Chi scrive è il bassista dei Suede, nonché fondatore del gruppo in Inghilterra nel lontano 1989. In quegli anni la band sfornò due album eccellenti come “Suede” e “Dog Man Star” e si conquistò un posto di rilievo nell’ambito del “brit pop”.
Mat Osman però non è mai stato bravo soltanto come musicista: si è laureato in Economia e gli è sempre stato riconosciuto un talento per la scrittura. Ha scritto articoli per The Guardian e The Observer e questo “Rovine”, è il suo libro di esordio. Il romanzo è stato pubblicato in Italia dalle edizioni Atlantide e tradotto da Mirko Zilahy. Il racconto è ben lontano da contenere riferimenti diretti alla sua band, sebbene richiami alla scena musicale inglese sono comunque presenti, e non potrebbe essere altrimenti. La storia si dipana sotto forma di un “noir” sofisticato e complesso, ambientato a Londra nel 2010 proprio quando il vulcano islandese Eyjafjöll è in eruzione e riversa colate di cenere su mezza Europa. Adam Kussgarten vive da solo in un appartamento di Notting Hill all’interno del quale ha costruito quella che è diventata la sua ossessione: una città in miniatura, che ha chiamato Umbrage.
Adam è un individuo solitario, tranquillo, ma molto introverso. Un giorno riceve una telefonata anonima che lo informa del fatto che Brandon, suo fratello gemello, di professione rock star (ma non di alto livello) è stato rinvenuto morto. Sembra sia stato assassinato e che il suo corpo sia stato trovato non lontano dalla abitazione di Adam, a Londra. Da quel momento in poi la sua vita cambia totalmente: persona sostanzialmente pacifica e piuttosto timida, Adam viene attraversato dal desiderio di scoprire la verità delle cose e questo lo proietta a capofitto in una realtà pericolosa, in un vortica pazzesco, dal quale è difficile uscire. Entrano in scena nelle pagine del romanzo gli aspetti più oscuri, le dinamiche meno note dell’underground londinese. Brandon era stato il “front man” dei Remote/Control , ma poi la band si era dissolta con il subentrare dei gruppi di “brit-pop”.
Brandon si era trasferito negli U.S.A. e Adam aveva perso i contatti con lui, quasi del tutto. Aveva messo su famiglia, questo sì, lo sapeva, e proprio attraverso la moglie Rae e il figlio Robin, contattati su Skype, Adam cerca di ripercorrere gli ultimi anni della sua vicenda terrena. Per meglio capire la realtà di fatti, Adam decide di impersonare suo fratello gemello Brandon ed entra a far parte di quel mondo, approfittando del fatto che molti dei suoi amici non sanno della sua morte. Viene così a conoscenza di intrighi pericolosi e di progetti poco puliti, tipici di una scena musicale in completa decadenza, afflitta come è dal morbo della “retromania”.
Con il passare del tempo Adam scopre le tracce sonore che sono state lasciate sul “web” dal fratello, viene a conoscenza della sua voglia di ricostituire i Remote/Control e del tentativo di pubblicare false sessioni del più grande album perduto della storia del rock (ai lettori scoprire di cosa si tratta). In breve tempo finisce inevitabilmente per diventare Brandon e per relazionarsi con personaggi tanto bizzarri quanto improbabili come l’affascinante Kimi, oppure il duo composto da Jackyl & Hyde . “Rovine” diventa così un romanzo di ambientazione rock ma che in realtà affronta il tema dell’identità personale.
Un testo affascinante, a volte troppo carico di fatti, personaggi e cose, un libro che va affrontato tenendo conto dell’alternanza continua di due piani di lettura, quello temporale e quello del narratore. Un romanzo psichedelico, potremmo dire, che contiene pagine elettriche, fantasiose, fantastiche, a volte surreali, ma all’interno delle quali ha un senso perdersi per cercare un nesso, una via d’uscita, in un contesto che diventa man mano sempre più pericoloso e disturbante.
Articolo del
30/08/2021 -
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