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Sono passati alcuni mesi da quando è arrivato in redazione il cd di questi due ragazzi appassionati di blues. Nel frattempo Luca e Adriano hanno macinato interviste e kilometri nei vari club italiani. Questa volta tocca ancora alla Capitale ospitarli al Circolo degli Artisti.
Viterbini non bisogno di presentazioni, venuto alla ribalta prepotentemente con i Bud Spencer Blues Explosion decide di dar vita a questo progetto. Le similitudini con la band madre sono legate al numero 2 degli elementi e la passione per il blues. Le differenze sostanziali invece stanno nel passaggio di testimone del canto che va da Adriano a Luca, nella mancanza di una sezione ritmica e nella scelta di un set acustico. Tutto, o quasi, grava sulle corde di Adriano che, come sempre, non delude le aspettative. Il gioco voce/chitarra regge bene all’impatto e i due sembrano divertirsi alla grande sul palco. Sono moltissime le cover che riusciamo a cogliere; si va da A Change Is Gonna Come, che sembra più adatta alla voce di Sapio, passando per una delicata versione di Love In Vain con l’ottimo lavoro(rio) alle corde di Adriano. Non mancano la sofferta Dark End Of The Street per arrivare a School dei Nirvana, accolta da un ruggito del pubblico. Adriano passa velocemente dall’acustica al dobro con un’elasticità da far invidia. Le competenze tecniche, dal fingerpicking all’uso intelligente dello slide, vanno a coprire, omaggiando il passato, la mancanza ritmica palesemente generata dall’assenza degli altri strumenti. Nel complesso un buon concerto ricco di buoni spunti e passaggi più prevedibili, ma promosso a pieni voti.
A pochi minuti dalla fine del concerto dei Black Fiday sale sul palco Son Of Dave, musicista strambo che da solo regge il palco per più di un’ora. Le prime ironiche battute, che più della metà del pubblico non afferra, di certo non l’aiutano a risultare più simpatico. Vestito con una specie di pigiama con sopra un kimono d’oro (il film non c'entra nulla) si alterna alla voce e armonica con ritmiche ossessive che, sulla prima parte del concerto, stentano a decollare. Per fortuna sulla lunga distanza lo show cresce di spessore coinvolgendo una buona parte dei presenti. È indubbio che Son Of Dave sia un mattatore istrionico. Apparentemente affetto da un febbrile stato di eccitazione, che non lo fa stare fermo per più di due minuti, il singer si produce in salti e urla per poi riprendere il microfono e ripartire proprio li dove aveva interrotto i suoi blues ossessivi.
Tirando le somme fra prima e seconda parte, si può dire il concerto sia stato ricco di ombre e luci, più le prime in verità, ma non da segare in tronco. Avremmo sperato in una certa elasticità, in ritmi cangianti, e meno ripetitivi, ma cosi non è stato, purtroppo.
The Black Friday SETLIST:
Death Letter Blues Poor Black Mattie Strange Gal Tom Rushen Blues Hard Times Killing Floor School The Dark End Of The Street Trouble Soon Be Over Love In Vain Nature Boy Tom Rushen Blues A Change Is Gonna Come Hard Times Killing Floor Jupiter
Articolo del
24/01/2011 -
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