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Una serata per pochi intimi segna il ritorno a Roma degli Spain, band californiana formata nel 1993 da Josh Haden (figlio del noto jazzista Charlie Haden) e che si è imposta all’attenzione di tutti nel 1995 grazie alla pubblicazione di The Blue Moods Of Spain, un album talmente bello, unico nel suo genere ed importante, che ha trasformato il gruppo in una cult band. La carriera artistica del gruppo si interrompe nel 2001, con soli tre album all’attivo, ma Josh decide di riformare la band nel 2007 con l’ingresso di nuovi musicisti e torna ad esibirsi dal vivo. Un nuovo album, intitolato The Soul Of Spain è stato pubblicato proprio quest’anno e il disco - che si rivela di ottimo livello - costituisce una sorta di ponte che unisce il passato ed il presente della band.
Il live act di questa sera si divide in due parti, intervallate da una pausa di almeno venti minuti. Nella prima sessione viene eseguito per intero l’album d’esordio del 1995 e i brani di The Blue Moods Of Spain vengono riproposti proprio nell’ordine esatto con cui compaiono sul disco. Il fatto che non siamo più di cinquanta persone qui all’Init questa sera, anche per colpa di una pioggia incessante che rovina la serata, contribuisce a creare un’atmosfera che diventa subito molto confidenziale e rilassata, sembra quasi di stare a casa di qualcuno. La sobrietà dell’approccio di Josh Haden, al basso elettrico e alla voce, è condivisa dal resto del gruppo, fatto di musicisti più giovani ma molto preparati che costituiscono un combo affiatato e di grande valore. Atmosfere morbidamente elettriche ed episodi acustici si alternano e seguono sempre una linea melodica sapiente e ben confezionata, a metà strada fra il rock psichedelico, il jazz e l’”indie folk”. Le esecuzioni sono sempre molto lunghe e le chitarre disegnano sequenze ipnotiche all’interno delle quali si innesta alla perfezione il canto soffuso di Josh, la cui voce ha una forte valenza onirica e quasi sembra cullare il gli spettatori in ascolto. Bellissima Untitled, impareggiabile Spiritual, in un crescendo musicale così intenso fatto di note tanto suggestive quanto malinconiche ed oscure.
Nella seconda parte l’esecuzione dei brani tratti da The Soul Of Spain, che cronologicamente risulta il quarto disco del gruppo, lascia spazio anche a delle citazioni tratte dal secondo album, She Haunts My Dreams del 1999, e dal terzo disco, I Believe, del 2001. Melodie folk rock prendono il posto della venatura psichedelica e narco-blues che era stata evidenziata nella prima parte, ma non mancano comunque le belle canzoni. Su tutte, ricordiamo Only One, Without A Sound e Sevenfold, brani che hanno il pregio di mettere a nudo l’Anima degli Spain, parafrasando il titolo del nuovo disco, e di restituirci dal vivo una delle band più preziose di questi ultimi anni, poco conosciuta però dal grande pubblico, che ha preferito il divano di casa. Mai come questa volta gli assenti hanno avuto torto.
SETLIST:
First Part
It’s So True Ten Nights Dreaming Of Love Untitled Her-Used-To-Been Ray Of Light World Of Blue I Lied Spiritual
Second Part
Every Time I Try Only One Without A Sound I’m Still Free Walked On The Water Before It All Went Wrong She Haunts My Dreams Oh That Feeling Nobody Has To Know Make Your Body Move Sevenfold Our Love Is Gonna Live For Ever
(La foto di Josh Haden all'Init Club è di Giancarlo De Chirico)
Articolo del
24/05/2012 -
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