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Una serata frizzante all’insegna di un brit pop di buona caratura che vede dapprima salire sul palco i Mystery Jets di Blaine Harrison, reduci da un tour U.S.A. di grande successo, durante il quale hanno avuto tempo e modo di registrare un nuovo album.
Il gruppo inglese ci presenta dal vivo brani tratti da Serotonin, il loro disco del 2010 più altri hits accolti favorevolmente da un pubblico assetato di morbidezze “sixties” e di spruzzate psichedeliche. In effetti, ascoltando brani come Flash A Hungry Smile, Two Doors Down, Show Me The Light, Half In Love With Elizabeth oppure la piacevolissima Dreaming Of Another World, singolo di grande impatto nelle charts inglesi, sembra davvero di tornare alla prima ondata psichedelica della fine degli anni Sessanta. Un “retro pop” garbato ed intelligente, mescolato con degli accenni di soul music, è questa la ricetta della band di Twickenham che riesce a coniugare melodia e ritmo con buona efficacia.
Dopo di loro ecco che arrivano gli Ash, il trio indie rock originario dell’Irlanda del Nord e sapientemente guidato da Tim Wheeler, alla chitarra e voce. L’impatto sonoro è di certo più aggressivo, la pop music cede il passo a sonorità più marcatamente rock, anche se la chiave melodica non è mai in secondo piano. Il gruppo presenta live i singoli inediti contenuti su A-Z Series, il nuovo album, accanto a canzoni più datate ma comunque avvincenti. Il pubblico si scatena festoso al suono di brani come A Life Less Ordinary, Girl From Mars, Lose Control, Shining Light, Oh Yeah e l’entusiasmante Burn Baby Burn, dotata di una carica elettrica assolutamente coinvolgente.
Indubbiamente la dimensione live aggiunge qualcosa al talento degli Ash e si riesce ad apprezzare meglio tutta la loro passionalità, l’energia e la sincera voglia di rock. Tim ringrazia il pubblico che si è radunato numeroso sotto palco, rivolge un elogio ai Mystery Jets e si dichiara felice di suonare a Roma, a due passi dall’Appia Antica e dalle Terme di Caracolla. “Non potevo immaginare un luogo più bello” confessa davanti ai suoi fans “Avete la fortuna di vivere in un luogo meraviglioso!”. E gli Ash portano a termine un live set convincente che si rivela a metà strada fra echi del vecchio grunge, una ventata di pop music e un alternative rock di ottima levatura.
Articolo del
19/06/2011 -
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