Gilberto Gil Brasil Night: Gilberto Gil + Sergio Mendes live @ Umbria Jazz - Perugia, 14 luglio 2011 Perugia  14/07/2011 di Pietro Scaramuzzo

Che Gilberto Gil fosse artista poliedrico lo si intuiva già anni prima che si cimentasse con un disco - Kaya N’Gan Daya - interamente dedicato alla musica di Bob Marley. Ma la naturalezza con cui si reinventa ogni volta lascia interdetti anche i fan più esperti.

Sul palco dell’Umbria Jazz, “O Ministro” si è portato dietro gran parte della cultura e del suono nordestino fatto di setanejo, forró, chachado e arrasta pé. Sin dalle prime note, quelle di Fé na Festa, risulta chiaro, infatti, che la genialità di Gil sta nel fatto di essere riuscito a sdoganare una cultura musicale estremamente regionale che, a volte, risulta difficile da comprendere anche per i brasiliani stessi. Gil, invece, si dimostra in grado di coglierne il senso profondo e di saperlo commercializzare - nel senso più buono del termine - come nessuno aveva mai fatto prima. Autori del calibro di Dominguinho acquistano la giusta fama internazionale con brani come Lamento Sertanejo che Gil spiega - a volte in italiano, altre volte in inglese - e canta alla gente con la naturalezza e l’allegria che certi stili musicali impongono. Nonostante questo, i nostalgici tropicalisti non sono rimasti delusi perchè per chi proprio non ama la musica del Sertão, Gil ha offerto capolavori senza tempo come Expresso 2222. Interessante, poi, l’esecuzione di Minha Princesa accompagnata dalla voce registrata di Roberta Sá.

L’esperienza Bahiana della prima parte dello show ha lasciato poi spazio a quella squisitamente carioca di Sergio Mendes. Seppur rinnovati negli arrangiamenti, i brani più classici della cultura brasiliana, Garota de Ipanema tra i tanti, si sono avvicendati sul palco dell'Arena Santa Giuliana con la potenza tipica che Mendes era già stato in grado di donare a Mas que Nada di Jorge Ben Jor.

(Nella foto Gilberto Gil con l'autore dell'articolo)