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Il concerto gratuito di questa sera al Galoppatoio di Villa Borghese anticipa l’Earth Day che verrà celebrato il 22 aprile in tutto il mondo. L’evento si pone come obiettivo una maggiore sensibilizzazione nei confronti della tutela della Terra, della salvaguardia delle foreste, dell’acqua e dell’aria, chiede un immediato stop al ricorso all’energia atomica e la definitiva distruzione di tutti gli armamenti nucleari. La serata primaverile aiuta e - a partire dalle ore 20,00 - si raduna un grande pubblico sui prati della villa costellati da luci e dai palloncini verdi distribuiti da Lega Ambiente.
Cominciano i Rein, un collettivo musicale da tempo sulle scene dell’ indie rock e da sempre sensibile a tematiche ecologiche ed antimilitariste. Il gruppo di Gianluca Bernardo e Luca De Giuliani mescola rock, folk, punk e musica etnica ed esegue brani come il Ponte di Mostar, Hiroshima Take Away ed infine L’erba ai lati della strada, quest’ultima con uno special guest come Adriano Bono, ex Radici nel Cemento, adesso nuovamente protagonista con i suoi Reggae Circus. Adriano B. resta poi da solo sulla scena e ci offre brani come Er traffico de Roma e La bicicletta, improntati ad un sano urban reggae.
Poco dopo le 21,00 sale sul palco Roberto Angelini, noto per la qualità delle sue composizioni e per i suoi tributi a Nick Drake. L’artista romano, accompagnato dalla sua lap steel guitar esegue un set non molto lungo, ma davvero interessante, ricco di trovate sperimentali . Dopo l’intervento del dottor Ferrara dell’ENEA che ci spiega i danni procurati fin qui dall’Uomo alla Madre Terra, ecco un saluto in video dalla Sardegna da parte di Peter Gabriel.
Ma l’attesa di tutti è per il ritorno a Roma di Patti Smith, l’artista americana che è diventata un’icona del Rock femminile, una poetessa prestata al Rock and Roll, che difende da sempre la Natura e l’ambiente e che non poteva mancare in una occasione del genere. Non c’è Lenny Kaye, non è con il suo gruppo, ma ciò nonostante ha un impatto immediato con il pubblico che viene subito ipnotizzato da una stupenda versione di Ghost Dance, un vecchio brano, elaborato da un canto degli indiani d’America. Segue Pissing In A River, liberatoria, drammatica e lancinante come sempre, Patti si inginocchia sul palco, non canta verso il pubblico ma implora, innalza preghiere con l’energia ed il pathos che la caratterizza. Dedica Wing, una ballata morbida e sognante, a tutti i bambini della Terra e durante l’esecuzione improvvisa un free speech che viene tradotto in simultanea da Rita Zappador, la sua manager italiana, da lei presentata come “sua sorella”. E’ questa l’invocazione più importante : “Dobbiamo rispettare Madre Natura”, poi è di nuovo musica, un altro ritorno al passato con la bellissima Because The Night e l’immancabile People Have The Power, un rock corale ad alto potenziale dopo il quale Patti chiude il suo concerto al grido di “Non dimenticate che voi siete il Futuro e che il Futuro è adesso!”.
Giusto il tempo di un breve cambio palco ed ecco che arriva Carmen Consoli, per l’unica sua esibizione live prevista questa estate. Il suo concerto è preceduto da un eco di sirene e da una simulazione in video del suono di una esplosione atomica a 60 chilometri di distanza. Il risultato è agghiacciante e soltanto dopo i primi arpeggi della sezione di archi che accompagna Carmen questa sera ci riprendiamo un po’. Le canzoni che esegue sono fra le migliori del suo repertorio e i nuovi arrangiamenti sono molto apprezzati dal pubblico. Brani come Madre Terra, AAA Cercasi, Mandaci una cartolina, Mio zio, Fiori d’arancio e L’ultimo bacio mettono in luce le innegabili doti interpretative di una Carmen Consoli all’altezza della situazione, che utilizza i momenti di pausa fra le sue canzoni per schierarsi con forza contro le armi nucleari e, ancora una volta, in difesa del bene prezioso della Vita e della nostra Terra.
(La foto di Patti Smith in concerto a Villa Borghese è di Giancarlo De Chirico)
Articolo del
21/04/2011 -
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