Che avesse come oggetto di studio i fenomeni che hanno dato origine a determinati movimenti, sottoculture o filoni, o che si occupasse ‘semplicemente’ della valutazione estetica di album, canzoni o del repertorio di artisti dell’industria discografica, la critica musicale ha ricoperto un ruolo fondamentale nell’ambito della ‘popular music’. E per gli appassionati, continua a ricoprirlo.
Con Scrivere di musica. Una guida pratica e intima (edito da minimum fax, di per sé già un marchio di garanzia), Rossano Lo Mele, batterista dei Perturbazione, docente universitario di ‘Linguaggi della musica contemporanea’, e da diversi anni direttore di “Rumore”, richiama l’attenzione sull’importanza culturale di tale pratica. Ne ricostruisce la storia e l’evoluzione, ne cita gli esponenti più rappresentativi (tra i quali, Simon Frith, Lester Bangs, Ashley Kahn, Greil Marcus, Barry Miles, Nick Kent, e il nostro Riccardo Bertoncelli), e sottolinea i cambiamenti radicali determinati dal web.
L’autore fornisce le nozioni essenziali legate al mestiere, analizza i diversi tipi di articoli che si possono redigere (recensioni, stroncature, report di concerti, feature e longform), e offre consigli utili e spassionati (ad esempio, come condurre un’intervista, o proporsi a una testata).
Estremamente lucido e schietto, Lo Mele mette in evidenza che oggi gli addetti ai lavori in grado di campare della propria professione sono pochi, ma con altrettanta sincerità dà rilievo alla passione che alimenta i potenziali collaboratori di riviste specializzate (soprattutto online), e suggerisce come provare a canalizzarla nella maniera più efficace.
Per quanto validissimo come guida, “Scrivere di musica” desta interesse anche come tentativo fruttuoso di analizzare in modo personale, ma al contempo sistematico, l’universo e le dinamiche della critica musicale; di riflettere sugli aspetti che la caratterizzano e sui requisiti dai quali non si dovrebbe prescindere per poterla mettere in atto.
Lo Mele offre l’occasione di ragionare sulle profonde trasformazioni generate dall’avvento di Internet, e sulle ripercussioni conseguenti: il tramonto, con la fine degli anni Novanta, dell’idea di un “racconto condiviso” sulla musica, e della centralità che la musica stessa riveste nella vita delle nuove generazioni; la frammentazione in conventicole; la perdita di terreno (ma non di autorevolezza) della stampa specializzata nella competizione con la miriade di siti dedicati all’argomento.
Un’idea originale e coraggiosa pubblicare un testo del genere in Italia, nel 2020: iniziativa ammirevole e meritevole, che andrebbe promossa e sostenuta con grande fermezza.
Articolo del
07/06/2020 -
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