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Pochi giorni fa siamo entrati ufficialmente nella stagione autunnale, o almeno quella astronomica a quanto sembra, ed una delle migliori cornici non poteva essere altro che un live degli ottimi Noah And The Whale, band che in pochi anni ha sfornato tre dischi uno più appetitoso dell’ altro. Sono un po’ di anni che l’autunno romano ti spiazza continuamente tra raffiche di vento, caldo afoso e temporali settembrini: proprio come i Noah con la loro balena che ritornano a due anni di distanza a Roma, location Circolo degli Artisti, con un disco in più sul groppone e tanta, tanta esperienza sul palco che li ha resi, stando ai vari commenti sulla rete, una delle migliori band dell’ultimo Glastonbury per esempio. Mica robetta insomma, calcolando la solita line-up biblica del festival.
Stasera infatti, in una sala concerti del Circolo completamente traboccante di giovani menti indie romane, si respira aria gaudente per la buona novella e la band non si fa nemmeno desiderare troppo visto che intorno ad un quarto alle dieci i cinque ragazzotti di Twickenham hanno già inforcato gli strumenti, pronti a dare il via alla fiera con le loro giacche, bretelle ed i loro ricci educatamente ribelli. L’impatto è straordinariamente delicato, di alto livello senza dubbio, con un pubblico accattivato dalla capacità di saper fondere un ottimo songwriting, sorretto dal timbro di voce di Charlie sempre pulito, con una abilità musicale davvero superiore alla norma anche nella dimensione live: Noah con la sua balena in fondo sono tutto questo, non a caso vengono definiti “i piccoli Arcade Fire”, riuscendo a trasmettere le loro emozioni ad un pubblico che stasera è veramente catturato dall’esibizione, nonostante di fronte non ci siano ragazzi che “bucano il palco con l’energia” del genere Mick Jagger insomma, ma questi non ne hanno proprio bisogno. Dopo una leggera timidezza iniziale i cinque iniziano a scaldarsi, Charlie pronuncia le tradizionali frasi in italiano del tipo “Ciao Roma!” e “Grazie per essere qui!”, mentre l’ottimo Tom passa dalla tastiera al violino come se fosse una cosa naturale. I ragazzi dimostrano davvero di essere in gran forma per la serata, prima ti addolciscono con un tenero romanticismo british (Give A Little Love, Life Is Life, Shape Of My Heart), poi ti divertono con un puro folk da festa paesana come con Just Before We Met e Give It All Back per tornare dopo a ballatone più autunnali del genere The Line o Blue Skies. Alla fine riescono a farti gioire quasi danzando al ritmo di Tonight The Kind Of Night e Jocasta, per concludere con il singolone L.I.F.E.G.O.E.S.O.N. che trascina i presenti in un turbinio di mani alzate, tornando dopo una breve uscita per un bis alquanto acclamato. Il tutto regalandoci circa un’ora e mezza di ottima poesia avvolta nella musica.
Il folk-pop dei Noah And The Whale ha fatto breccia nei cuori romani in una calda serata romana; chi l’ha detto poi che l’autunno non è romantico?
Articolo del
29/09/2011 -
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