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C’è il pubblico delle grande occasioni nella Sala Santa Cecilia per salutare il ritorno a Roma della coppia nippo-tedesca formata dal noto compositore e pianista Ryuichi Sakamoto e da Carsten Nicolai, in arte Alva Noto, genio dell’elettronica. La performance di questa sera è parte del tour di “S” (da Summvs, il loro ultimo lavoro discografico) che avevamo già ascoltato nei giardini dell’Accademia tedesca di Villa Massimo nel mese di maggio del 2011, ma questa sera la fruizione dell’evento è decisamente migliore. La sala è più adatta alle installazioni audiovisive che sono parte integrante di un concerto che celebra l’azzardo di un piano minimale che convive con una base elettronica, che saluta l’intesa fra musica analogica e digitale.
La collaborazione fra Sakamoto e Alva Noto è iniziata nel 2002 con Vrioon ma ha raggiunto con Summvs il suo capitolo più alto, che completa un ciclo di cinque dischi, dedicati alla sperimentazione, alla ricerca, all’incontro fra una cultura come quella giapponese in cui dominano la raffinatezza e l’essenzialità e le radici cosmiche e visionarie dell’elettronica tedesca. Dobbiamo dire che mai come questa sera l’abbinamento fra musica ed installazioni visive ha funzionato alla perfezione: sonorità studiate che prendono i colori e la forma degli oggetti del mondo, note che vengono visualizzate, forme che acquistano una musicalità tutta loro, dettata dalle strutture ritmiche delle campionature, che hanno la precisione di una formula matematica.
Non si tratta di un concerto qualsiasi, non è musica classica, non è musica elettronica. Siamo in presenza della testimonianza di un viaggio nella possibilità paranormale che ci lega contemporaneamente a due mondi diversi, che per una volta si sommano, con risultati straordinari. Se Alva Noto da una parte trasferisce in musica la materia, coglie la meccanicità della natura, Sakamoto ce ne racconta l’anima. Le note del piano si presentano in tutta la loro autenticità e purezza, sembrano quasi distillate di fronte all’incontro con i devices della strumentazione elettronica. Il suono acustico va a completare la struttura rigida della macchina che, a sua volta, interviene sull’impianto melodico, lo ridefinisce, lo inventa una seconda, una terza volta. Un titolo come Summvs evoca numerose associazioni e combina la parola latina “summa” e la parola inglese “versus”, sintetizzando il processo creativo che si instaura tra i due artisti. La caratteristica dei passaggi sonori e dei paesaggi visuali descritti dalla collaborazione fra Ryuichi Sakamoto e Alva Noto è quella di riuscire ad interpretare le dualità del nostro tempo, i contrasti che creano un mondo. Le composizioni di Summvs sono arricchite da alcune citazioni importanti, quali Forbidden Colours (il brano che Sakamoto scrisse insieme a David Sylvian, e che è stato la colonna sonora di Furyo) e By This River, un pezzo memorabile, tratta dalla seconda facciata di Before And After The Science, il disco capolavoro di Brian Eno, l’album che portò il rock ad aprire le porte all’elettronica. Ogni singola nota viene visualizzata su uno schermo che riproduce segni geometrici, giochi di luce e tante piccole folgorazioni visive, sempre diverse. E’ un concerto che ti investe pienamente, che ti conduce per mano verso una fuga dalle categorie, verso quell’Universo Sonoro che sperimentò per primo John Cage negli anni Settanta.
In passato l’elettronica di Alva Noto si aggiungeva al piano, quasi come se volesse mostrare rispetto, ma anche una certa distanza. Adesso invece siamo in presenza di una assimilazione totale, di una fusione fra due componenti diverse, che mettono da parte le paure, su tutte quella di Alva Noto nei confronti delle tonalità, della melodia. In questo modo Summvs è un disegno musicale unico, che mette insieme arte e scienza, musica classica e minimalismo per arrivare in alcuni momenti ad offrire spunti di musica contemporanea.
SETLIST:
Trioon II Microon II Halo Pionier Berlin Morning Iano Mr X Microon III Naono
Encore: Siixs By This River Kizuna
Articolo del
25/09/2012 -
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