Tra passato e futuro senza passare dal via, dicevamo negli anni ’90. Anni che regalano radici ma non solo… ormai la contaminazione è totale dentro le pieghe di anime pensanti, sempre più rare. E le riconosco quando sono capaci di pensare a forme che dal classico attingono tutto il necessario per farsi personali e pregne di individualità. E questa è la storia del primo lavoro dei Ficstrip, band che nasce e gravita tra Varese e Como e che ci regala un ascolto alternativo, di rock e di pop internazionale dove ognuno dei 6 attori della scena sanno gestire il suono e il mix con dettagli assai interessanti. Dualismi dicevamo, come dal titolo “Hopes and Shadows”. Tanti i piani di lettura… e noi siamo decisamente incuriositi…
Un esordio che tanto deve a quel post punk anni ’90… vero? Non proprio. Il nostro suono è l’insieme dei gusti musicali e delle esperienze di ciascuno di noi. Il punk non rientra nei primi posti dei nostri generi preferiti, ma sicuramente la musica anni ‘90 fa parte del nostro background essendo bene o male tutti cresciuti in quell’epoca, perciò l’influenza di certe sonorità in quello che suoniamo può essere riscontrata facilmente.
E per alcune progressioni e momenti sapete che ho avuto forte l’immagine dei Talking Heads? Cosa mi rispondete? Il rock è un punto che accomuna tutti noi, a partire da quello anni 60/70 fino agli ultimi decenni. Non abbiamo un singolo gruppo a cui ci ispiriamo nello scrivere un pezzo o nel modellarlo, anzi le nostre canzoni escono molto spontaneamente, fa piacere però che il nostro suono possa rimandare a grandi gruppi del passato.
Ombre e luci, sogni e realtà. Un disco agrodolce tra melodie e distorsioni. In che modo la natura degli strumenti si fa portavoce del messaggio? Cerchiamo sempre di dare il giusto spazio agli strumenti, siamo in 6 quindi vanno saputi dosare per creare la giusta armonia, a volte c’è il rischio di riempire troppo. Cerchiamo di usare gli strumenti per seguire anche il senso della canzone, oltre ovviamente alla ritmicità, quello che vogliamo fare con la nostra musica è trasmettere delle emozioni, non solo quindi con i testi, ma proprio attraverso le particolarità dei nostri strumenti.
E parlando del passato? Che cosa avete davanti agli occhi per comporre la vostra musica? Ci lasciamo ispirare da un flusso spontaneo di immagini, non c’è un singolo pensiero dietro alla nostra musica, ma tanti piccoli flash che vanno ricostruiti e messi insieme come puzzle. Circostanze, persone, idee del passato e del presente che danzano insieme in un vortice dal quale traiamo ispirazione e da cui ci lasciamo trasportare nello scrivere un pezzo. Quando iniziamo a comporre non sappiamo mai dove andrà a finire la canzone, lasciamo che sia essa stessa a trascinarci nel viaggio, facendo che sia essa a fare da leva per le nostre emozioni e i nostri pensieri che poi metteremo nero su bianco.
Dal vivo… si torna a suonare? Ovviamente! il più presto possibile si spera. Purtroppo questo è stato un periodo complicato per la musica dal vivo, ma ci stiamo già muovendo per iniziare a fare qualche data in estate e poi in autunno avere più date possibili. Non vediamo l’ora di poter esibirci live per raggiungere più persone possibili ed avere anche un riscontro sulla nostra musica e sul nostro nuovo EP
Articolo del
10/05/2022 -
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