La musica lo sappiamo benissimo che fa viaggiare, sia con la mente, che con il corpo. Un musicista è continuamente in giro per il suo lavoro che lo porta sempre a scoprire nuove strade, nuovi suoni, nuovi odori.
Giacomo Medici è un cantante lirico marchigiano, nello specifico un baritono, con un curriculum di tutto rispetto, che si nutre di progetti che spaziano dal mondo dell'opera al tango, senza tralasciare la musica d'autore. Da anni insegue imprese originali come quella di partire in bicicletta da Castelfidardo per arrivare in Germania, attraversando l'Italia e la Slovenia nei luoghi più significativi della cultura musicale. In questi viaggi ispirato dalle forti sensazioni, compone sempre dei canti e delle poesie per lasciare impresso il fascino di alcuni momenti. È uscita da poco per SGEdizioni, la raccolta "Le palpebre sensibili, canti di viaggi , vergini e lentiggini" che contiene 24 composizioni, con una prefazione di Francesca Innocenzi e una nota di Massimo Raffaelli.
Dentro ci troviamo tutto il suo mondo intriso di fado, di letteratura, di elementi religiosi, di alcol, di sottile ironia. Le sue sono composizioni molto personali, definiscono bene il suo eclettismo e le foto che accompagnano la lettura sottolineano ancora di più la bellezza dei versi. Inoltre la capacità di Medici è anche quella di affascinare il lettore che incuriosito approfondirà certi luoghi, certi colori, certe emozioni.
Dopo aver letto questo piccolo e delizioso lavoro, ci risultano quanto mai adatte le parole della zingara Azucena nel terzo atto del Trovatore di Giuseppe Verdi, che per l'occasione possiamo riadattarle così: D'un musicista è costume, mover senza disegno il passo vagabondo ed è suo tetto il ciel, sua patria il mondo.
Articolo del
10/08/2023 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|