Paolo Nutini Paolo Nutini live @ Superstudio - Milano, 21 maggio 2011 + INTERVISTA Milano  21/05/2011 di Ivan Nossa

L’evento è organizzato in occasione della presentazione della nuova Range Rover Evoque e ci dà l’occasione di incontrare Paolo Nutini a Milano per un live esclusivo. L’evento prevede tre performance esclusive: oltre a quella di Milano, in contemporanea e collegati via satellite ci sono Cee Lo Green da New York e Mark Ronson da Shangai.
La conferenza stampa finisce per essere una chiacchierata dove si parla di tutto e ben poco di musica ma che ci permette di conoscere un po’ meglio questo talentuoso artista scozzese. Le domande sono di questo tipo:

Hai la patente? Che macchina guidi?

Sì, ho la patente anche se non la uso mai, non so nemmeno dove sia. La macchina non ce l’ho. Sono sempre in tour e non la userei mai sarebbe solo un costo. Tra l’altro sono sempre in tour e spesso si beve qualche drink, quindi meglio non guidare!

Sei a Milano senza la tua ragazza, il concerto finirà presto, che farai stasera?

Devo tornare subito a casa, ho un volo subito dopo il concerto, c’è il compleanno di mia sorella e non posso mancare. Sarà per la prossima volta!

Che musica ti ha influenzato e spinto a diventare un musicista?

Un po’ di tutto. Da giovane compravo le cassette alla bancarelle di musica usata. Mi ricordo che le prime furono un megamix di Jive Bunny e Madman Across The Water di Elton John.

Con chi ti piacerebbe collaborare?

Assolutamente con Neil Young, sarebbe un sogno. Ma ci sono molti musicisti che apprezzo, il problema è se loro vogliono collaborare con me.

Qual è la fase che preferisci della preparazione di un album?

Quando il disco è terminato, perché dico: finalmente siamo riusciti ad arrivare alla fine. E vi assicuro che a volte è una fatica.


Il concerto è un live set di circa un’ora. La band è al completo. Sette elementi sul palco più Paolo che a volte si accompagna alla chitarra. Si concentra sulle canzoni dell’ultimo album, il bellissimo Sunny Side Up accolto molto bene dalla critica un paio d’anni fa e che a lungo si è fatto apprezzare anche dal pubblico. Un album diverso, dove Paolo sperimentava qualcosa di nuovo rispetto al primo These Streets grande successo commerciale. Ci presenta quindi canzoni dal sapore reggae, country, blues. La sua voce è roca e profonda, dalla grande intensità emotiva. Lui non si risparmia, suda come un forsennato, vive ogni canzone fino all’ultima goccia. Scorrono così Candy, High Hopes, Jenny Don’t Be Hasty, New Shoes e e altri piccoli gioielli. Il trio di fiati regala un’atmosfera molto vera e vissuta a tutto il suo repertorio che sembra quello di un artista con anni di carriera alle spalle.
Pochi orpelli, una maglietta strasudata per tutto il concerto e tanta musica cantata con anima e cuore. Il pubblico si lascia coinvolgere dalla sua energia. Un bel live set, breve ma molto molto intenso, che ci fa scoprire un giovane artista che non ama conformarsi ed arrendersi alle regole di mercato.