Un progetto che prima di ogni altra cosa rappresenta un incontro tra culture, che come spesso accade in musica hanno molto da dirsi, specialmente se la disposizione d’animo è quella giusta. Il disco Encontro, dunque, pubblicato dall’etichetta Filibusta Records parte proprio da qui e vede impegnate la cantante Antonella Vitale, la chitarrista Giulia Salsone e la cantante brasiliana Claudia Marss parte proprio da qui. In questo album la fonte di ispirazione è il Brasile, terra ricca di musica e colori, e a uscire fuori è la componente afro, forse quella più nascosta ma allo stesso tempo più caratterizzante.
Encontro è il titolo di questo vostro disco che forse rappresenta al meglio la sua essenza. Per cominciare ci volete raccontare come nasce questa collaborazione? Antonella Vitale: L'idea del progetto nasce nel periodo post-Covid, in quei primi mesi “particolari” di quarantena la musica è stata salvifica, fungendo ancora di più da strumento di aggregazione tra noi musicisti. Si registrava da remoto, con i mezzi a disposizione spesso anche improvvisati e questa forte condivisione di intenti è stata anche la genesi di nuove future collaborazioni; “Encontro” è proprio una di queste. Tutto inizia quando io e Giulia abbiamo registrato due brani Nascente ed Estrela da terra ognuna nelle rispettive abitazioni, una volta assemblati e mixati rimanemmo sorprese dal risultato in quanto funzionavano bene pur senza mai averli provati prima. Abbiamo quindi proseguito con l'idea di realizzarne un progetto vero, ispirato al Brasile coinvolgendo con noi Claudia Marss, bravissima cantante bahiana, cara amica con la quale io e Giulia avevamo già collaborato in passato, sicure che la sua presenza fosse perfettamente in linea verso quel mondo sonoro a cui volevamo ispirarci.
Il disco è composto da brani che provengono dalla tradizione brasiliana. In che chiave di lettura li avete riproposti? Antonella Vitale: Abbiamo lasciato nei brani la struttura originale cercando di non stravolgerne troppo la forma e il sound originale. Quando si mette il focus su autori come Dori Caymmi di tradizione più afro-brasiliana, o Milton Nascimento, capisci subito che la bellezza della loro scrittura non necessita di ulteriori interventi o rielaborazioni. Tutto il materiale da noi selezionato è stato suonato pensando ad una ritmica di base più essenziale, chitarra/voci inserendo solo in alcune tracce il basso e la batteria. L'idea di base è stata quella di personalizzare i brani ponendo molto l'accento sulla forte componente afro originaria del Brasile che ha un tipico suono e un tipico colore, coinvolgendo nel progetto uno dei più importanti percussionisti brasiliani, conoscitore dei ritmi sacri del Candomblé, Gabi Guedes. Lui con i suoi interventi ha creato una vera alchimia nel CD e ne siamo veramente onorate.
Ci sono dei brani a cui siete maggiormente affezionate che rappresentano al meglio questa vostra unione musicale? Ce li volete descrivere? Antonella Vitale: Quando si registra un brano si parte da un'idea, poi il risultato finale resta sempre una sorpresa, prende forma lavorandoci, nonostante la struttura di partenza sia già delineata. I brani del CD hanno tutti qualcosa che ci rappresenta, Rio Amazonas è stato il primo a essere registrato, sicuramente quello che ci ha suggerito in seguito quale direzione prendere, e sull'onda di questo entusiasmo abbiamo deciso di realizzare “Encontro”. Mi piaceva l'idea di una polifonia a due voci, dopo tanta militanza come band leader cercavo proprio lo stimolo a non essere più una singola voce e condividere il palco, le emozioni con un'altra cantante. In questo brano l'alternanza di colori vocali all'interno della melodia, il gioco a due di controcanti tra timbriche diverse, come la mia e quella di Claudia Marss, ci è piaciuto molto, funzionava bene. Inoltre il fatto che cantassimo accompagnate da Giulia, con la quale in passato avevamo entrambe collaborato artisticamente, ci dava sicurezza e ancora più interplay. L'incontro artistico con Claudia personalmente è stata una bellissima esperienza, ci siamo confrontate, messe in gioco senza veli e con molta umiltà e soprattutto nel massimo rispetto reciproco.
Parlando del Brasile c’è forse un lato più nascosto che esce fuori dalla musica e anche dai brani che avete proposto? Claudia Marss: La componente afro. È parte fondamentale della cultura brasiliana, lo si sa, però in questo lavoro, le percussioni esaltano i colori e ritmi che sono le fondamenta della musica popolare brasiliana. Si conoscono bene i ritmi e stili che ne derivano, come lo choro o il samba, ma la radice che ne sta a monte non è nota a molti al di fuori della cornice della musica etnica. Autori come Dori Caymmi utilizzano da sempre questi particolari ritmi ancestrali appartenenti al candomblé, religione nata dalla diaspora africana, nelle sue composizioni.
Il titolo del disco rappresenta anche un incontro tra culture: quella italiana e quella brasiliana, cosa hanno in comune questi due mondi? Giulia Salsone: La musica brasiliana e quella italiana hanno molte cose in comune sia per i tanti italiani emigrati che vivono in Brasile, sia per le origini musicali come le danze europee che tanto hanno influito nella nascita dello choro. Ricordiamo anche le celebri collaborazioni italiane con Vinicius De Morais Toquinho e Chico Buarque negli anni ‘60, la popolarità di Roberto Carlos. Parliamo sicuramente di un legame profondo in cui, musicalmente parlando, troviamo più affinità soprattutto nell’aspetto fortemente melodico.
Rovesciando la medaglia invece possiamo dire che sono proprio le diversità e i colori diversi a rendere la musica e l’arte più interessanti? Giulia Salsone: Esattamente, è sempre stato così sia per il jazz americano che per quello del Brasile dove le influenze europee e africane sono state determinanti. L’incontro con musicisti di altre nazionalità è una grande opportunità di apertura culturale e fonte di creatività perché la musica è veramente lo strumento di comunicazione più forte che abbiamo, al di là di pregiudizi o diversità culturali.
Un progetto ricco di guest, tra cui anche il percussionista Gabi Guedes. Ci volete raccontare anche come nasce questa collaborazione e come avete scelto gli altri musicisti? Claudia Marss: Abbiamo la grande fortuna di avere amici che sono grandissimi musicisti con cui noi tutte abbiamo collaborato in vari progetti come Francesco Puglisi, Marco Siniscalco, Alessandro Marzi, Ernesto Romero, Simone Prattico e dal Brasile Gabi Guedes, grande amico e partner musicale di quando ero a Salvador de Bahia.
Prima di lasciarci qualche coordinata. Porterete in giro questo progetto a breve? Giulia Salsone: Siamo reduci da una bellissima serata con in cui abbiamo presentato il disco alla Casa del Jazz di Roma il 24 novembre, è stato emozionante portare dal vivo un progetto nato principalmente in studio ma, come spesso avviene, la performance dal vivo è stata ancora più intensa grazie anche al numeroso pubblico che ha partecipato pur con i soli posti in piedi rimasti. Il prossimo anno ripartiamo da Ostia Antica il 7 febbraio e così per tutto il 2025 contiamo di dedicarci ai live da cui usciremo sicuramente con nuove idee da sviluppare
Articolo del
18/01/2025 -
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