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(SEGUE DA EPISODIO 1)
Giovedì 22 marzo – ore 13:30
“Nick a che punto sei?!” E’ la voce squillante di Rox, che mi chiede quanto mi manchi per arrivare all’hotel della band, dove lei, Penny e Frank Simes mi aspettano per andare a pranzo. Una volta salutati ci spostiamo da lì, passiamo davanti al Circo Massimo ed al Colosseo, quindi ci fermiamo a Trastevere, gli abbiamo promesso un vero pranzo romano, quindi bisogna portarlo in un posto adatto. L’amatriciana più rock’n’roll della mia vita, durante la quale sono venuti fuori aneddoti incredibili. Rox mi aveva effettivamente chiesto se avessi visto con quanta gente Frank avesse collaborato: “Nella sua pagina di Wikipedia c’è tutto..." - mi aveva detto - "ha suonato con tutti... Mick Jagger, Roger Waters, Rod Stewart e non sai quanti altri!” Frank è un libro aperto e ci racconta di quando Mick Jagger ad un certo punto delle registrazioni che stavano effettuando insieme avesse detto a Frank con tutta la naturalezza possibile “Hey Frank, io ho fame e tu? Perché non andiamo a farci un boccone, conosco un ristorante thailandese niente male...”, così Frank si era trovato in una macchina a tu per tu con Mick il cantante dei fottuti Rolling Stones Jagger! Dopo il pranzo Rox ci deve lasciare, rimaniamo quindi io e Penny insieme a Frank a girare per il centro, da Piazza Navona a Campo de Fiori, fino ai Fori Imperiali e Monti, dove ci prendiamo un gelato e chiacchieriamo di cinema, Frank è un grande appassionato e si segna anche qualche titolo che gli suggeriamo, ci troviamo in particolare sui classici anni 60 italiani, su Woody Allen e finanche David Lynch. Quando siamo al Pantheon mi chiede di fargli una foto e quando penso che in quello smartphone ci sono i numeri di telefono di tutti i miei miti, idoli, dei ed eroi: sono ad un passo da un attacco di lucida follia!
Sulla strada per riaccompagnare Frank all’hotel, Penny ci delizia con una selezione musicale divina, da Janis Joplin a Joan Baez, impreziosita dal connubio tra la musica ed il taglio dei suoi occhi, che vedo dal sedile di dietro, riflessi nello specchietto retrovisore mentre è rapita a cantare. Poco dopo i momenti più magici hanno come colonna sonora i Led Zeppelin, cantiamo tutti e Frank ci racconta che in California ha una band con la quale suona cover miste ed in particolare molti brani dei Led Zeppelin, si chiamano Crimson Crowbar. Frank però i Led Zep li ha anche conosciuti di persona, quindi c’è tempo anche per un paio di considerazioni, per rendere ancora più immacolato il mito che io e Penny coltiviamo di Robert Plant ed invece far perdere punti a quello di Jimmy Page, descritto sì come un grande e geniale chitarrista, ma anche come uno che ha un atteggiamento un po’ troppo dittatoriale quando si tratta di collaborarci o dividerci il palco. Tutto il contrario di Plant, che è un vero spirito libero, pacifico, che crede ancora in certi principi e non perde occasione per fare opere di bene. Due personalità quasi agli antipodi, ci scappa anche qualche indiscrezione sui propositi di reunion che rapiscono l’attenzione mia e di Penny. In sostanza Plant non vuole farla, ma Jimmy Page (assente dalle scene da diversi anni ormai guest a parte) è seriamente intenzionato. John Paul Jones e Jason Bonham hanno già dato il loro consenso all’arruolamento, quindi servirebbe “solo” il cantante. Se non dovesse essere Robert (sebbene Jimmy e John Paul sperano nel ripensamento dell’ultimo momento) Page vorrebbe qualcuno di totalmente diverso, per evitare l’effetto tribute-band / scimmiottamento. Io avevo sentito parlare di Cormac Neeson, voce degli Answer, che lo ricorda anche fisicamente, ma Frank dice che Page ha pensato più in grande, un nome “pesante”, come quello di Matthew Shadows degli Avenged Sevenfold. Quest’ipotesi non suscita il mio entusiasmo, ma c’è anche la possibilità che il “prescelto” possa essere Dave Grohl... già meglio, anche se francamente mi sembra un po’ una soluzione buttata là stile Queen post-Freddie. Lasciamo Frank all’hotel, poi Penny mi riaccompagna alla macchina, è la prima volta che restiamo da soli, è tutto incredibile, questo non è solo farsi una foto ed un autografo, è conoscere davvero quelli che per noi sono sempre stati dei miti irraggiungibili, anche se dalle prime file di tanti club, palazzetti e stadi i metri sono pochi, un sogno che stiamo condividendo e vivendo al top.
Il bello però deve ancora arrivare, l’indomani, perché Frank ha deciso di mostrare tutta la sua gratitudine per l’esperienza vissuta assieme a noi inserendoci nella guest-list della band per il concerto del giorno dopo... il gran finale è servito.
(CONTINUA CON L'EPISODIO 3 - IL CONCERTO)
Articolo del
28/03/2012 -
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