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Syria, subito prima di salire sul palco dell’Auditorium Conciliazione di Roma per le prove del concerto di domani sera (21 dicembre, ma sarà trasmesso da Raidue la sera del 24):
Hai cominciato molto giovane e hai esordito con un brano di Loredana Bertè “Sei Bellissima” che ti ha portato a San Remo nel 1995, alcuni anni dopo hai di nuovo fatto omaggio a Loredana cantando “Mi Manchi”, allora immagino che ci sia una particolare affinità con lei o qualche influenza dalla sua musica, in qualche modo ti sei ispirata a lei?
Sicuramente per me è stata un grande punto di riferimento, poi negli anni ho avuto la possibilità di conoscerla, ci siamo sentite proprio ieri sera, si parlava del Natale. Per me Loredana è un’entità straordinaria, qualcosa di unico pur vivendo lei in un mondo tutto suo, a me ha sempre trasferito un’energia e un modo di esprimersi che mi ha contagiata, quindi è sempre con me e sarebbe un onore e un piacere per me in futuro poter collaborare insieme.
E a proposito di collaborazioni, tu ne hai avute tante, quelli che mi vengono in mente: Jovanotti, Biagio Antonacci, Gianna Nannini, Max Pezzali, Tiziano Ferro….. collaborazioni in varie forme.
Sì, in effetti è successo di tutto e di più. Sono stata fortunata e felice di incontrare lungo la strada tantissimi straordinari colleghi, che, come dire, mi hanno regalato grandi canzoni. Io sono un’interprete, e vivendo molto intensamente questo ruolo mi piace farmi appunto interprete di racconti scritti da altri, e fino ad oggi ho avuto la fortuna di potermi confrontare con tanti di questi meravigliosi cantautori e autori, e se riguardo indietro e penso a tutto il repertorio che sono riuscita a costruire sono felice e onorata di aver incontrato loro e di aver raccontato cose diverse. E’ una condizione meravigliosa quella dell’interprete, un po’ come recitare ogni volta una parte e io mi cullo molto su questa cosa.
In effetti a parte il cantare ti sei cimentata anche con un po’ di teatro, com’è stata questa esperienza?
L’esperienza teatrale con Francesco Paolantoni prima e poi con Paolo Rossi, sono state veramente importanti, incisive e toste, perché mi hanno messa su un piano diverso dove probabilmente mi sono accorta come pormi anche rispetto ad un pubblico teatrale più silenzioso, e chiaramente in quelle situazioni con Paolantoni spalleggiavo un po’, con Paolo Rossi invece ero dieci passi indietro e poi quando dovevo essere coinvolta lo ero nella forma più bella e più complicata di sera in sera, però credo di aver fatto dei progressi e di essermi guadagnata anche un po’ di stima che era importante per me, e se dovessi tornare indietro mi riapproprierei di nuovo di questa cosa magica soprattutto con Paolo, mi manca molto. Però come ti dicevo io mi sento molto libera, il mio ruolo di interprete è particolare ed essendo una curiosa ed avendo la voglia di sperimentare non mi spaventa più neanche il fatto di poter avere l’occasione di testare cose diverse quindi finché ci saranno sarà il sale giusto per andare avanti. Perché se dovessi pensare solo di fare Syria la cantante, non ci credo più!
Comunque anche in musica un po’ di sperimentazione, se posso usare questo termine, l’hai fatta con alcuni gruppi Indie, è stato un esperimento? Come è andata?
E’ stata una scelta, un esperimento diverso, bello, tutto questo grazie anche a Cesare Malfatti dei La Crus che insieme a me ha creduto in questo progetto e mi ha dato la possibilità di confrontarmi anche con questa realtà straordinaria seguita da un pubblico di nicchia che però in fondo hanno la loro grande credibilità e per me è stato un piacere rendere omaggio a loro con la massima discrezione perché comunque mi è stato anche detto “eh adesso ti metti a fare pure l’Indie”; ma no, io non ho mai avuto l’intenzione di sentirmi Indie a un certo punto della mia vita. Ho semplicemente raccolto tutto quello che c’è di straordinario in quel repertorio di sottobosco e l’ho fatto mio.
Infatti nell’ultimo album torni al pop delle tue origini, ai suoni che sono più affini a te.
Sì, ho fatto il giro e poi mi sono riappropriata di quel sano pop che in fondo mi ha fatto conoscere un po’ di più al pubblico quindi ho desiderato di nuovo un po’ di leggerezza e questo nuovo disco che si intitola Scrivere al futuro racconta un periodo della mia vita molto intenso.
E partecipare ad eventi come questo, oppure al concerto “Amiche per l’Abruzzo” e poi un altro tributo alla Rettore rifacendo la sua “Io ho te” , insomma trai grande ispirazione dalle tue colleghe cantanti...
Assolutamente, grandi energie, a me piacciono questi connubi. Nel caso della Rettore, facendo il progetto elettronico di Airys ho ripreso Io ho te, l’abbiamo fatta in una chiave abbastanza tirata e lei si è prestata gentilmente nel video ed ha giocato con me e i Club Dogo che hanno collaborato. Poi ti faccio un altro esempio straordinario, per me: a Capodanno sono stata invitata da Laura Pausini al Palalottomatica a Roma a duettare con lei, insomma sono tutte occasioni diverse che rendono tutto molto intenso e per me è gradevole, non smetto mai di stupirmi di queste collaborazioni.
Per ultimo, ti faccio un augurio speciale per Natale, e ti chiedo cosa ti aspetti dal nuovo anno per te personalmente, per la tua carriera...
Innanzitutto grazie e auguri anche a te e a voi. Cosa mi aspetto? Come ogni anno ci sono sempre dei buoni propositi, io questa volta però ho deciso di fermarmi realmente per un po’, magari concentrarmi su questo progetto che vorrei mettere in piedi su Gabriella Ferri da portare in teatro, però stavolta come non mai ho voglia anche di prendere le distanze da Syria cantante perché ce ne sono così tanti di artisti in giro che si può fare a meno di me per un po’. Vorrei dedicarmi un po’ a mia figlia.
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Durante l’intervista, in sottofondo Marco Mengoni sul palco per il suo turno di prove. Un rapido scambio di battute appena finito...
Marco, a te che sei così giovane che effetto fa stare su un palco come questo, in un’occasione così importante e circondato da grandi artisti?
Mamma mia, è fantastico! Davvero, stare su quel palco e poi soprattutto avere un’orchestra sinfonica che ti accompagna, è davvero un’esperienza unica. Mi è capitato poche volte di suonare con un’orchestra intorno ed è tutta un’altra cosa, davvero una bella emozione! Unica!
E dato che siamo prossimi alla fine dell’anno quali progetti e quali aspettative hai per il 2012?
Mah, probabilmente riprenderemo con un tour teatrale dato che finora siamo stati nei palazzetti. E poi, devi sapere che io il 25 dicembre compio 23 anni e, sai come si dice del “23” a Roma, no??? Ecco, allora ci auguriamo tanta “fortuna” per il 2012 e poi verrà quel che verrà.
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A seguire è il turno di Edoardo Bennato. Intercettato appena mette piede nella sala ho provato ad avvicinarlo ma schivo come sempre ha detto che doveva andare a prendere la chitarra per iniziare le prove. Dopo pochi minuti sale sul palco e inizia la sua sessione. Le canzoni che proporrà domani sera sono E’ lei accompagnato dall’orchestra e Blue Christmas di Elvis Presley accompagnato da Maurizio Solieri. Naturalmente, con la scusa di provare il volume del microfono, si è messo a canticchiare prima e a parlare poi, in inglese, stile speaker radiofonico che presenta la prossima canzone. Dopo la prima serie di prove di E’ lei scende dal palco, si avvicina e sta per concedermi cinque minuti di chiacchiere quando viene richiamato sul palco per fare il secondo pezzo. Alla fine ripassa da me, chiedendomi scusa per l’interruzione brusca ma ho giusto il tempo di chiedergli del concerto di Capodanno in Piazza Plebiscito a Napoli con il fratello Eugenio e lui mi risponde: “ma noi stiamo sempre insieme, ci vediamo tutti i giorni, anche a casa”. Provo ad approfondire sui progetti per il 2012 ma gli corre incontro la figlia e lui con questo trova la scusa per dileguarsi...
(La foto di Edoardo Bennato durante le prove del Concerto di Natale è di Maria Grazia Umbro)
Articolo del
21/12/2011 -
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