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Non era la prima volta che ascoltavamo dal vivo Joan Wasser, in arte Joan As Police Woman, artista americana di origine caucasica che si è imposta sulla scena internazionale relativamente tardi ma che adesso sta decisamente bruciando le tappe. Dopo l’eccellente esordio con Real Life del 2006 e dopo l’altrettanto bello To Survive del 2008, la Wasser ha pubblicato recentemente il suo terzo album solo, che si intitola The Deep Field e che ben rappresenta il suo nuovo orizzonte, quella di una giovane donna di 40 anni, finalmente matura e consapevole, in grado di dare una direzione alle sue ansie e capace di regalare energie positive che accolgano e trasformano la sofferenza ed il dolore. Sensibilmente provata da diversi eventi davvero tristi, non ultimo la scomparsa della madre per un tumore al seno, Joan trova nella musica non soltanto un rifugio, ma l’espressione più completa di sé.
Il suo live act di questa sera all’Auditorium Parco della Musica di Roma ci permette di accostarci finalmente a lei nella pienezza del suo ruolo di compositrice ed interprete, capace sempre di sorprendere, di destabilizzare e di passare rapidamente da tonalità morbidamente soul a frammenti di pura frenesia elettrica, residuo della sua anima indie. Gli stessi brani di The Deep Field, eseguiti dal vivo, assumono una valenza diversa, più dura, più marcatamente funky e rhythm & blues, rispetto all’incisione in studio. Canzoni stupende come Action Man, The Magic o l’incantevole Flash, una slow ballad dotata di un groove davvero intrigante, trovano nell’intensità dell’interpretazione di Joan un valore aggiunto e ci regalano momenti di davvero avvincenti. La semplicità e l’energia con cui la Wasser mette a nudo le sue emozioni sono un qualcosa di contagioso e le guadagnano l’appoggio incondizionato del pubblico, che ha riempito per lei la Sala Petrassi. Forte di un disco che ha ricevuto consensi unanimi, Joan si permette di rivisitare e di ridisegnare con maggiore modernità e freschezza i contorni della black music americana, grazie ad una vocalità calda e potente, che sa essere ora dolce e sognante, ora drammatica. Non mancano nel corso del concerto delle citazioni dagli album precedenti, è il caso di Hard White Wall tratta da To Survive, e di Anyone e della splendida Eternal Flame, tratte invece da Real Life. Ma l’impostazione è quella del nuovo album, dove Joan mette la sua voce al servizio di un’anima Soul che si rivela in tutta la sua ampiezza ed intensità. La Wasser ci tiene a ringraziare ripetutamente il pubblico, di ricordare il clima primaverile con cui è stata accolta qui a Roma, insieme ai pericoli che potrebbe recarle una dieta a base di pasta e gelato! Finalmente sorridente e gioiosa, più di altre volte, Joan ci regala sul finale altre due belle nuove composizioni come Forever And A Year e I Was Everyone. Acclamata a gran voce dai presenti, Joan torna con una versione da brividi di Human Condition la slow ballad che meglio rappresenta - sia dal punto di visto musicale che sul piano delle liriche - il sentiero che ha voluto intraprendere con The Deep Field. Il saluto, che è in realtà un arrivederci a presto, è affidato al ritmo più sostenuto di Say Yes, un brano carico di energia positiva e corale.
Joan la Poliziotta è un artista vera, che non delude mai, che riempie di senso ogni momento di intrattenimento musicale.
SETLIST:
Action Man The Magic Chemmie Hard White Wall Anyone Run For Love Flash Nervous Save Me Kiss The Specifics Forever And A Year Eternal Flame I Was Everyone
Encore: Human Condition Say Yes
Articolo del
08/03/2011 -
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