Max Ionata Max Ionata Quartet live @ Caffè Latino – Roma, 20 febbraio 2011 Roma 20/02/2011  di Claudio Biffi

Serata di presentazione in uno dei locali storici del Jazz romano per Max Ionata un nuovo talento del sax tenore che il nostro Paese, nonostante la noncuranza nei confronti della musica d'autore riesce a tirar fuori dall'oblio anche grazie alla passione di appassionati produttori ed etichette come la Via Veneto Jazz che con il supporto della Emi/Blue Note ancora credono nella qualità e nei musicisti “veri”.
Al Caffè Latino si ritrovano gli appassionati del jazz d'autore e tra questi non possono mancare il “vate” Renzo Arbore e uno dei suoi figliocci prediletti Gegè Telesforo che si fa carico della presentazione dell'amico Max con una serie di aneddoti che ne ricostruiscono la travagliata carriera, dagli inizi nella Banda del paese alla giovane età di 11 anni, ai primi approcci con il sax e ai successivi giudizi trancianti del maestro di musica che rivolto al Padre emette la sentenza definitiva:”il ragazzo non è decisamente portato per la musica”.
Perfetto!, al giovane Max non resta che andare a lavorare come operaio all'Iveco perchè sennò come “la mantiene la futura famiglia”, ma fortunatamente non rinuncia all'idea di continuare a suonare il sax e si nutre di musica, dal primo Pino Daniele dove suonano Bob Berg e Gato Barbieri ai mostri sacri Charlie Parker e John Coltrane. Il sax tenore è la sua “malattia” e con il tempo riesce a farsene fare uno artigianale in un laboratorio di Macerata dove ancora si eseguono le tecniche utilizzate negli anni 50/60,, un epoca d'oro per il jazz americano per cui Max ha una particolare affinità. Questa serata diventa così la celebrazione di 10 anni di intensa attività che è allo stesso tempo il nome del nuovo Cd e un voto simbolico che il jazzista dedica a se stesso, in primo luogo per lo sforzo prodotto per raggiungere il meritato riconoscimento di una carriera che ha avuto anche un discreto successo di vendite in Giappone e un attenzione particolare da quotate riviste del settore.
Ad accompagnare Max ci sono tre amici fidati, Luca Mannutza al piano, Nicola Muresu al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria che sin dalle prime note rivelano un affiatamento indiscutibile e un sincronismo ai limiti della perfezione agevolato anche da un ottima acustica del locale. I pezzi scorrono su partiture classiche che disegnano una traccia ben chiara nel solco dei grandi maestri, “Coltrane meet Evans” è l'esempio più lampante di chi abbia influenzato negli anni la crescita artistica di Max Ionata, ma non mancano riferimenti a Sonny Rollins e al contemporaneo Jerry Bergonzi di cui Max è un grande estimatore.
Doveva esserci anche Fabrizio Bosso a celebrare la presentazione di “Dieci” ma probabilmente l’impresa con il pianista Raphael Gualazzi vincitore di Sanremo giovani ne ha bloccato il ritorno e allora a coronamento dell'esibizione ci ha pensato Gegè Telesforo ad aggregarsi alla Band dedicando alla platea un cameo che ha messo il timbro definitivo alla serata, e si spera alla consacrazione di un talento che ha molto da dare alla musica jazz.

Articolo del  23/02/2011 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati