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È un sold out reale quello dei Melvins al Circolo degli Artisti, alle 21.00 i corpi ammassati davanti al botteghino fremono nella speranza che qualcuno molli il proprio pass all’ultimo minuto, ma c’è ben poco da fare chi è rimasto fuori dovrà mettersi l’anima in pace.
Pochi minuti prima dell’inizio le magliette, dei generi più disparati, si lasciano guardare sui corpi dei presenti. Intanto i minuti passano, i grado alcolici aumentano e qualcuno pensa bene di vomitare ancor prima di entrare. Sul palco la batteria è raddoppiata, gli amplificatori triplicati e il feedback cosi alto da lesionare permanentemente i timpani. Entro mentre loro guadagnano il palco, sono identici a come me li aspetto: non parlano, non sorridono e non interagiscono con il pubblicano. Fanno una sola cosa: SUONANO! I capelli di Buzzo sono sempre quelli, la chitarra è totalmente trasparente, il basso dall’altro lato del palco è nero, il suo è un ruggito ancor più che un suono. Al centro le due batterie governano la scena, intrigante è l’effetto speculare dovuto al mancinismo di Coady che, contrapposto a Dale, ingaggia una sonora battaglia ritmica degna di Guerre Stellari. Si inizia sulla distorsione emanata dalle sei corde abbattute sulla coppia ritmica impegnata a scuotere i piatti, il tutto si dilata tanto a lungo da piegare la nostra resistenza sin da subito. Poi lo start reale viene dato con Lysol, l’effetto è terrificante, la potenza di fuoco pari ai Cannoni di Navarone. Se li lasciassero fare demolirebbero la struttura in pochi minuti, per fortuna o per un atto di pietà il grido di feedback si placa solo dopo qualche minuto che sembra non finire mai. Poi si ritorna al presente con l’arrivo di Waterglass seguita dalla luciferina Evil New, mancano le interruzioni, le canzoni vengono eruttate in un unico flusso. Si va da Lizzy a Queen fino al duello ritmico di Spread Eagle Beagle con tanto di rullate, paradiddle e pattern complicatamente massicci. L’ultima mezzora è davvero difficile da digerire, i corpi sono ammassati, l’aria scarseggia, il volume penetra la carne e più di uno molla la presa. Noi resistiamo per piacere e per dovere, i Melvins meritano la nostra attenzione dopo tanta dedizione al verbo rock. Il loro live risulta uno dei concerti più intensi di quest’anno e anche se in molti si tappano le orecchie, o escono distrutti, è necessario rimanere.
Il tutto finisce in un lungo feedback, senza saluti o bis, né false uscite dal palco. I quattro folli cavalieri si prendono del tempo per uscire dal palco, lasciano i volumi alti a testimoniare il loro passaggi. Intanto fuori il pubblico è in estasi, i commenti sono più che entusiasti e il caldo continua a rimanere immobile su Roma mentre noi torniamo a casa soddisfatti e rintronati da tanta potenza.
SETLIST:
LYSOL WATERGLASS EVIL NEW AMAZON TALKING HORSE IT’S SHOVED LIZZY KICKING MACHINE BILLY FISH UP THE DUMPER ELETRIC FLOWER QUEEN AT THE STAKE COP-ACHE SPREAD EAGLE BEAGLE HISTORY OF BAD LIGATURE THE BIT SHEVIL
Articolo del
08/10/2011 -
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