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Aspettavamo questo momento da tanto tempo, la discesa di Barzin in Italia si è finalmente concretizzata grazie al lavoro dei ragazzi di Unplugged in Monti. L’artista canadese, di origini iraniane, arriva nella penisola con la sua nuova compagna di lavoro, nonché fidanzata, Amy Beth Manusov. La sede dello show è il Black Market, dentro fa caldo ma si sta ancora abbastanza bene, ci saranno una cinquantina di persone attorno a Hosseini che s’aggira per il locale bevendo uno spritz.
Verso le 21.30 il nostro beniamino rompe gli indugi intonando le note di Let’s Go Driving e tutto sembra fermarsi per un attimo, anzi no, si ferma davvero: l’impianto elettrico salta, il buio s’impossessa della sala e i presenti applaudono per incoraggiare il singer che ride imbarazzato. Tutto da rifare quindi, ma in un attimo si riprende da dove s’era interrotto. Pochi minuti dopo ci si mette pure la batteria del delay per voce, poi i rumori in fondo al bar e quelli che ridono senza motivo per più della metà della serata, roba da iniettargli del Napalm nelle meningi. Per fortuna niente può fermare la maestosa dolcezza di quei brani e sebbene gli arrangiamenti rendano più accattivante la sua musica è chiaro che i brani di Barzin si reggono in piedi da soli, il songwriting solido è avvinghiato a poche straordinarie note. Quella voce flebile che sembra spezzarsi da un momento all’altro sussurra parole senza sforzo, Barzin tesse ottime soluzioni melodiche e un brivido, sempre in agguato, corre dietro la nostre schiena. I testi sofferenti sono la sublimazione di una musica intimista, di un mondo appeso a un filo, quello dei sentimenti più forti e dolorosi. Cinquanta minuti veloci come uno schiocco di dita in cui arrivano maestose Queen Jane, Past All Concerns con tanto di armonica, Look What Love Has Turned Us Into. Non mancano Pale Blue Eyes, Blue Factory Flame e due cover di Songs: Ohia. Il tentativo di lasciare il palco viene annullato dal pubblico che lo costringe quasi fisicamente a continuare almeno per una encore. When It Falls Apart è davvero stupenda in questa veste acustica, la sua progressione di accordi ricorda alla lontana Pigs On The Wings dei Pink Floyd mentre il testo straziante parla di un amore che se n’è andato, cosi forte da sconvolgere tutte le nostre difese, un propellente che ci costringe a fare le cose più assurde in suo nome. Pochi minuti dopo ci si ritrova a farsi firmare le belle locandine fatte da Mynameisbri. Lui sorride e chiede se siamo gli autori di quel bel lavoro, ringrazia e si scusa per non averle potute suonare tutte, per il ritardo del nuovo disco e per mille altre cose che lo rendono ancora più amabile.
Questo è tutto per chi non c’era, per chi fortunatamente era lì le parole non servono, né tantomeno bastano.
SETLIST:
Let's Go Driving Modern Romance Queen Jane Cross the Raod (Songs Ohia cover) Blue Factory Flames (Songs Ohia cover) Look What Lover Has Turned us into All The While Fake It until you Make It Pale Blue Eyes When it Fall Apart
Articolo del
05/05/2012 -
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