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Ci viene un dubbio: chi è veramente Federico Fiumani? Un vampiro? Qualcuno di voi, del resto, l'ha mai visto di giorno?
Siamo a Roma, dove la periferia della Tiburtina ospita l'irriverente e nascosto Jailbreak. Più che aria di festa c'è l'aria di chi ha scovato qualcosa d'imperdibile e che di nicchia deve restare. Iniziano a sentirsi gli strimpelli conosciutissimi di Gennaio e tutta la gente vestita a tinte scure entra dentro. E'molta più gente di quanto ci si possa aspettare da un (uomo) gruppo che ha spaccato classifiche negli anni '80. A questo punto, coinvolti e confusi dal fervore della mischia, è difficile scindere i pezzi vecchi da quelli del nuovo lavoro Niente di serio (Diaframma Records, 2012) se solo non fosse per alcune frasi rievocative: "C'è stato un tempo dove i miei migliori amici erano i Ramones e ogni loro disco nuovo era una festa". Se si sgranano gli occhi, nella festa mesta, troviamo di fatti, più che giovani, gente che un giorno era giovane e se lo ricorda bene. Pare, più che altro, ogni volta che i Diaframma suonano nella loro città. In questo caso a Roma e in questo caso, quindi, almeno una volta al mese. A destarci dal criticismo è il "fighettame" di cui ci racconta Federico in Absurdo Metalvox dove ci sembra quasi De Andrè, scherzi che non ci aveva mai fatto prima dei riverberi grigi sul ciuffo onnipresente. La cosa bella è che il pubblico, a turno con le richieste, ricompone l'intera discografia di Fiumani ed io sono contenta di accorgermene. Tra Elena, Beato me e Labbra blu non sarà difficile rifilarci qualche pezzo nuovo. E'indiscutibile che Niente di serio - nessun brano escluso - appare chiaramente come una richiesta d'aiuto in piena sindrome di Peter Pan che da idea simpatica, se perseverata, si rende alquanto patetica sulla base di frasi come "Ubriachi già alla otto di mattina" (Nilsson) o con i racconti del sesso estremo e dissoluto del singolo Niente di serio. A darci conferma della sedicente analisi è Un orologio rotto, "Volevo cambiare ma sono ancora qua". Oltre che davanti ad un nostalgico, in questo 10 marzo 2012, ci troviamo in un tête-à-tête all'ultimo sangue con un Fiumani delirante che in Tempesta nel mio cuore canta stramberie come "Tu parli di Rocco Siffredi come l'idolo delle nuove femministe" o davanti a intere filastrocche (Madre Superiora) prive di senso e con spiccioli risvolti almodovariani. Ma noi fans perdoniamo subito di fronte ad una seguenza fatta di Diamante grezzo, L'odore delle rose, Io sto con te ma amo un'altra, Verde perchè ci ricorda di quando si stava meglio. Dal pubblico richiedono a gran voce I pensieri dell'alba e per dare quel tocco mistico che tutti i dark boys devono avere, Federico risponde "Raccontameli". Senza perder tempo si passa alla pessima esecuzione di Un giorno balordo, il pessimo è dedicato tutto al batterista (che cambia una volta ogni inverno) che sbaglia completamente tonalità confondendo il bassista e rendendo la traccia un esperimento laconico e a tratti rap. Per dimenticare si parte con L'orgia dove anzichè scatenarci in poghi, che proprio non ci competono, riflettiamo sulla dicotomia del Fiumani ch'era, senz'altro, già presente nel 2005. Perchè canta di un'orgia alla quale vorrebbe partecipare ma finisce col confessarci che a scuola lo escludevano e lui è dovuto diventare manesco nonostante fosse un'Anima sensibile. Ma eccoci a Vaiano, finalmente e di nuovo, dove dopo la prima strofa il cantastorie si ferma e chiede ad una ragazza "Ti piace? No perchè se non ti piace ne faccio subito un'altra, l'intero concerto è dedicato a te".
E a noi piace ricordarlo così. E ci piace dire ai nostri amici che ha concluso il concerto dicendo "credo che siate alquanto stanchi adesso, quindi smetto, quindi buonanotte", anzichè dire che dopo l'ultimo bis, dal djset, è partita una canzone dei Subsonica e sono entrati i giovani.
Articolo del
14/03/2012 -
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