglie la maschera. Appare evidente che il ballerino in realtà è un vecchio signore che alla vecchiaia proprio non si vuol rassegnare. Vuole divertirsi e innamorarsi ancora - probabilmente lo vuol continuare a fare per sempre. Non sarà che mi sto identificando col ballerino? Come nasce? Nasce dal desiderio di condensare l’episodio del ballerino di Max Ophuls in tre minuti di video.
I primi due video del nuovo lavoro di Daniele Faraotti al 1st Monthly Film Festival. Come a dire: “Nemo profeta in patria”!!! Come ci sei finito e cosa hai riportato a casa? Ho lavorato moltissimo al video di “RadioMagia”. Anche il video realizzato per il teaser dell’album mi ha impegnato parecchio. Dai, non potevo lasciarli ammuffire su YouTube. Ho iscritto “RadioMagia” e il “Ballerino di Quadriglia” al 1st Monthly e ad altri concorsi. Dal 1st Monthly Festival di Belgrado porto a casa il premio come miglior video e una menzione speciale per “RadioMagia”. Concerti per ora non ne faccio… e così per promuovere un po’ le mie canzoni investo un po’ in creatività, anche nella promozione. Promozione da rileggere fraintendendola… riletta così mi diverte, quasi mi appassiona.
Esce il secondo disco di “Phara Pop vol.1”. Lo troviamo in tutti i tradizionali canali ma dobbiamo attendere l’autunno con l’uscita - soltanto in edizione fisica CD e LP - per avere il progetto completo. Anche tu dici no allo streaming in rete… cosa significa per te e dove stiamo andando? No, no per me lo streaming è ok. Non voglio starmene da solo in una pozzanghera… Ripeto, non faccio concerti per ora, per cui mi metto in mostra con questi mezzi - mezzi che tutti abbiamo a disposizione. Devo imparare ad usarli, senza concedere niente agli andazzi, qualcuno mi consiglia e modera un po’ la mia naturale predisposizione al sovversivo fraintendimento. Dove stiamo andando? Boh, spero sempre di più verso la libertà… Sempre più lontani, dai dettami, dalla comprensibilità dell’idiozia e da tantissimi altri amuleminchioli.
Se “English Aphasia” aveva il grammelot, qui la voce canta in italiano ma ha un mix decisamente in bilico con la intelligibilità del contenuto. Dobbiamo attenderci questo per tutto il disco? E che significato ha per te? Il cantato, i testi, le voci, la musica, e persino gli aspetti prosodici nell’articolazione di un testo hanno bisogno di un vitale rinnovamento. “Phara pop vol 1” è il mio contributo, immagino indiretto, coinvolto, sia pur senza alcuna programmaticità. Il significato? Mah, scrivo canzoni… per me il significato è scrivere.
A chiusura. Alla tua musica, all’allegoria delle tue immagini, c’è sempre molta ironia e follia in un certo qual modo. Dunque qual è la vera chiave di lettura: l’ironia o la serietà con cui essere folli? L’ironia si, la follia proprio non saprei. Mi direte poi voi. Si ascolti almeno tre volte, recita il bugiardino che non c’è. La follia potrebbe sciogliersi come neve al sole e come per magia potrebbe far capolino una semplice canzone. La mia a quanto pare :)
Articolo del
26/04/2022 -
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