|
Questa recensione dovrebbe iniziare e finire con quattro parole: Sleep, distorsione, distruzione, rinascita di un mito. Ma non basta, non sarebbe corretto. Quindi analizzeremo i fatti per come si sono svolti.
Sono le 22.30 quando un’onda d’urto, governata dalla montagna di amplificatori alle loro spalle, m'investe. Ci siamo, lo show è iniziato. Loro sono li e il pubblico delle grandi occasioni anche, visi conosciuti e addetti ai lavori hanno risposto in massa e si aggirano in sala alla ricerca del posto migliore per godersi l’ascolto. Non è un sold out ma poco ci manca. I primi cinque minuti sono accordi aperti e lunghi, così ribassati da rasentare la cacofonia. Cisneros, con la sua stazza imponente, sale sul palco mentre aspira ciò che da lontano sembra un enorme cannone dagli effetti psicotropi non tanto per lui, che ormai ne sarà quasi immune, ma per chi prende dalla sua mano quella specie di bomba narcotica. In pochi minuti ci ritroviamo immersi nel sound della band madre che ha dato i natali a questo genere e che a sua volta deve ringraziare Mr. Toni Iommi e soci. Il pubblico è tutto per loro, adorante e pregno di un amore senza compromessi. La band suona benissimo, cavalca quella ferocia distorta con un sound pesante come ghisa, lento e dilatato. La Gibson Les Paul di Mike ruggisce attraverso un rifferama compatto e devastante che sfocia in assoli torridi. La voce arcigna è un rantolo, la sezione ritmica inveisce contro le pelli come un campione di pesi massimi contro un peso piuma, il risultato è letale. In sala, non si potrebbe fumare, l’effetto nebbia rende ancora più affascinate l’atmosfera, è tutto un headbanging generale, anche nel cesso c’è gente che sbatte la testa in avanti e indietro. In una sola ora gli Sleep spazzano via tutte le sovrastrutture di prodotti edulcorati, demolisce i centinaia di poseurs, ripulisce la musica dal piattume generalizzato in cui è piombata facendo sogghignare di gusto i presenti.
Il resto sono solo chiacchiere inutili, non si può descrivere l’arte, lo sappiamo tutti.
Articolo del
21/05/2012 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|