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Serata umida, ma non bagnata, perché alla fine nemmeno piove, ma i rovesci annunciati alla vigilia costano agli organizzatori il cambio di location, non più a Roma Vintage (palco all’aperto), quindi la rinuncia alla performance di Umberto Maria Giardini. Su Facebook serpeggia un polemico malumore da parte dei fan del cantautore, con conseguente rischio di diserzione di massa di gran parte del pubblico atteso per la serata. Non va così, del resto il valore del main act della serata, Anna Calvi, non lo si scopre certo oggi, senza contare che se era lo stesso Giardini a suonare prima di lei un motivo evidentemente c’è, infatti il Circolo degli Artisti è stracolmo. Non piove, anzi, per quanto sia nuvoloso l’umidità crea una cappa di calore quasi insopportabile al chiuso del locale di via Casilina, ma i presenti sono più caldi di passione per l’artista inglese che per le condizioni atmosferiche, riservando alla cantante la stessa entusiasta accoglienza dello scorso ottobre, sempre qui al Circolo.
La performance è pressoché speculare a quella, la stessa Anna si presenta con la sua abituale mise bicolore, camicia rossa e pantaloni neri, stavolta però con i capelli sciolti e “boccolosi” anziché legati dietro, dettagli. L’apertura è come sempre affidata al brano strumentale Riders To The Sea, che mostra le capacità chitarristiche di Anna, seguita da No More Words. La bionda inglese appare quasi stanca nel suo modo di cantare, che sembra più flebile del solito, nulla di più ingannevole. La timidezza e la stanchezza che parevano trasparire nei primi due brani lasciano il posto ad un carisma da leonessa già nel successivo pezzo, Blackout e su I’ll Be Your Man, dove la Calvi si lascia andare a delle ruvidissime schitarrate caratterizzate da un fragoroso riverbero. Anna Calvi assomiglia ad una controversa ed artistica versione di Dr Jekyll e Mr Hyde, così minuta fisicamente, graziosa e timida nel ringraziare il pubblico che la applaude al termine di ogni brano, salvo poi tramutarsi in un gigante, musicalmente e vocalmente, durante l’esecuzione dei suoi pezzi, tra i quali quest’oggi spiccano diverse cover, come sempre prestigiose e ricercate come Surrender di Elvis. In particolare tra queste spicca Wolf Like Me, dalla produzione dei Tv On The Radio, buffa scelta se si pensa al titolo del brano associato al suo aspetto che fa pensare a Cappuccetto Rosso. Anna però, parafrasando il titolo del pezzo stesso, fa la parte del lupo... L’autorevolezza con cui si destreggia con lo slide per poi esaltarsi in un assolo epico sono stupefacenti. La cantautrice britannica continua ad ammaliare i presenti con il suo fascino glaciale che, unito al suo look, le dà le fattezze di un’attrice di film noir firmato David Lynch. Sound dalle tinte oscure che improvvisamente si infiamma come l’inferno, così accade anche nel penultimo brano, The Devil, preludio all’atto conclusivo, la cover della tormentata cantante francese Edith Piaf, Jezabel, cantata con testo in inglese tradotto abbastanza fedelmente e dove emergono ancora una volta i chiari riferimenti a questa intrigante “simpatia” per il Diavolo, che Anna Calvi oggettivamente coltiva (lo invoca anche in No More Words, oltre che naturalmente nel pezzo citato poc'anzi, in cui gli dedica addirittura il titolo) e sulla quale di lì a poco le chiederò delucidazioni.
Si fa attendere poco, Anna Calvi non è una che “se la tira” e pochi minuti dopo la fine del concerto eccola sorridente a firmare autografi e fare foto con i fan. Attendo che vadano via tutti, del resto Anna rimane finchè ci sia anche solo una persona che voglia scambiare qualche parola con lei e che nella fattispecie sono io. Le chiedo molto incuriosito di questi continui omaggi al Diavolo, di cosa significhino. Sorridendo mi spiega che quella del Diavolo è una metafora artistica, come se simboleggi un senso di ribellione e di perdita del controllo, che lei applica nella sua musica. Infine le pongo un’ultima domanda. Nonostante la sua disponibilità questa non è un’intervista, quindi non voglio approfittare oltremodo, perciò dopo averle detto che è sempre un piacere vederla esibirsi dal vivo e che mi auguro di rivederla presto le chiedo quando uscirà con un nuovo album, e la risposta è: primavera 2013. Chissà se il Diavolo sarà ancora la sua musa ispiratrice, nel frattempo questi mesi che ci separano dal suo prossimo lavoro e conseguente tour si riveleranno un purgatorio, prima di poterci nuovamente tuffare nella sua musica, divina e “diabolica” allo stesso tempo.
(Nella foto: Nicholas Matteucci e Anna Calvi)
Articolo del
06/08/2012 -
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