Quanti saggi hanno studiato o cercato di inquadrare il fenomeno disco? Non molti, per la verità. E quando l’hanno fatto, l’hanno incorporata nel più generale fenomeno dance o analizzata per gli aspetti più legati al mondo gay che ne ha fatto una bandiera di liberazione civile e sessuale. Per cui ben venga questo 'La Disco', fin dal titolo netto e inequivocabile, di Bufalini e Savastano. I quali sfornano un volume ricco e prezioso innanzitutto per le soluzioni grafiche che rimandano da un lato al rutilante sfavillio della sfera argentata delle discoteche d’antan (e della discoteca con la D maiuscola: la 2001 Odyssey di 'La febbre del sabato sera'), dall’altro presentano molte foto delle copertine dei vinili originali o tratte dai giornali dell’epoca, a volte raggruppate in collage il cui intento è trasmettere almeno un pizzico del bagliore dello stardom in cui, per un tempo più o meno breve o più o meno lungo, gli artisti disco hanno soggiornato.
E questa è la chiave del libro. Si rinuncia coscientemente al possente affresco politico-culturale di You Should Be Dancing di Peter Shapiro (Kowalski, 2007: un libro che non deve mancare nella biblioteca di nessun appassionato di musica del ’900, anche se nemmeno citato in bibliografia, pur se per un ottimo motivo) per concentrarsi sulle biografie degli artisti disco, la cui irresistibile ascesa ha segnato un’epoca. Questo non rende il saggio di Bufalini e Savastano poco interessante: al contrario! Se la disco è stata espressione di un tessuto politico culturale ben preciso, è parimenti chiaro che non sarebbe andata da nessuna parte senza l’operato degli artisti, a volte geniali, che ne hanno fatto la storia.
Introdotte da una prefazione di Bob Esty, ex produttore della celeberrima Casablanca Records, da un’introduzione, focalizzata sui poli opposti di discofobia e discomania, e da un’intervista esclusiva a Giorgio Moroder, purtroppo troppo breve (ma è già tanto quello che ha concesso un’autentica divinità come lui, e non sono ironico), ecco che per la gioia di noi lettori si snodano le biografie di 28 superstar e 15 star del cosmo disco. Donna Summer, Barry White, Isaac Hayes, Bee Gees, Giorgio Moroder, Village People, Amanda Lear, Grace Jones sono solo alcuni dei nomi che si trovano qui.
Duplice la prospettiva da cui è affrontato l’universo disco: il triangolo Usa-Uk-Italia per quanto riguarda le classifiche e le apparizioni pubbliche degli artisti citati (un punto di vista prodigo di amarcord seppelliti perfino nella memoria di chi c’era); e il quadrilatero Usa-Uk-Germania-Francia per quanto riguarda i Paesi di provenienza di artisti e produzioni disco, con le occasionali comparse di Svezia (Abba) e Canada (Gino Soccio). Numerose le insospettabili curiosità: chi sapeva che Donna Summer ha reinterpretato un brano di Jon Anderson dei superprog Yes scritto insieme a Vangelis? O che il rocker Stephen Stills ha suonato le percussioni in You Should Be Dancing dei Bee Gees (e pure non accreditato, quindi senza beccarsi un cent dei diritti del pezzo)?
Lavoro notevole, 'La disco' costicchia assai (58 euro), ma vale il suo prezzo. Tutto. Consigliato.
Articolo del
24/04/2015 -
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