Colapesce Colapesce feat. Mauro Ermanno Giovanardi live @ Auditorium Parco della Musica, Teatro Studio – Roma, 19 maggio 2012 Roma  19/05/2012 di Asia Martinelli

Cambio location per la seconda data romana degli "Arriveranno presto band". E' ora di troneggiare sul podio dell'Auditorium Parco della Musica, perchè la primavera è una cosa seria. Immagini di visi al chiaro di neon è il concetto chiave della scenografia pensata dai fanciulli siciliani dediti a cospargere il palco di speroni luminosi: Quando Tutto Diventò Blu.

Al primo rintocco di Restiamo in casa veniamo risucchiati dal wormhole Colapesce, che, mascherato da ingegnere spaziale, ci porta dall'altro lato della Luna: ultimo segnale dalla Terra è il bianco degli occhi - intermittente - dei rapitori.
Da buon Dj Paradise, Lorenzo ci annuncia le sue cantapoesie, una ad una, facendoci dimenticare dello special guest, Mauro Ermanno Giovanardi, in arrivo. I due battezzano l'incontro sul palco con Dentro me (La Crus), Urciullo alla chitarra, Giovanardi al microfono. E' indiscutibilmente una coppia insolita che nei lineamenti ricorda (e non me ne vogliate!) il progetto Santiago, che è senz'altro un'altra e bella storia. E' più efficace Uno zombie sugli sci o un istrione da palcoscenico? Perchè è in occasioni del genere che il genuino talento di Colapesce salta agli occhi senza fronzoli, categorico e fulmineo, come le rane di Magnolia. "Un endecasillabo fra le mani mi emoziona più della declamazione di liste e parole forti" diceva Lorenzo in una recente intervista: è questo il tour che svela come i versi in endecasillabi possano diventare tra gli atti passivi/aggressivi più pesi e significativi della leva cantautorale indipendente.
Il dessert della serata è un sofisticato duetto sulla base di Desio (Il rumore del mondo), complicatissimo ed elegante brano di Giovanardi. Per i momenti solenni aspettiamo, però, Bogotà e S'illumina, in cui l'uditorio si genuflette agli echi della gola di Urciullo e al suo batterista Toti Valente che dà all'evento un peso massimo essendo per lui l'ultima data con la band.

Giovanardi torna sul palco prima della fine dello show per una farsesca e simpatica esecuzione di Satellite che trasformerà in un comico e attuale sketch anti-etero, aiutato da testo e baci volanti. Ed infine come non amare la scelta caduta su Hai pensato maidi Enzo Jannacci e delle sue ‘stelle fatte con un ago?’ Ogni volta che si assiste ad un concerto così si ha la sensazione di aver reso il declino meno schifoso.

(La foto di Colapesce è di Francesco Donadio)