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Anna Oxa riparte dal futuro con un tour trascinante ed ironico che dal novembre scorso ha portato nei teatri delle maggiori città italiane. Era assente dalle scene musicali da 4 anni ed il nuovo Proxima si presenta allo stesso tempo un successo musicale e un innovativo evento scenografico curato sotto ogni profilo, per offrire una cornice colorata e suggestiva all’ineguagliabile qualità interpretativa e all'estensione vocale degna solo dei grandi della musica, che contraddistinguono l’artista pugliese.
L’evento al Palabam è organizzato da Mantova.Com e si inserisce in una location fuori dal comune con il pre show, cena a buffet esclusiva, e un after show per il pubblico che vuole proseguire la serata in un locale alla moda e confortevole, che propone eventi musicali di qualità. Allo spettacolo nell’arena mantovana accorrono più di 600 spettatori tra stimatori e giovane pubblico ai quali la Oxa si regala senza riserve in tre ore di spettacolo di grande impatto visivo e sonoro, con una breve pausa che scandisce i differenti quadri tra primo e secondo tempo. Dall’inizio alla fine il concerto Proxima è un incalzare di colori e sperimentazioni sonore, di cambi di abiti (almeno 7) e led luminosi, di scenografie proiettate sui 5 video wall sovrastanti il palco e di cambi di registro. Ma la costante di tutta l’esibizione è la grande energia che sprigiona travolgente dalla forza vocale ed interpretativa della Oxa. L’innata linea vocale di Anna grazie alle sue innumerevoli sfaccettature, si presta allo spettacolo per essere presa, scomposta e rimodellata secondo schemi nuovi, come gli oggetti che assumono ruoli inediti e inaspettati nella composizione scenografica: gioca con metalli, corde elastiche, rondelle e reti, plastiche e fili elettrici, creando una perfetta sintonia con ogni nota. La prima parte dello spettacolo offre al pubblico, quasi in completezza, il nuovo lavoro discografico risultato di una profonda ricerca della cantante, che racconta attraverso le sperimentazione di suoni, la proiezione di immagini, i gesti e gli oggetti. Per la Oxa ‘L'evoluzione è fondamentale. E' necessario cambiare se se ne sente il bisogno, senza mai accontentarsi.’ E lei non si accontenta e si dà al massimo nella performance, unendo all’aspetto vocale notevoli doti teatrali per attirare a sé lo spettatore, per renderlo partecipe della sua ricerca, per trasmettergli quasi segretamente quanto ha confidato in un’intervista sul nuovo progetto discografico: ‘Mi sono tolta ruoli e illusioni cercando di capire chi sono io veramente.’ I continui cambi di abito rappresentano un po’ le varie fasi di passaggio da una pelle all’altra per andare in profondità, perché dice ‘ho capito che quando mi manifesto lo faccio portando me stessa, e quando uno porta la sua essenza, non importa dov'è, ma importa che ci sia.’ E’ questo il leitmotiv che dà l’anima al disco e al tour in un articolato percorso di sperimentazione, in uno stretto connubio tra suono-materia; la ricerca si compie nello scompaginare e ricomporre del pensiero libero attraverso le vie dell’arte. Non a caso il latinismo dell’omonimo tour è stato scelto dalla Oxa per questo desiderio-necessità di ‘andare oltre, in una realtà da cui bisogna staccarsi per poterla capire.’
Il concerto si apre con Parole al mondo e in un costante crescendo l'atmosfera si accende con La mia anima d'uomo, presentata sul palco dell’Ariston per arrivare al tripudio nella seconda parte fin dagli incipit dei successi intramontabili: Pagliaccio Azzurro, Un'emozione da poco, Ti lascerò, il medley Controllo totale, Io no, Non scendo, E' tutto un attimo, Francesca e Quando nasce un amore nella quale il pubblico si unisce al canto della beniamina. Davvero notevole il cammeo Sentimental di Wanda Osiris e l’omaggio alla tradizione napoletana con O sole mio. Alla fine, acclamata dai fan, concede un lungo bis a bordo palco e congeda, con la strepitosa band che l’accompagna, i presenti che non vorrebbero lasciarla andare.
Articolo del
18/03/2011 -
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