Melt Banana Melt Banana + Anti You + Buffalo Grillz live @ Circolo degli Artisti – Roma 21 settembre 2010 Roma  21/09/2010 di Marco Casciani

Una serata all’insegna dell’hardcore musicale nelle sue varie espressioni, dal Grindcore dei Buffalo Grillz all’Hardcore punk degli Anti You e al gran finale Noisecore dei Melt Banana.

Tre band che hanno dato il massimo in una comune serata piovosa di settembre. I romani Buffalo Grillz in particolar modo hanno dato prova di essere una band dalla potenza inaudita e di eccellente livello. Una sorta di supergruppo composto da membri di altrettante celebri band della scena grind come Orange Man Theory, Undertakers, Dr. Gore e Tsubo, e che ha avuto critiche molto positive all’uscita del loro primo album ironicamente intitolato Grind Canyon. Quindi che dire? Sotto al palco del Circolo intorno alle 22, quando mi apprestavo ad assistere leggermente annoiato ai gruppi d’apertura in attesa delle star giapponesi, sono stato travolto da una musica così estrema, così compatta, così spettacolare e così gustosa che mi sono ritrovato con il sorriso sulle labbra, gli occhi sbarrati e il battito leggermente accelerato: una vera sorpresa per me che non li avevo mai visti all’opera.

A seguire gli Anti You: anche loro hanno fatto il loro sporco lavoro senza sbagliare una virgola. Sono molto conosciuti perché “romani de Roma” e attivi da svariato tempo. Il pubblico si diverte e apprezza molto la loro intensa esibizione.

Il cambio palco successivo naturalmente richiede più tempo, e tutti hanno la possibilità di appostarsi nella sala concerti con molta calma per l’entrata dei Melt Banana. I quattro da Tokio sono venuti spesso al Circolo degli Artisti e offrono uno spettacolo unico dal vivo, sia per la loro particolare musica che unisce noise, hardcore, punk, elettronica ad una voce stridente come quella della cantante Yasuko, sia per la gestualità e i movimenti che sembrano presi direttamente da un cartone animato giapponese. I primi ad uscire dal backstage sono Yasuko e Agata. Nel buio più totale, giocando con delle torce sul pubblico, eseguono dei brani prettamente elettronici, con strumentazione che, ahimè, mi è difficile comprendere: pad simili a joystick e synth che cambiano la frequenza del rumore (perché di rumore inteso come musica si sta parlando) a seconda del “tocco di mano” di Agata. In questi brani le distorsioni pesanti sono comunque accompagnate da una batteria elettronica dai tempi hardcore e il pubblico comincia a scatenarsi. Ma è nel momento in cui entrano i rimanenti componenti della band (Rika mm’ al basso e Sudoh alla batteria) che esplode un pogo violentissimo gestito non con poche difficoltà dai buttafuori. Eseguono moltissimi pezzi giocando principalmente sugli effetti sonori creati da Agata e la sua chitarra (grande soddisfazione nel vedere che usa un pedale bellissimo: il Whammy della Digitech) e la voce al vetriolo di Yako. Per un istante mi viene da pensare che la loro è una musica che crea dipendenza: personalmente avrebbe potuto continuare per ore, tanto ero completamente perso nel frastuono noise, nei tempi doppi di batteria e nelle stridenti grida femminili.

Nel bis suonano 10 pezzi della durata di una manciata di secondi ciascuno, per concludere tra gli applausi di tutti. Fuori, inutile dirlo, sento pochissimo, ma riesco a comprare Bambi’s Dilemma del 2007 e bloccare al volo Yako per un autografo. Quando vedo che vicino al nome ha fatto il disegno di un gattino rido e penso tra me e me: sono proprio Giapponoise!