Caro Emerald Caro Emerald live @ Auditorium Parco della Musica, Cavea - Roma, 26 luglio 2011 Roma  26/07/2011 di Fabrizio Biffi

Forte di una voce fresca e prepotente, e con la complicità di un successo fulminante che l’ha vista spopolare nelle radio di mezza Europa, torna a Roma Caroline Esmeralda Van Der Leeuw. Meglio nota con lo pseudonimo di “Caro Emerald”, la bella olandesina piomba sul palco dell’Auditorium con un ensemble di tutto rispetto: un set chitarra e basso in stile Stray Cats, una sezione fiati da cotton club e un dj con annessi e connessi.

L’atmosfera è leggera, e ogni pensiero viene spazzato via quando partono le prime note di un concerto tutto improntato a far muovere i fianchi degli spettatori con un sound malizioso e retrò, adesso è d’uso il codice vintage, che nel caso di Caro Emerald è ben sintetizzato dalle pose rockabilly del chitarrista e dal mix spregiudicato di jazz, swing, ska e ragtime che si alternano per tutta la serata tenuti insieme dall’autorevole voce della procace Caroline.

Caro Emerald non sorprende, e a tratti ricorda per la sfrontatezza la migliore Lily Allen; quello che stupisce è la freschezza del suo fortunato album d’esordio, Deleted Scenes From The Cutting Room Floor, una vera e propria miniera di singoli che hanno permesso al talento olandese di infrangere ogni record con oltre 170 mila copie vendute nella prima settimana dall’uscita (più di Thriller di Michael Jackson).
Mai come in questa occasione si potrebbe storcere il naso: la padronanza e la duttilità di Caroline Esmeralda sono tali da far sorgere il sospetto che tanta bravura sia stata messa al servizio di un successo preconfezionato e un po’ opportunista.
Ma se voi doveste scegliere tra una carriera di stenti nella penombra di fumosi locali jazz e la ribalta dei gran galà europei che cosa fareste? Lei ha scelto di buttarsi nella mischia con leggerezza e, complice una serata estiva da quattro chiacchiere, il suo show dell’Auditorium è stato come una boccata d’ossigeno per chi sta preparando le valigie pronto a chiudere un’estate musicale romana caratterizzata dall’invasione di tanti mostri sacri.

La sequenza delle sue hits più ballabili (Back It Up, That Man, A Night Like This, Stuck e Riviera Life) costringe anche i più diffidenti ad alzare le chiappe dalle comode sedie della Cavea e quando lo stretto repertorio si esaurisce, rimane giusto il tempo per un tributo alla recente scomparsa di Amy Whinehouse.

La “bella olandesina” ha chiuso il suo lungo tour europeo proprio ieri sera all’Auditorium, dichiarando, con un sorriso malizioso, che si godrà un po’ di riposo con delle corpose vacanze romane. Paparazzi e affini sono avvertiti.