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Si era oltre la metà del “tempo regolamentare”, e mi stavo predisponendo a scrivere tutto il male possibile di Cyndi Lauper e del suo nuovo show. Fino a quel punto, infatti, la ritrovata, oggi 58enne, ex-star dei primi anni Ottanta si era agitata molto ma senza gran costrutto. Lo spettacolo si era basato essenzialmente sugli standard – più e meno noti - contenuti nel recente album Memphis Blues, ma l’effetto finale era stato decisamente “alla Blues Brothers”: ergo, una versione diluita e nazionalpopolare di brani che in passato ho ascoltato eseguiti con ben altra convinzione e intensità. Per non parlare della voce di Cyndi, vigorosa e squillante come ai tempi in cui proclamava che le ragazze si vogliono solo divertire, ma a parere dello scrivente assolutamente non adatta per un’interpretazione credibile del rhythm’n’blues e del soul. Materiale da lounge-bar insomma (di alto livello, per carità!), comunque apprezzata dal pubblico romano che per i fratelli del Blues ha sempre avuto un debole, e riscattata in parte dalla presenza al fianco della Lauper di Charlie Musselwhite (lui sì) un monumento vivente del blues e armonicista extraordinaire, uno che in passato ha collaborato con tutti i bluesmen che siano degni di apparire in qualche enciclopedia, e qualche anno fa apparso anche sulle Mule Variations di Tom Waits.
Erano state suonate in rapida successione Just Your Fool (da Little Walter), Shattered Dreams (da Lowell Fulson), Early In The Mornin’ (da Louis Jordan), addirittura la Lauper si era cimentata (uscendone male) con Crossroads di Robert Johnson, e quindi aveva suonato All Through The Night (di Jules Shear), Down So Low dei Mother Earth e Down Don’t Bother Me (di Albert King), con l’unico inserimento della buona vecchia She Bop (1984) a rammentare i fasti pop degli anni Ottanta. La Lauper aveva raccontato come da giovanissima, prima di lanciarsi come cantante, aveva fatto la dj per una radio universitaria, trasmettendo ripetutamente canzoni blues, il suo primo amore musicale a cui oggi è voluta ritornare. Nonostante ciò, la mia impressione – netta – era di star assistendo al concerto di una (pur buona) cover band.
Senonché, durante l’esecuzione di Don’t Cry No More, una cover di Bobby “Blue” Bland”, è avvenuto l’imprevedibile. La Lauper si è diretta verso la tribuna superiore della Cavea e ha continuato a cantare sommersa dai fans (e dai flash dei cellulari). Il clima, dai rispettosi applausi di poco prima, è cambiato completamente, con la perfomer che ha iniziato a spaziare su e giù per il pubblico elettrizzando la folla. E quando lei ha ripreso il suo posto sul palco, ormai erano già tutti in piedi, assiepati a ballare e a saltare, in preda a un entusiasmo insopprimibile. Da quel momento in poi, non c’è stato più ritorno: il concerto è diventato una festa, un evento unico e – per chi vi ha preso parte – irripetibile, con Cyndi Lauper ganzissima maestra di cerimonie a condurre le danze e a fare su e giù sul palcoscenico, e - già che c’era – spesso e volentieri anche fuori dal palco, in mezzo alla gente incredula di fronte a tanta disponibilità.
Uno scarto sensazionale insomma, da entertainer di altissima caratura, tanto più bello perché inatteso, come un Pippo Inzaghi che ti entra nel secondo tempo di Milan-Real Madrid (3 novembre 2010) e rivolta come un calzino una partita che fino a quel punto sembrava persa (per la cronaca però quel match finì “solo” 2 a 2). Così, data la situazione creatasi, The Goonies “R” Good Enough (1985) è apparsa esplosiva, Change Of Heart (1986) intensissima, e anche durante i bis la cover di Marvin Gaye What’s Goin’ On – che a palle ferme avrei giudicato severamente, con un cantato al di sotto della sufficienza - è sembrata azzeccata. Dopodiché, l’inno generazionale Girls Just Want To Have Fun (1983) è stato sublime, da cantare tutta la notte, e Time After Time ha mandato tutti a casa felici e contenti. Che donna! E che (finale di) concerto!
SETLIST:
Just Your Fool Shattered Dreams She Bop Early in the Mornin' Crossroads All Through the Night Down So Low Down Don't Bother Me Don't Cry No More The Goonies 'R' Good Enough Change of Heart
Encore: What's Going On Lyfe Girls Just Want to Have Fun Time After Time True Colors
Articolo del
18/07/2011 -
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