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Ogni anno la rassegna di riferimento del rockabilly italiano ed europeo vizia gli estimatori del genere e gli amanti del rock'n'roll vecchia scuola con selezioni artistiche da far leccare i baffi, ma questa volta hanno davvero esagerato, in quasi 5000 sono accorsi sulla riviera adriatica all'appuntamento con la storia, il padre del rock Chuck Berry, ancora on stage, ancora on fire!
L'attesa per il mito in carne ed ossa è stata riscaldata da un'altra leggenda vivente che risponde al nome di Wanda Jackson, la prima donna del rock'n'roll. Come da prassi e come era in voga fin dagli anni 50/60, sono state proposte molte cover che il selezionatissimo pubblico del Summer Jamboree riconosce ed apprezza. Non manca un omaggio ad Elvis, colui che spinse Wanda sulla strada del rock. C'è anche spazio per il lancio del nuovo progetto di Wanda, ovvero un singolo in vinile prodotto nientemeno che da Jack White dei White Stripes (il quale ha intrapreso già da qualche tempo l'attività di produttore con l'etichetta che ha chiamato Third Man Records con base a Nashville), il brano in questione è un rifacimento del celebre pezzo di Amy Winehouse, You Know I'm No Good.
L'attesa ormai è finita, John Lennon aveva detto “se volete cambiare nome al rock'n'roll chiamatelo Chuck Berry” il rock'n'roll ora è qui, look sgargiante e solito cappello marinaro, il primo pezzo è Roll Over Beethoven, Senigallia impazzisce. L'aspetto ricorda vagamente quello di Bill Cosby e lo spirito sembra essere quello di una volta, certo il dinamismo è quello che è, anche se per avere quasi 84 anni Chuck è una furia in confronto ad altri mostri sacri redivivi che in questa stagione sono tornati ad esibirsi nonostante l'età e gli acciacchi (Johnny Winter tanto per dirne uno). Tuttavia usciamo per un attimo dal clima di entusiasmo e parliamoci chiaro, aldilà della giustificatissima emozione nel trovarsi al cospetto di un monumento vivente della musica, quella di Senigallia è stata, più che un'esibizione, un'occasione per poter far dire “Io c'ero” o “Io l'ho visto” a tanti giovani che ormai non credevano di poter avere ancora la possibilità di vederlo dal vivo. Lo spettacolo vero infatti è vedere i visi sfigurati dalla concentrazione (e a volte anche dal panico) dei membri della sua band, in particolare il bassista ed il pianista, cui era affidato l'arduo compito di curare la base ritmica e soprattutto evitare che gli svarioni del buon vecchio Chuck facessero andare fuori tempo tutti gli altri, tra cui lo stesso figlio di Chuck (Charles Edward Jr) all'altra chitarra. Questo però non è certo un concerto da accorgimenti e puntualizzazioni di natura tecnica, è la festa del rock'n'roll, con i suoi annessi e connessi e basta il celebre duck walk per infiammare la folla presente in piazza. Non mancano molti dei cavalli di battaglia che hanno scandito la carriera del chitarrista e la storia del rock'n'roll, tra cui You Never Can Tell, Sweet Little Sixteen, Around And Around e Rock & Roll Music, l'unico rimpianto è l'assenza (nonostante quello che si legge in giro) della celeberrima Johnny B. Goode e anche di Maybellene, che probabilmente erano previste in scaletta ma sono state inspiegabilmente tagliate.
L'uscita di scena infatti è stata molto insolita ed inattesa, Chuck infatti è sceso lateralmente dal palco, nel bel mezzo dell'esecuzione di un brano, sempre armato di chitarra quindi continuando a suonare grazie al sistema wireless (anche lui ha detto sì alla tecnologia!), sembrava fosse un semplice bagno di folla, invece dopo qualche schitarrata strada facendo è entrato direttamente nel camerino tra lo stupore generale e della band in primis che però pare essere già vaccinata ai colpi di testa di Chuck.
Nonostante la mancata esecuzione del pezzo più atteso (e più conosciuto) la serata è stata memorabile per tutti, soprattutto per i giovani presenti e come dice proprio Mr Berry “Finchè ci saranno ragazzi appassionati che avranno voglia di suonare il rock'n'roll, questo non morirà mai!”
Articolo del
15/08/2010 -
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