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Per il concerto di James Morrison l’appuntamento era alle 21 alla Cavea dell’Auditorium di Roma. Ma le previsioni del tempo, incerte, hanno obbligato gli organizzatori a spostare la sede all’interno della Sala Santa Cecilia. Solo dopo scopriamo che per fare ciò il Maestro Ennio Morricone ha accorciato le sue prove con un’orchestra di 200 elementi più il coro, salvando così lo show e facendo si che alle 22,40, con un balzo felino e un sorrisone stampato sulla faccia, James Morrison facesse il suo ingresso sul palco insieme alla sua band composta da ben 7 elementi (basso, chitarra, batteria, piano, tastiere e 2 coriste). In scaletta tutti i suoi più grandi successi tratti dai tre album registrati dal 2006 ad oggi, in particolare dall’ultimo “The Awakening”, uscito a settembre 2011 e già disco di platino in UK. Con il suo giubbottino di pelle (che durerà solo per la canzone d’apertura Beautiful Life, jeans neri e t-shirt bianca, questa faccetta da “bravo ragazzo” ci ha messo davvero poco ad infiammare il pubblico (quello femminile soprattutto) e già al secondo pezzo, This Boy, imbraccia la chitarra e si mette a suo agio, si assicura che tutti stiano bene e invita il pubblico ad alzarsi in piedi prima di eseguire In My Dreams, bellissima canzone che apre “The Awakening”.
Da questo momento in poi dimenticheremo di essere in un luogo paragonabile ad un tempio della musica, dove spesso la solennità dei concerti impone l’ascolto rigorosamente seduti e in silenzio… Si prosegue alla scoperta delle tracce dell’ultimo disco: Say Something Now, una canzone che parla dello stare lontano da casa, I Won’t Let You Go che vede la partecipazione corale del pubblico dato che è il primo singolo estratto ed il più trasmesso dalle radio italiane, e Up, secondo singolo in duetto con la cantante pop Jessie J. che qui esegue in coppia con una delle due coriste (ampiamente apprezzata dal pubblico maschile per via di un succintissimo abitino nero e un fisico effettivamente da pin-up). Si fa un salto indietro, ai tempi di “Songs For You, Truths For Me” per la bella Broken Strings , all’epoca in duetto con Nelly Furtado, che eseguita in acustico (chitarra e piano) cambia completamente conformazione e da canzoncina pop si trasforma in lento melodico. Tra un pezzo e l’altro cerca di colloquiare con il pubblico, difficile comprendere tutto ciò che dice per via del suo forte accento, ma tra le altre cose racconta di essersi trovato molto bene quando ha vissuto in Italia per un po’ ed ha apprezzato gli italiani definendoli “beautiful people”. Si ritorna alla musica con altri due brani nuovi, All Around The World e Slave To The Music che riporta un bel po’ di ritmo e coinvolge il pubblico in cori a risposta. Poi in sequenza Nothing Ever Hurt Like You e I’m a Man con un attacco che ricorda vagamente Long Train Runnin’.
A questo punto invita tutti, cioè anche quelli delle file dietro, ad avvicinarsi sotto il palco, ormai il concerto si avvia verso la conclusione e lui non vuol perdere l’occasione di stringere mani a tutti quelli che si accostano al palco, andando avanti e indietro da destra a sinistra. Le coriste si avvicinano e una delle due (quella del duetto, ormai tutti innamorati di lei) intona un vocalizzo per aprire Precious Love. E quando parte You Give Me Something, il suo primo singolo di successo (2006) si intuisce che siamo alla fine, con saluti e ringraziamenti affettuosi a tutti. Naturalmente, come vuole la tradizione, il pubblico applaude e richiama sul palco James e la sua band, che nel frattempo si è dileguata dietro le quinte. E con pochi minuti di attesa arriva il momento del bis, come da scaletta, con The Awakening e, il finalone con Wonderful World. Stavolta finisce davvero, con applausi e più di metà pubblico in piedi sotto il palco.
Il ragazzo, a dispetto della sua giovane età (classe ’84) con soli 3 album ha fatto molta strada, vuoi per le sue influenze soul assimilate fin da piccolo, vuoi per il tono della sua voce, inconfondibile e suadente, che lui stesso attribuisce ad una malattia in tenera età, e che ben si presta alle sue canzoni. In più di un momento dell’esibizione, e prestando attenzione alla maggior parte delle canzoni contenute nell’ultimo disco, si ha l’impressione che sia giunto il momento di spogliarsi delle vesti di cantante “solo” bello e accattivante per impersonare finalmente il ruolo che gli spetta di cantautore e musicista raffinato, forte degli oltre 4 milioni di dischi venduti al mondo, oltre dell’alta qualità della musica che propone.
Articolo del
02/08/2012 -
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