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Patti Smith e Concetta Barra: difficile trovare due vocalist (in apparenza) più antitetiche, ma è proprio da loro, e da entrambe, che Teresa De Sio trasse ispirazione quando più di trent’anni orsono iniziò a calcare in solitario, dopo il primo apprendistato con i Musicanova di Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò, i palcoscenici del pop italico. Dai giorni di Canzone per Iuzzella (1980) e di Aumm aumm (1983) molti litri d’acqua son passati sotto ai ponti e altri modelli (altre influenze) si sono venuti ad aggiungere alla rocker di NYC e alla cantante di Procida. C’è stato anche un periodo che potremmo definire di “crisi creativa”, ma poi la De Sio è impetuosamente riemersa, come da carattere non certo remissivo, con il buon Sacco e fuoco (album del 2007) per poi tornare definitivamente in piena forma alla fine del 2011 con una raccolta che, per qualità dei brani e resa sonora, è sicuramente tra i migliori italiani dell’anno appena trascorso. Insomma, “tutto cambia”: concetto ben espresso anche dal titolo dell’album di cui sopra.
E stasera Teresa riparte, con un tour italiano la cui data “zero” ha luogo proprio nella città di cui, dopo un’infanzia trascorsa in bilico tra Napoli e Cava de’ Tirreni, è praticamente da sempre residente. C’è curiosità nel vedere come renderanno dal vivo i nuovi brani di Tutto cambia, in cui la De Sio si era potuta avvalere del notevole contributo, arrangiativo e non solo, di Max Rosati, oggi però assente. Ci sono tuttavia Sasà Flauto alla chitarra acustica e elettrica, H.E.R al violino, Fiore Benigni all’organetto, Luca Rossi alla percussione e voce, Vittorio Longobardi al basso elettrico e Pasquale Angelini alla batteria e percussioni: un affiatato combo che non fa affatto rimpiangere il curatissimo sound panoramico dell’album. Dopo una breve introduzione strumentale Teresa entra in scena alla sua maniera, sventolando una bandiera da brigantessa del Sud: e non a caso, dato che i primi brani in scaletta sono tutti dialettali, più in odore di “folk” che di “rock” (o meglio, “pop”): la sua (splendida) Brigantessa, Canta cu ‘mme, Padroni e bestie (altrimenti nota come ‘O ciuccio) e Lu Brigante, riuscitissima cover di uno dei brani ingiustamente meno celebri di Domenico Modugno. Poi l’ago della bilancia vira verso il pop-rock de L’amore assoluto e Non dormo mai tutta la notte, anche se, vale sottilnearlo, l’impasto sonoro tra il violino di colei che in arte si fa chiamare H.E.R. e la fisarmonica di Fiore Benigni conferisce al tutto un unico sound distintivo, preziosa sintesi tra musica popolare, musica leggera e, quando capita... poesia. Come quando la De Sio si trova a recitare i versi scritti dai concittadini partenopei Co’ Sang prima di lanciarsi in un turbinoso quasi-rock scandito dalle pennate di Sasà Flauto: un momento che a molti ha ricordato, e non poco, la Patti Smith di Rock’n’Roll Nigger. Niente male anche i due momenti dedicati a Fabrizio De Andrè, definito dalla De Sio come “il maggior autore italiano di sempre” (esagerazione forse dovuta alla sua amicizia con Dori Ghezzi): la spiritata Don Raffaè e una Crêuza de mä da lei stessa ben tradotta in napoletano, presente su Tutto cambia con il titolo Na strada miezzo o mare. C’è anche spazio per un momento dedicato al “sociale”, o meglio “politico”, con un agroamaro siparietto in rima baciata ad appannaggio di Luca Rossi (mentre Teresa ne approfitta per andare dietro le quinte a cambiarsi vestito), e le non troppo riuscite, per la verità, Basso Impero e Inno Nazionale: la prima, troppo in odore di certe atmosfere Britpop alla Coldplay, mentre la seconda non aggiunge, in definitiva, granché all’originale di Luca Carboni. Più che mai efficaci, invece, la cavalcata partenopea di Scioscia Popolo (a firma congiunta Eduardo De Filippo – Domenico Modugno), l’hit single delle origini Aumm Aumm e, andando verso il finale, la felpata Tutto cambia, cover di Mercedes Sosa nonché title-track dell’ultimo album.
Alla fine, tutti in piedi ad applaudire la brigantessa del folk-pop tricolore, anche la produttrice di sempre Maria Laura Giulietti, la quale ha buoni motivi per essere soddisfatta di uno spettacolo che possiede innumerevoli punti di forza e che presenta una De Sio nel pieno della maturità, sia dal punto di vista dell’interpretazione vocale sia come presenza scenica. Prossimo appuntamento il 21 gennaio a Torino, presso La Suoneria Casa della Musica. Dopodiché, la partenza, verosimilmente, di un tour che toccherà tutta l’Italia.
Articolo del
12/01/2012 -
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