|
In questo freddo lunedì di ottobre la Casa del Jazz riscalda gli animi dei presenti con una speciale edizione di Jammin’ The Book, dedicata ad uno dei chitarristi più incandescenti della storia del rock. L’evento diviso in due sezioni prevede la presentazione del libro Jimi santo subito! di Enzo Gentile, musicologo ed esperto hendrixiano, e il successivo concerto del trombettista Giovanni Falzone e la sua band Mosche Elettriche, fresco dell’uscita di Around Jimi.
La rievocazione di uno dei più straordinari musicisti passa attraverso i racconti di Enzo Gentile e le immagini, spesso inedite o rare, proiettate alle sue spalle. L’idea di fondo è quella di rendere possibile, idealmente, quell’incontro tanto anelato da Jimi Hendrix e Miles Davis. I due avevano cercato in tutti i modi, in quei pochi tumultuosi anni, di incrociare i propri strumenti per dar vita ad un progetto di respiro unico, che li legasse indissolubilmente. Ma la storia aveva deciso altro per Jimi negandogli, oltre alla vita, anche questo onore. Uscito per il quarantennale della sua morte, il libro approfondisce la tematica legata all’influenza che il chitarrista ha esercitato su una miriade di musicisti, dal blues al rock. Oggi anche il jazz, che per anni lo aveva snobbato o trattato come fenomeno da baraccone, insegue la sua musica considerandolo un compositore le cui potenzialità sono ancora tutte da scoprire. Ed è proprio su questo aspetto che Gentile concentra il suo sforzo lanciando una provocazione legata all’eredità artistica di Jimi che nessun chitarrista, a suo avviso, ha colto pienamente sino ad oggi. Il critico musicale analizza i testi, lucidi e visionari, le “profezie” e il rapporto con il tempo da cui Hendrix era, in qualche modo, ossessionato. Nel corso dell’incontro tutte le immagini, rare o inedite, vengono commentate dai due curatori dell’evento.
Subito dopo è la volta di Giovanni Falzone e le sue Mosche Elettriche per il progetto Around Jimi. Nato dall’amore per questi due grandi giganti della musica e dalla volontà di creare un incontro immaginario tra Miles Davis e Jimi Hendrix, Around Jimi ipotizza quello che sarebbe stato il loro in(s)contro attraverso un indiavolato arrangiamento che lo vede protagonista assoluto sul palco. Falzone traccia un’ipotetica linea fra i due musicisti scegliendo pezzi modali e suonandoli attraverso una serie di note policromatiche. Giovanni è un istrione, appare instancabile, convulso come la musica e le movenze dello stesso Hendrix. Urla nel microfono attaccato alla tromba alla quale sono applicati una serie di effetti elettronici che ne ampliano lo spettro e le potenzialità. Il suo strumento vive di reverberi, mentre la voce simula il tanto amato Cry Baby di Jimi. Fire e Purple Haze sono legate da Mosche Elettriche e dalla ballad lenta che chiude il secondo dei 4 blocchi che comporranno la serata. Chiudono questo indemoniato set la stupenda Solar, per basso e tromba (primo punto di contatto per il trombettista con Miles), e So What dell’ormai leggendario Kind Of Blue. Quest’ultimo brano, in cui Falzone enfatizza l’assolo, viene fuso con il duro e sintetico rifferama di Foxy Lady e le sonorità di Tutu che rappresentano la chiusura di un decennio, l’ultimo di Davis. Per Giovanni questo blocco finale il suo modo di quadrare il cerchio, un omaggio alla continua ricerca di Davis, impareggiabile musicista, che molto confidava nelle nuove leve, utilizzate come tessuto connettivo, e linfa vitale, considerate un punto di rottura per creare nuovi percorsi musicali.
Il pubblico in sala apprezza incalzando la band che, dopo la deflagrante bellezza di Mr Jimi, costruito su un “essenziale” riff hendrixiano su cui Falzone tesse una miriade di note multicolore, parte per l’unico bis originale, una lenta ballad con la quale la serata si conclude fra assensi e lunghi applausi.
Articolo del
20/10/2010 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|