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Quando a novembre Federico Zampaglione ha presentato alla Feltrinelli di Roma il nuovo lavoro dei Tiromancino, L’essenziale, ha spiegato che con questo disco è voluto tornare parlare delle cose che stanno alla base della vita, le cose importanti. Forse ispirato dalla sua vita che, come dice spesso ultimamente nelle interviste, sta attraversando una fase felice con la compagna Claudia Gerini e la piccola Linda (alla quale è dedicato il CD “perché mi ha cambiato la vita”). E le canzoni raccontano questo, ciò che è essenziale come il quotidiano, gli affetti, la famiglia.
Il tour, partito già ad aprile, ha fatto tappa a Cesano di Roma. Alla fine di una giornata calda, da andare al mare, inizia il soundcheck con una jam improvvisata dai membri della band che lo accompagna. Dal fondo del palco spunta lui, cappellino in testa e figlia in braccio. Prende il microfono e chiede ai suoi di fare un blues “perché a lei piace”. Poi però deve imbracciare la chitarra e quindi lascia la piccola alle cure della mamma (le due resteranno sul palco per tutta la durata delle prove e dietro le quinte durante il concerto), si toglie la maglia e attacca con Sunshine Of Your Love dei Cream canzone alla quale deve essere particolarmente affezionato ma che non ripeterà dopo.
Pochi minuti dopo le 22 il concerto apre con Cosa cerchi veramente e lui da solo sul palco con la chitarra, una luce blu tutto intorno, e sullo schermo tondo alle sue spalle simile ad una tela elastica scorrono immagini di nuvole che si muovono e cambiano colore. Seguono le due canzoni simbolo del nuovo CD, Se tutte le avventure e Mondo Imperfetto che parlano di quanto è difficile raggiungere i propri obiettivi, restare in piedi, sentirsi liberi. Per tutto il concerto Federico non perde mai il contatto con il pubblico, infatti trova anche l’occasione di saltare giù sotto il palco per l’assolo finale di Imparare dal vento davanti alle persone assiepate sulla transenna in prima fila e alle quali stringe le mani affettuosamente. Ammetterà poi di aver rischiato un pochino saltando giù. Un altro tribute che ama fare negli ultimi anni è a Franco Califano, che ha scritto per lui Un tempo piccolo e durante cui ogni volta coinvolge tutti a cantare quelle parole “dipinsi l’anima/su tela anonima/e mescolai la vodka/con acqua tonica”. Poi racconta della vita del cantante, che è sempre in giro, in tour, in viaggio, e per il quale “l’autostrada” è un po’ una seconda casa. Arriva il mio momento, una persona del suo staff mi fa un cenno e mi autorizza ad andare sotto palco per fare qualche foto mentre lui intona Quanto ancora. Poi una sequenza di successi degli album precedenti, Amore impossibile, Nessuna certezza, Giorni migliori, E’ necessario. Per tutto il tempo ha imbracciato di volta in volta una chitarra diversa a seconda del brano. A quel punto un breve intervallo, e mentre lui scende le scalette del retro palco è accompagnato dalla compagna e con la figlioletta in braccio. Quando ritorna la piccola Linda è ancora tra le sue braccia e resta con lui mentre intona quella che è un po’ la canzone simbolo dei Tiromancino, Per me è importante, come per sottolineare che “lei è importante”. Molto bella l’immagine della bambina che fa ciao con la manina verso il pubblico prima di tornare fra le braccia della mamma nel retro del palco. Questo è il momento della canzone che da il titolo al CD L’essenziale che lui presenta dicendo che in fondo per contare le cose che sono veramente essenziali nella vita di ognuno di noi bastano le dita di una mano. Seguono L’alba di domani, Angoli di cielo e Quasi 40 anni, successi degli album precedenti.
Lui scappa poi via dal palco dicendo “ciao” e sembra proprio che se ne sia andato ma poi riappare per il finale con gli altri due successi più grandi La descrizione di un attimo e Due destini che naturalmente trascinano tutti a cantare e ci accompagnano alla fine vera di questo concerto in cui Federico non ha mai mollato il pubblico, ci ha parlato, e un paio di volte ha brindato alla sua salute con un bicchiere di vino tra una canzone e l’altra. Ma lui non è una superstar di quelle che appena finiscono i concerti scappano, scende le scalette del palco e si ferma con i suoi fans come sempre a chiacchierare, ad assicurarsi che tutti si siano divertiti e che il concerto sia piaciuto (lo fa sempre). Addirittura ci svela che era la prima volta che sua figlia assisteva ad un suo concerto e che è rimasta sveglia fino all’ultimo per ascoltarlo. Firma autografi, stringe mani, abbraccia e posa per le foto. Ci saluta così, come una persona normale, un amico appassionato del suo lavoro, e legato alle cose essenziali della vita.
Articolo del
27/06/2011 -
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