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Andrea Piersimoni
Andrea Piersimoni: un esordio glaciale
di
Domenico Capitani
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C’è tantissimo ghiaccio alla Bon Iver dentro le sospensioni apocalittiche di questo esordio davvero molto interessante a firma del giovanissimo Andrea Piersimoni. Si intitola “Città pericolosa” ed è un concept di 5 brani dentro cui il nostro ragiona sulla costrizione di una gabbia, scelta o imposta: il confine è sottile. Il suono al pop richiede l’internazionale modo nordico di mixare la voce, di rendere silenziosa ogni apparenza, di non risolversi mai con invadenza. Davvero un lavoro interessante che vale la pena di approfondire:
Città e aria. Io partirei da questo dualismo. Ma in fondo: quanto conta la libertà con se stessi? La libertà di rappresentare sé ci rende creativi con la matita; è una pagina pulita che può sporcarsi e rifarsi tante volte; è il trampolino fondamentale per esistere in evoluzione.
Questo disco nasce al chiuso di una stanza o fuori? Il disco, metaforicamente parlando, nasce nello spazio a metà tra casa e città; “Città pericolosa” rappresenta proprio lo spazio di mezzo che si è costruito a misura e somiglianza di una bolla protetta nella confusione. Ho scritto questo EP tra casa e città, ho portato in cameretta quello che ho visto fuori e canalizzato verso l’esterno quello che ho visto dentro di me.
E penso al suono digitale come manifesto anche di solitudine, in questo caso specifico s’intenda… che ne pensi? La ricerca sonora dietro il progetto è stata pensata per raccontare un viaggio che va dal frastuono alla pace interiore e, così, ogni brano si lega gnoseologicamente all’altro. Le influenze elettroniche derivano dai miei ascolti e dal mondo musicale del mio team.
Il tuo corpo si chiude. Si protegge forse. Sta soffrendo o sta nascondendosi dall’aria di fuori? È un corpo che sta finalmente respirando. “Città pericolosa”, in questo senso, rappresenta proprio un punto di arrivo. Il percorso che racconto nell’EP è l’ultimo ricordo tangibile della paura vissuta per iniziare a ricostruirmi.
“Aria” e “Non ho più paura” penso siano due momenti alti e diversi dalle altre 3 tracce. Sono una storia a se, nel suono e nel modo… vero? “Aria” e “Non ho più paura” sono rispettivamente trampolino e pista di atterraggio di questo viaggio. Avevo bisogno di accarezzare questa storia, entrarci in punta di piedi ed uscirne con un sospiro di sollievo.
Articolo del
30/05/2024 -
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