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Mentre nella città capitolina impazzano i festival che, per questa sera, prevedono George Benson, Robben Ford e I Tre Allegri Ragazzi Morti, solo per dirne alcuni, noi optiamo ancora una vola per i Bachi da Pietra e Massimo Volume di scena a Roma Vintage, sezione del Circolo degli Artisti decentrata a Terme di Caracalla.
Per una serie sfortunata di eventi perdiamo l’esibizione dei Bachi, o per meglio dire riusciamo a vedere le loro due ultime canzoni che, a giudicare dal tiro e dalla potenza, lasciano intravedere una band in forma smagliante. L’hammering micidiale di Giovanni, con il suo basso acustico preamplificato, e la sezione ritmica di Bruno sono come sempre un bel sentire. La voce è roca e dura, la scenografia spartana, i cambi ritmici ansiogeni come i testi. I due strumenti da soli bastano a creare un sound infernale.
Verso la fine del concerto i circa duecento partecipanti si dirigono verso il bar in attesa che Mimì guadagni il palco. È una delle serate più calde che Roma sta imponendo ai suoi abitanti, ma la location riesce a inventarsi una leggera brezza che ci permette di respirare. Intorno alle 23 la band delle “cattive abitudini” sale sul palco senza una sola parola di presentazione o un vago saluto. Clementi è concentratissimo, passa dal basso alla sola voce in scioltezza, il suo sguardo (sul futuro) allucinato ma presente è li pronto a scandagliare tutti noi. Il resto del combo lo sostiene pescando a piene mani dall’ultimo disco che, anche dal vivo, risulta convincente e aggressivo ma menomato da questa nuova tendenza ad abbassare i volumi, tanto da non permettere a molti concerti di decollare veramente. Per fortuna la parte visionaria dei testi, intrecciata a momenti di puro noise alla Sonic Youth, innalzano il livello del concerto, già promosso a metà show. Spuntano brani da Lungo i bordi, attesi e omaggiati dal pubblico, i momenti di lucidità visionaria dei testi rendono omaggio allo scrittore di fine grana e all’uomo capace di interpretare carnalmente i nostri incubi.
Il resto del concerto fila via senza incertezze, il dado è tratto, la loro musica ha vinto, i pensieri di Emidio tagliano chirurgicamente l’anima di chi è stato presente anche questa volta.
Articolo del
17/07/2011 -
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