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Dopo tanti anni di assenza, ritorna in concerto dal vivo Lloyd Cole, musicista di origine inglese, del Derbyshire per la precisione, ma ormai americano di adozione, che ebbe un grande successo fra il 1984 e il 1989 come Lloyd Cole And The Commotions, gruppo che venne formato a Glasgow, in terra scozzese.
Adesso Lloyd Cole, 51 anni compiuti, è un tranquillo signore di mezza età che vive con la sua famiglia nel Massachusetts, negli U.S.A. ma che ancora si diletta a scrivere canzoni. Proprio l’anno scorso - dopo quattro anni di silenzio assoluto - ha pubblicato Broken Record, un album tutto sommato valido, anche se non raggiunge di certo gli standard compositivi di un disco leggendario come Rattlesnakes del 1984. Il disco è stato registrato insieme al trio acustico degli Small Ensemble per la Tapete Records, una etichetta tedesca con sede ad Amburgo, ma Lloyd Cole si esibisce in perfetta solitudine questa sera all’interno della splendida cornice rappresentata dalla Chiesa Anglicana di San Paolo entro le Mura, la prima chiesa non cattolica costruita a Roma. Il concerto è in realtà un live act acustico, impreziosito dalla intatta bellezza della voce di Cole e dalla sacralità de luogo, che sembra fatto apposta per raccogliere le confidenze intime, esistenziali, ma soprattutto sentimentali di Lloyd Cole. “Ero molto più giovane di adesso l’ultima volta che sono stato qui”, ricorda il musicista che comincia subito alla grande con l’esecuzione di brani come Past Imperfect, tratta da The Negatives un album del 2000, I Didn’t Know That You Cared e la fantastica Rattlesnakes, ancora più scarna ed essenziale, impreziosita da questa versione acustica. Non dimentichiamo che Lloyd Cole è stato forse il primo a proporre certe atmosfere lo-fi, quando il circuito indie-folk era agli albori. La musica country è la nuova passione di Lloyd Cole, il motivo forse del suo trasferimento negli States, un vero grande amore insomma che viene reso quanto mai evidente dalle note di Travelling Light, una ballata acustica in perfetto stile country & western. Ecco che arriva Like A Broken Record, una canzone molto bella, una slow ballad carica di atmosfera che racconta del male d’amore, della disperazione originata da un abbandono, un brano che è contenuto nel nuovo album di Cole. Il concerto procede senza pause, fra belle canzoni e un intrattenimento decisamente witty del musicista, che osserva ironicamente come il fatto di essere un po’ su di peso possa rivelarsi un aiuto, quando si tratta di poggiare sui fianchi la propria chitarra acustica. Le cosiddette “ciambelle dell’amore” quindi, trovano spazio in una serata di musica equilibrata e pulita, tutta improntata ad un folk-pop a tratti piacevolmente sognante. Riconosciamo brani come No Blue Skies, quel piccolo gioiello nascosto che risponde al titolo di “Butterfly e The Flipside, uno dei brani più riusciti del nuovo disco.
La serata prevede una pausa, “per una sigaretta” suggerisce Cole, che trascorriamo nel mirabile giardino della chiesa. Al nostro rientro, perle acustiche come Are You Ready To Be Heartbroken?, Cut Me Down e Brand New Friend ribadiscono la statura artistica di crooner che si adatta benissimo alla vocalità confidenziale e profonda di Mr Cole, che certe volte ricorda da vicino il modo di cantare di Morrissey (degli Smiths). Continua a parlare d’amore, malgrado il titolo, su No More Love Songs, su I’m Gone e su 2 CV, un brano ricco di ricordi adolescenziali. Sembra che Lloyd Cole si commuova, al punto di arrivare a piangere, ogni volta che componga una canzone d’amore. E’ probabile che sia così, ma è di certo sensibile anche nei confronti di una dimensione più erotica e carnale del rapporto amoroso, in particolare quando esegue Undressed, incurante del fatto di trovarsi comunque in una chiesa. Beh, certi peccati possono essere sicuramente perdonati, soprattutto se poco dopo ci regala un brano come Perfect Skin, altro cavallo di battaglia della sua produzione artistica. Sul finale arriva anche The Young Idealists, il pezzo che Lloyd Cole ha di buon grado donato per la compilation intitolata Occupy This Album, un disco di supporto al movimento denominato Occupy Wall Street che tanto ha fatto negli U.S.A. per ribellarsi allo strapotere degli istituti bancari.
Il finale è decisamente a sorpresa: riconosciamo le note di People Ain’t No Good di Nick Cave, una ballata decadente , una cover che ci sembrava lontana dagli stilemi artistici di Cole, e che invece risulta quanto mai indovinata e piacevole. Infine ecco che arriva la tanto attesta Forest Fire, una folk ballad bellissima, il brano che preferisco di tutto il repertorio di Lloyd Cole e che trova nuova vita in questa bellissima versione acustica. Dopo il lungo concerto, quasi trenta canzoni, Mr Cole è ancora sorridente e rilassato al punto di andare a salutare il pubblico in fondo alla chiesa e autografare i cd dal vivo dei concerti di Brema e di Dublino.
SETLIST:
Past Imperfect I Didn’t Know That You Cared Rattlesnakes Travelling Light Like A Broken Record Don’t Look Back Why I Love Country Music No Blue Skies Perfect Blue My Other Life Woman In A Bar Butterfly The Flipside Are You Ready To Be Heartbroken? Like Lovers Do Cut Me Down Music In A Foreign Language Pay For It Brand New Friend No More Love Songs I’m Gone 2 CV Undressed The Young Idealists Perfect Skin
Encore:
People Ain’t No Good Forest Fire
Articolo del
22/03/2012 -
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