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Qual è la distanza tra la luna e la terra? Breve, molto breve. Se sul palco dell'Arena ci sono i Negramaro bastano 7 note per far volare Verona in orbita. L'avvistamento dell'astronauta del singolo Sing-hiozzo che li accompagna nel tour di Casa 69 è avvenuto anche nel capoluogo di provincia del Veneto e il delirio si è scatenato. Sì, perché Giuliano e compagni non hanno nulla da temere, a dispetto dell'astronauta della canzone Io non lascio traccia, perché ovunque passano rimane una tangibile scia ed un entusiasmo contagioso. Così come è per il grandioso visual show dell'Arena che grazie al promoter locale Eventi è impegnata in un straordinario tour de force musicale. L'amata band salentina dopo aver infilato un sold out dopo l'altro, rientrati sulle scene appena rimessosi il leader vocale, non ha perso tempo e ha spalancato le porte del proprio casale parmense - da cui il nome dei nuovi album e tour - a tutte le maggiori piazze italiane con 11 date che segneranno i botteghini. La novità dell'attuale show sta nei megaschermi mobili e una scenografia di altissimo livello nata dalla collaborazione con un team composto da professionisti inglesi che hanno curato lo stage per mostri sacri della musica mondiale tra i quali Placebo e Radiohead.
Il risultato è uno show di grande impatto, musicale, ottico ed emotivo, che travolge letteralmente il pubblico, che a dispetto della serata con basse temperature è rovente per l'entusiasmo. L'impianto scenografico per i circa 14 mila fan, si svela alla caduta dei due grandi teli: una decina di schermi led in continuo movimento che proiettano sequenze di immagini ad altissima velocità di persone, colori, luoghi, numeri, parole, riprese in diretta della band e del pubblico. Il rischio, in caso di produzioni così maestose, sono lo sbilanciamento e l'eccesso. In questo caso diventano, invece, un'esaltazione dello spettacolo tout court che è molto diverso dalle altre date. Sangiorgi è come un atomo impazzito che non si ferma un attimo. Salta sul palco come in una taranta rock, si abbandona ai fan delle prime file della platea e delle gradinante in più occasioni. Ad ogni suo cenno il pubblico galvanizzato risponde con forza battendo le mani, saltando e ovviamente cantando a squarciagola per due ore e mezzo di concerto in una trentina di canzoni. Ogni brano è legato all'altro da lunghe code strumentali e aperture che in una situazione live hanno sempre un grande effetto. Sull'intro di Mentre tutto scorre il frontman si rivolge ai fan 'Prima di iniziare voglio salutarvi tutti! Fate sentire a Romeo e Giulietta, all'universo intero, il vostro amore' cui segue un caloroso urlo del pubblico. In un angolo del palco le luci illuminano una figura in frac che indossa la tuba e imbraccia la chitarra in un assolo; quando si sposta a centro palco intona una bellissima Quel matto sono io nella quale rimanda romanticamente alla danza delle bamboline dei carillon.
Come per il tour teatrale arriva l'ospite a sorpresa. Su Londra brucia, affascinante nei modi timidi e faceti, entra leggendo un brano Fabio Volo. Poi racconta della Luce che in autogrill, mentre pensava al suo discorso, gli ha suggerito un piccolo monologo sul “Vi voglio bene” e sul talento di ognuno. Poi con Sangiorgi ricorda My Way cantato in un karaoke a Los Angeles, accennandola ai fan. 'Posso dire alla mamma che ho cantato all'Arena?', chiede Volo prima di salutare il pubblico. Un attimo dopo Via le mani dagli occhi ha già fatto saltare tutti in piedi. Bellissimo l'effetto dello schermo centrale che viene calato in basso e diventa un palco volante che alza Giuliano a una decina di metri dal palco per cantare Hai visto mai alla fine della quale grida 'È troppo bello da qui'. Gli schermi, versatili, sono soprattutto spazi per immagini e pensieri. Ad un certo punto, nel silenzio del palco vuoto, si accendono parole rosse. Non si riconosce subito la voce, ma poi un tuffo al cuore: è Mario Monicelli in un intervista, il cui volto riempie, col suo sguardo fiero ed acuto, tutti gli schermi: 'la speranza è una trappola, è stata inventata dai padroni per farvi stare buoni'. Le citazioni e i rimandi a grandi personaggi di spessore artistico e culturale sono molte nelle produzioni dei salentini e non stupisce trovarli anche in un live perché i Negramaro con la loro musica, oltre a far divertire e scatenare, vogliono proporre riflessione.
Alla fine, richiamando gli U2 di ZooTv, fanno passare sugli schermi uno zapping televisivo in diretta. Poi un lungo, accorato e pieno di emozioni congedo, che porta verso i rintocchi della mezzanotte areniana con Estate, Polvere e Parlami d'amore. Lascia il palco a fatica dopo un ultimo saluto ai fan: "Non è una cosa semplice essere arrivati fino qui e lo dobbiamo a voi, grazie di cuore!".
Articolo del
18/05/2012 -
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