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Mi piace iniziare riportando la scritta stampata su una maglietta: "New Model Army - Bringing Fury And Redemption since 1980“. Ecco, c’è tutto, in poche parole, mentre io dovrò snocciolare dettagli come la scaletta del concerto, le variazioni rispetto alla formazione originale... Non serve! Ci portano Furia e Redenzione dal 1980, loro i New Model Army di Justin Sullivan, originario di Bradford, vicino Leeds, Nord Inghilterra, eroe della working class inglese, erede dei Levellers (i Livellatori) e dei Luddisti, primi esempi di agglomerazione operaia in cerca di uguaglianza, di parità nei diritti e di giustizia. Sono passati 30 anni da quando l’ho incontrato la prima volta, in pieno periodo post punk, si appoggiavano alla EMI, adesso è diverso, lui e i suoi NMA sono diventati un gruppo di nicchia, una cult band, che forse non avrà molti seguaci, che forse non riempirà gli stadi come gli U2, ma la cui musica tocca il cuore, fa stare bene, convoglia emozioni molto di più che i recenti successi da classifica di Bono Vox e soci.
I New Model Army festeggiano a Roma il loro trentennale, e lo fanno con due concerti (quello di stasera e quello di domani) con due set list completamente diverse. In repertorio tutti i tredici album fin qui pubblicati dalla band, dagli eccellenti Vengeance e Thunder & Consolation fino ai dischi più recenti. Ogni sera due brani diversi tratti da ogni album, per un’orgia di sonorità epiche e poetiche, melodiche e devastanti. Il concerto comincia puntuale alle 21,00 e si prolunga fino alle 23,30. Sul palco, oltre ad un messianico Justin Sullivan, chitarra e voce, troviamo una line up composta da Nelson, al basso, da Dean White,alla chitarra, e da Michael Dean , alla batteria. Si parte subito alla grande, con l’esecuzione di brani come Better Than Them, Turn Away e Higher Wall, restiamo ogni volta sorpresi dalla poetica di strada, assolutamente potente e visionaria, di Justin Sullivan, un uomo un musicista che è sempre rimasto fedele a se stesso, che non ha mai cavalcato mode, che non ha mai accettato compromessi. La sua voce evocativa e drammatica, il suo northern accent sono un qualcosa che provoca brividi, emozioni vere, sembra davvero di viaggiare contro il tempo. C’è una linea di continuità fra i brani più recenti come Wonderful Way To Go e Today Is A Good Day e le canzoni del loro passato, e ci riferiamo a Vengeance, alla straordinaria 51st State, uno dei primi singoli pubblicati dai NMA, e alla memorabile Green & Grey, una delle più belle rock ballad mai scritte, un piccolo capolavoro di liriche e di musica, con un crescendo davvero molto coinvolgente, un brano che – una volta ascoltato - non si dimentica più. E’ un rock dalle radici folk e dall’approccio punk, è musica fortemente schierata, dai contenuti positivi, di speranza, ma anche di lotta, in chiave sociale, politica e religiosa.
Justin Sullivan è il simbolo degli outcast per scelta, dei losers che invece vincono sempre, è il compositore di melodie di lotta e di impegno civile che si alzano in cielo come preghiere. High è trascinante come la ricordavamo, il gruppo è affiatato, una musica ribelle che parte dal cuore e arriva lontano. Una serata calda e belligerante.
SET LIST:
Better Than Them Turn Away Dawn Higher Wall Drummy B Space Fate Courage Bluebeat
Over The Wire Vengeance White Light Drag It Down Wonderful Way To Go Today Is A Good Day A Liberal Education Flying Through The Smoke No Sense 51st State Mambo Queen Of The Sandstone City Orange Tree Roads High White Coats Green & Grey
(La foto dei NMA al Circolo Artisti è di Giancarlo De Chirico)
Articolo del
16/10/2010 -
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