|
La prima parola che viene in mente per definire il concerto dei Portishead ieri sera al Castello Scaligero di Villafranca di Verona è: magistrali. La band di Bristol sale sul palco in perfetto orario, giusto una decina di minuti dopo le 21:30, il pubblico del castello non è eccessivo, all'incirca sembrano esserci 5.000 persone, quindi, nonostante il caldo, si può godere di una buona vista anche in mezzo alla folla dove si creano subito spazi vitali per tutti.
L'incipit è composto dal trittico di brani tratto dal loro ultimissimo lavoro Third, ad accompagnarli per tutto il concerto ci saranno delle proiezioni live di video-arte studiate appositamente per la loro musica. Avendo i Portishead composto appena tre album in tutta la loro storia musicale lunga quindici anni ci si aspettano anche i grandi classici, sempre che si possa parlare in questi termini, e quindi ecco iniziare un susseguirsi di brani da Third intervallati con le top della band quali Sour Times, una Wandering Star molto intima con voce e chitarra, naturalmente Glory Box, la bellissima Strangers e nell'encore l'attesissima Roads seguita da We Carry On. Da notare le proiezioni riguardanti la nostra recente storia italiana, tra cui la caduta di Berlusconi, un tiro ai rigori dei lontani mondiali dove l'Italia vinse la coppa con Buffon già in porta, ed infine un sole che sorge come a voler dire al pubblico italiano che è un nuovo inizio, un augurio, una speranza ed un pubblico in visibilio per la loro scelta. Il concerto scorre semplicemente come piace ai Portishead, perfetto, quasi da studio con piccole aggiunte acide e suoni distorti e rallentati, un'atmosfera da relax e da ascolto, senza esagerare troppo sui volumi, se non in specifici e studiati momenti.
Un'ora e mezza spaccata di intensa goduria per tutti gli astanti, tante emozioni e il tradizionale bagno di folla di Beth Gibbons che sull'ultimo encore scende e stringe mani, abbraccia e saluta la folla prima di risalire sul palco ringraziare in inglese e poi con un timido e stentato “grazie mille”, con tanto di bottiglia di vino locale in mano che già si immagina la fine che farà dopo il concerto. Nonostante i Portishead non abbiano tutta questa urgenza espressiva e non si preveda una nuova uscita discografica a breve, speriamo comunque che decidano di tornare presto nella nostra Italia per farci godere di un'altra serata come questa e - chissà - magari anche con qualche orchestra nostrana che li accompagni.
Articolo del
28/06/2012 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|