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Metti una sera a casa di amici, un piatto di pasta, un po’ di vino, una chitarra... Qui la cosa era un po’ più organizzata. In una mansarda di Roma, piena di libri, quadri, soprammobili e memorabilia di ogni sorta, un piccolo palco improvvisato, un impianto audio, batteria, microfoni, ampli. Tutto è pronto per un concerto per pochi eletti. Un gruppo di amici, circa un’ottantina di persone, si sono radunati qui per Willie Nile, un amico tra amici, che trovandosi a passare da Roma ha accettato di suonare e rallegrare la nostra serata.
Lui è fortissimo, ha una carica inspiegabile nonostante la sua figura minuta, sembra quasi un folletto del Rock. Willie Nile, cantante, compositore e chitarrista statunitense, è in tour in Italia, dove ama tornare spesso, per promuovere il suo ultimo CD The Innocent Ones, vanta collaborazioni con Bruce Springsteen e The Who, e molti come Lou Reed, Bono e Little Steven hanno cantato le sue canzoni. Una serata davvero particolare, un’energia che si sprigiona dalla sua chitarra e dai suoi movimenti, anzi i suoi salti e il suo ballare in mezzo al pubblico che lo circonda, chi seduto a terra, chi in piedi, chi sulle poltrone. Dopo la sua performance abbiamo scambiato due parole, e lui ha confermato che piuttosto che un grande cantante preferisce definirsi uno storyteller e che quello che ripete sempre alla sua band è che se loro si divertono a suonare allora anche il pubblico si divertirà, perché la loro musica deve uscire dal cuore e allora si che raggiungerà il cuore di chi lo sta ad ascoltare.
Un’esperienza davvero unica e il piacere di scoprire questo rocker romantico.
Articolo del
02/08/2011 -
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