Viviamo tempi difficili nelle nostre città e molto spesso il rapporto fra cittadini e amministrazioni comunali è molto complicato o addirittura inesistente.
Il fatto rientra nella natura delle cose, fa parte della logica della politica, è stato sempre così oppure no? Per questo si sentiva veramente il bisogno di una uscita editoriale come questa, un libro che ripercorre l’avventura politica di Renato Nicolini, assessore alla cultura a Roma dal 1976 al 1985, protagonista di una stagione unica, che ha cambiato profondamente il modo di vivere la città e l’ha resa più vicina a tutti i suoi abitanti, a qualsiasi ceto sociale appartenessero. Il titolo è “Renato Nicolini - La Gioiosa Anomalia”, esce per le edizioni Efesto all’interno della collana Memorie - Prima Repubblica. Il lavoro di ricerca e di ricostruzione di quel periodo è stato fatto da Marco Testoni, musicista e scrittore, membro di Articolo Uno e da sempre attento alle tematiche relative alla cittadinanza attiva.
Si tratta di un testo agile e scorrevole che si avvale di una prefazione scritta da Christian Raimo, dell’introduzione di Walter Tocci (ex vice Sindaco di Roma) e di una postfazione scritta da David Tozzo. Renato Nicolini, geniale architetto e urbanista (deceduto nell’Agosto del 2012) è stato assessore alla cultura presso il comune di Roma sia con la giunta Petroselli che con la giunta Vetere e Marco Testoni ricostruisce minuziosamente il periodo storico e culturale all’interno del quale Nicolini si è mosso e come sia riuscito a dare alle avanguardie artistiche uno spazio importante nell’ambito di ciò che comunemente si intende per “intrattenimento”. Renato Nicolini è ricordato per essere stato l’inventore dell'effimero, ma che cosa c’era dentro questo concetto? Molte cose, tutte importanti, ma calate con grande semplicità ed entusiasmo nel contesto urbano.
Proposte dirette a tutti - non solo alle avanguardie culturali - che hanno raggiunto il momento più alto nell’organizzazione della Estate Romana, con le proiezioni cinematografiche gratuite e all’aperto alla Basilica di Massenzio, nel mezzo dei Fori Imperiali, con i concerti, le mostre d’arte, il teatro, il festival dei Poeti sulla spiaggia di Castel Porziano, vicino Ostia. Un pubblico vasto, festoso ed eterogeneo accolse “con gioia” tutte le iniziative, una qualsiasi sera d’estate veniva trasformata in un momento di festa, tanto è vero che non si sentiva più la necessità di lasciare la città per andare in vacanza, semplicemente perché la vacanza era già in corso. Chi scrive ha vissuto personalmente quel periodo da studente universitario simpatizzante per il movimento degli “indiani metropolitani” e ricorda con immenso piacere quei giorni e quelle notti. Renato Nicolini si candidò a sindaco di Roma nel 1993 ma i tempi stavano cambiando, il clima politico non era più lo stesso, e non venne eletto.
Ricordiamo che Nicolini è stato anche drammaturgo ed attore e che - prima di lasciare la politica attiva - è stato anche assessore all’Identità presso il comune di Napoli dal 1994 al 1997 con la giunta Bassolino. Una figura di intellettuale atipico, vicino alla gente, una cultura talmente vasta da non aver bisogno di essere esibita, una personalità bella e molteplice il cui solo ricordo riempie il cuore.
Articolo del
20/04/2022 -
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